Musica
BEST NEW: ROBERTA DI LORENZO
Dopo tre anni dal tuo ultimo lavoro torni con “Adesso guardami”. Cosa ha di diverso, di nuovo, il tuo terzo album rispetto ai precedenti?
Adesso Guardami è il frutto di un cambiamento personale e artistico, un cambiamento figlio della voglia di verità. completamente autobiografico. Per me è stato catartico scrivere questo album, mi ha permesso di parlare dei miei desideri, slanci, traumi…guardarli in faccia e partire da una nuova forma di consapevolezza. Per questo, il tema prioritario è quello della scelta: la scelta responsabilizza, quella che ci rende partecipi, liberi. La produzione artistica è affidata a Paolo Iafelice, che ha curato insieme a me gli arrangiamenti di questo disco attento ai suoni, ai colori e alle parole.
Credo di cogliere che questo album sia un viaggio, una scelta continua, una sfida quotidiana. Da cosa nasce e cosa vuoi raccontare e trasmettere attraverso di lui?
Ci sono tanti modi di viaggiare:la mente ha infinite strade da percorrere, va allenata al movimento e al confronto,è un grande strumento perchè in essa si mescolano visioni e conoscenza e questo per me vale più di un viaggio fisico. Tuttavia, viaggiare fisicamente ci fa crescere e uscire dal guscio protettivo,la vita pone sfide sempre nuove e affrontarle ci regala la possibilità di superarci e di spostare i nostri punti di riferimento. Io amo mettermi in gioco, mettermi in discussione e credo di essere alla continua ricerca del senso della mia presenza qui.
Quanto ha inciso la tua poliedrica formazione sull’ artista e la donna che sei oggi?
Mah, la curiosità mi ha sostenuta sempre. Detesto credere di essere arrivata, di sapere, di aver capito tutto. La donna e l’ artista spesso sono in conflitto,altre volte fanno l’ amore e quando capita succedono cose strabilianti. La donna spesso lamenta dei bisogni che l’ artista appaga o viceversa. Ad ogni modo tornando al punto della domanda:io credo fermamente che l ‘essere umano sia nato per stare nel branco e allo stesso tempo sia spinto da un bisogno di ritiro spirituale da consumare in solitudine, quindi da queste due situazioni cerco, traggo quello che sono e quello che scrivo.
Quale il pezzo del nuovo album a cui tieni di più e perché?
“L’ Ottavo piano”:è il mio suicidio mancato. Ho scelto di vivere , di resistere e di espandermi, avrei potuto scegliere il contrario cioè la resa, la fine, il niente. E’ stata la depressione che ho vissuto per anni a farmi scrivere questo brano, ma io l’ ho sconfitta, la guardo in faccia e le dico che ho vinto io.
Incredibile come la vicinanza e la comprensione degli altri, alla fine ci salvi. Nessuno può farcela da solo. Io con il tempo ho imparato a prendermi cura dei miei pensieri e ho iniziato a sceglierli come si fa con gli abiti da indossare o il cibo da mangiare. I pensieri ci nutrono. Oggi vivo, come tutti, gli alti e i bassi di una vita che sembra non avere senso e costruisco il mio senso, e vado avanti ricordando chi sono , cosa mi rende felice e quali sono i miei obiettivi.
”Scelgo una destinazione” è il primo singolo estratto. Cosa ti ha spinto a far avvicinare il pubblico al tuo ultimo lavoro proprio con questo brano?
Ritorna il tema della scelta :il bisogno di seguire un maestro, di avere una guida, di spiccare il volo e di alimentare la pazienza di aspettare di vedere il proprio dolore allontanarsi. Ci vuole una grande forza e una grande passione per la vita e la scelta del maestro è per me sempre stata importante.
Credo in una società in cui i saggi insegnano ai bambini, i genitori educano i figli, gli artisti conducono alla bellezza ed ogni essere umano nasce come un cucciolo, privo di nozioni e esperienze, ma avere un punto di riferimento sano fa scivolare i nuovi arrivati nel mondo. Io credo che dovere di chi sa, sia insegnare e diritto di chi non conosce sia avere l’ opportunità di imparare.
Quali progetti hai per i prossimi mesi?
Sto promuovendo il disco, quindi tanta musica dal vivo e nuove collaborazioni e la mia attività di autrice continua 🙂
A cura di Anna Acconcia
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