Musica
Best New: Discoverland
A maggio scorso è uscito Drugstore il secondo disco di Discoverland, progetto nato nel 2011 dagli incontri musico-amicali tra Pier Cortese e Roberto Angelini. Il disco è una combinazione avvincente e impensata di ingredienti musicali: le linee melodiche di otto indimenticabili pezzi della disco music, del rock e del pop sono state completamente rimaneggiate, capovolte e superate, in un’ ottica di grande sperimentazione. Se volete saperne di più, allora non perdetevi questa intervista! Buona lettura!
Avete definito Drugstore, il vostro nuovo album, “Un ipermercato di elementi musicali, sconvolto da un tornado: ogni parte ha perso la sua funzione e la sua collocazione, ne ha acquisite di nuove. Nulla è al suo posto, ma tutto è terribilmente affascinante”: beh, ragazzi, iniziamo decisamente da qui!
Sì… come farebbe uno chef alla ricerca di un piatto nuovo da proporre , cerchiamo di mescolare gli ingredienti più disparati. Scegliamo di frequente la strada del paradosso, come mettere il limone nella panna…spesso dai bizzarri accostamenti può nascere un sound e un punto di vista nuovo.
Quale è stato il criterio che vi ha guidato nella scelta dei brani rimaneggiati secondo il vostro estro creativo?
Si parte quasi sempre da qualche bicchiere di vino, un divano di casa e strumenti alla mano. Da lì non ci poniamo nessun limite e lasciamo scivolare le idee in grande libertà. Alcune volte si parte da un brano che ci appassiona, un riff o una linea melodica, più o meno come fosse un inedito. In questo disco la parte folkeggiante ha preso il sopravvento e sentire ad esempio il riff di “Killing in the name” dei Rage Against the Machine con il banjo, o trasformare la dance di “Stayin’ Alive” in una song country blues ci ha molto divertito.
Nel disco avete utilizzato un’ampia gamma di strumenti associandoli tra loro in maniera assolutamente originale: quali sono e qual è stata la metodologia operativa adottata?
Non c’è una vera e propria metodologia, si fa un viaggio sonoro tra iPad, still guitar, voci, chitarre, e tutto quello che ci sembra stimolante, divertente o emozionante, lo portiamo con noi.
Rispetto alla vostra attività di musicisti e cantautori, sia nell’ambito di progetti individuali che condivisi insieme ad altri, che tipo di esigenza artistica soddisfa Discoverland?
Trovare un’alchimia e un feeling sul palco e soprattutto sotto il palco, non è mai scontato. Siamo entrambi artisti e soprattutto persone a cui non piace fare le cose tanto per farle. Ci piace trovare sempre stimoli nuovi e andare in avanscoperta musicale . Questo progetto ci diverte e ci fa stare bene e quando suoniamo lo si può vedere chiaramente.
Vi ricordate la prima volta in cui vi siete conosciuti? Qual è la qualità principale che riconoscete all’altro e in che modo le vostre personalità riescono ad amalgamarsi?
Ci siamo conosciuti a “Il locale” di Roma, live club storico della Capitale, dove, tra metà e fine anni ’90, si rifugiavano la maggior parte degli artisti romani che avevano voglia di esprimersi e suonare. Abbiamo condiviso lì qualche jam e ci siamo sempre stimati come artisti e musicisti, fino a ritrovarci qualche anno dopo in un Festival, in Calabria, chiamati singolarmente a esibirci, e là ci siamo detti: “Ma perché non famo una cosa insieme”? Ed eccoci qua!
Porterete in giro per l’Italia i brani di Drugstore?
Sulla nostra pagina Facebook , per chi vuole, ci sono tutti gli aggiornamenti delle prossime date!
a cura di Laura De Angelis
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html