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Amantide Atlantide è il nuovo album di Daniele Celona

Redazione Urban

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Amantide Atlantide è il nuovo album di Daniele Celona

Amantide Altantide

Genere: Rock cantautorale

Etichetta: NøeveRecords, Sony Music

Il cantautore piemontese Daniele Celona ha esordito nel 2012 con il suo primo album Fiori e demoni, adesso è ritornato in pista il 3 febbraio 2015 con Amantide Atlantide. È un disco che sposa la collaborazione con alcuni amici di vecchia data. Nell’ultima traccia troviamo infatti la presenza di una voce meravigliosa, quella della cantante siciliana Levante. Preziosissimo è il supporto strumentale de i Nadàr Solo, che accompagnano ogni singolo pezzo dell’album.

Già dal primissimo ascolto, viene naturale chiedersi dove sia nascosto il nucleo che sprigiona una tale energia. Quella di Celona è una voce con un’ intensa capacità di interpretazione. I vincitori e i vinti, la denuncia sociale, la classe politica, la voglia di uscire da uno stato di torpore, l’amore, i tradimenti e l’alcolismo. I ritmi serrati, i toni accesi, le chitarre gagliarde, gli arrangiamenti complessi con ampi spazi lasciati alla parte strumentale. Queste e tante altre sono le caratteristiche di un progetto, che il nostro Celona ha portato a termine con grande impegno e ottimi risultati.

La colpa è il singolo uscito a Gennaio anticipando l’album. Il pezzo è un ottimo biglietto da visita, non si sottrae alla missione dell’intero progetto, anzi, racchiude in sé molte delle tematiche che vengono sviluppate e che troviamo negli altri brani. C’è rabbia, c’è risentimento, c’è la denuncia sociale, contro chi tutto ottiene semplicemente schioccando le dita. E ci sono gli altri, quelli annientati senza scuse, che vivono con lucidità il proprio dolore, senza un bicchiere di vino che li possa consolare e che li renda ebbri. Ma soprattutto vi si legge un chiaro e gridato invito a radunare le proprie forze, per correre e rischiare, perché arrendersi è facile. Sono messaggi quotidiani di per sè banali, ma che Celona comunica con originalità e a gran voce. Bisogna avere il coraggio di scegliere, bisogna ricordarsi che non si può sempre perdere.

Amantide è il primo brano. Qui trasudano sentimenti di rabbia e di passione. È la storia di un uomo innamorato e ferito. Lui si rivolge ad una donna che aspira solo al successo professionale, che ha girato i tacchi in un’altra direzione, come a non voler ritornare mai più. Lo so che sopravviverò ma non oggi. E vaffanculo a tutti i piani fatti per te, su te.

Anche in Johannes la tela tessuta è sull’onda della passione. Qui troviamo una perfetta costruzione tra musica e testo, è decisamente il brano più complesso del disco, ricercato nel suono e non immediato nell’interpretazione. Un intrigo di situazioni, di personaggi con diverse voci. Si tratta di una libera interpretazione del seduttore di Kierkegaard.

Il tema sociale ritorna in Precarion, attuale come non mai, sono i giorni che stiamo vivendo, la crisi che non stiamo ancora superando. Sono parole di sfogo quelle di Celona, esternate con grande enfasi. Da un lato ci sono i furbi, i malati immaginari, il gioco sporco dai piani alti, i sorrisi finti e rifatti della tv, i privilegiati che logorano il sistema. Girando l’altra faccia della medaglia, c’è chi aspetta fuori invano con il numeretto. Manca il posto fisso, e c’è la voglia di futuro, l’attesa di momenti migliori. “ Attendo il mio momento ma non c’è. O meglio non è qui non è ora e allora, quando?”

Indignazione, malcontento e sdegno dominano Politique, il titolo palesa chiaramente la tematica tutta made in Italy espressa a voci alterne: una classe dirigente al potere che si prende gioco di cittadini stanchi e privati di ogni speranza. Fammi rinascere politico noi replichiamo, noi ci indigniamo e intanto per il culo vi prendiamo.

Così in questo clima di disillusione, di vincitori e di vinti, sull’orlo della disperazione i più deboli cedono. È necessaria una via di fuga e non sempre la soluzione è delle migliori: si cerca consolazione in una bottiglia. Questi sono i Vampiri su colli di vetro, un titolo raffinato e quasi poetico per introdurre una problematica così importante. Perché in fin dei conti, quella goccia in più non ci salverà la vita.

Sud ovest svela le origini sarde del nostro cantautore, infatti il brano è proprio dedicato alla Sardegna. È un omaggio insolito, ci troviamo di fronte una descrizione che ad una prima lettura sembra essere cattiva. L’immaginario che ci viene offerto è quello del decadimento nelle periferie, ma anche quello delle bellezze naturali connaturate nell’isola. Il messaggio è un po’ criptico, ma deducibile ad un’osservazione più acuta. È un invito a rispettare e preservare una terra meravigliosa minacciata dall’uomo e dall’inquinamento. Il brano è accompagnato da un interessante video curato dal regista Mauro Talamonti.

I riferimenti alle radici del nostro cantautore continuano in Sotto la collina, qui in un odi et amo, la città chiamata in causa è Torino.

In V per Settembre continua la sperimentazione e la ricercatezza dei suoni. Una pausa decisa ci fa provare la sensazione che ad un certo punto il brano finisca e che ne cominci un altro. Due canzoni in una, ma con un unico concetto di fondo, la vendetta.

Nel disco si manifesta un forte desiderio di risoluzione, di uscire dal caos per ritrovare la pace. C’è così la voglia di reagire e di uscire da uno stato di torpore in L’oro del mattino: prendo un caffè e intanto aspetto che scenda in corpo che faccia effetto.

Atlantide è il pezzo che chiude il disco, impreziosito dalla splendida voce di Levante. I suoni sono meno impetuosi, più distesi. È un pezzo che ben si presterebbe alla funzione di singolo. L’amore ritorna al centro della scena, è una storia amara, di colpe da scontare e non insieme. Un lieto fine non sembra possibile, nessuno dei due trova le forze per restare, ci saranno solo chilometri da percorrere ognuno per la propria strada.

Daniele Celona ha così portato alla luce un album energico, che suscita forti emozioni, un cantato che alterna falsetti, e allo stesso tempo parti gridate e recitate. È un lavoro che personalmente ho molto apprezzato e che non vede l’ora di essere ascoltato dai più. E allora non mi resta che augurarvi… buon ascolto!

Simona Bascetta

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