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Musica

Live Report: Landlord @ Monk Club – Roma

Redazione Urban

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Venerdì 13 Maggio (che giorno funesto) presso la zona di quel di Tiburtina, precisamente al Monk Club, ho avuto la possibilità di assistere a una tappa dell’ “Aside Tour” di un gruppo molto particolare, che in queste settimane sta girando l’Italia per promuovere l’EP di recente uscita.
Sto parlando dei Landlord, gruppo outsider (secondo il mio personalissimo punto di vista) dell’edizione più recente di X Factor Italia. Utilizzo il termine “outsider” perché, secondo me, rispetto alla moltitudine di concorrenti presenti in questa edizione, i Landlord (permettetemi il termine) cozzavano poco, ma in senso positivo: proponevano al pubblico uno stile musicale una spanna sopra gli altri, sia per l’esecuzione che per l’originalità, ma ahimè non sono stati premiati a sufficienza durante la competizione (sono arrivati settimi su dodici). Sarà che non erano compresi, sarà che non piacevano, ma loro spaccavano, e di brutto. Pazienza.
Appena mi è stato detto che i Landlord avrebbero suonato a Roma, ho subito detto “devo andare, devo assolutamente andare”, non per la questione di andare a vedere un concerto e farci solo un report sopra, ma perché ero davvero curioso di capire se i Landlord tradivano o meno le aspettative.
Inutile dirvi che sono rimasto doppiamente sorpreso, e non sto facendo sviolinate, tanto non ci guadagnerei nulla.
La tecnica, la presenza scenica, la voce, gli strumenti, tutto. Assolutamente perfetto (fatta eccezione per la caduta di un microfono, ma lo si può abbonare!).
Il concerto era composto sia dalle tracce dell’EP che da cover provenienti da X Factor e da loro stessi: di grande rilevanza il singolo Get by, una traccia con grande musicalità e grande tiro: se fosse trasmesso in heavy rotation su radio nazionali avrebbe il successo che si merita. Tra le cover mi sono innamorato di Youth , di quei grandissimi Daughter che quest’estate finalmente verranno in Italia.
A fine concerto i 4 componenti sono stati super disponibili per bere una birra, o fare una chiacchierata con chiunque volesse, perché per loro non esiste barriera tra performer e pubblico, come è giusto che sia.
Sono rimasto davvero soddisfatto del concerto, loro sono bravissimi e molto abili. Ah, e poi vanno allo Sziget…
Marco De Benedictis per Urbanweek
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