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L'Intervista: Irene Grandi ci parla di "Lungoviaggio"

Redazione Urban

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Il 21 Marzo, al Quirinetta Caffè Concerto di Roma, Irene Grandi, insieme ai Pastis, porterà in scena uno spettacolo interattivo che spazierà tra la musica e le arti visive e che prevederà il coinvolgimento del pubblico già dal pomeriggio. “Lungoviaggio”, questo il titolo dello spettacolo, si colloca a metà strada tra spettacolo ed evento, tra laboratorio e concerto, dove il quotidiano è assoluto protagonista della scena.
Presentando Lungoviaggio ci spiegano come:
Lo spettacolo avrà un prologo di carattere sperimentale: gli spettatori che vorranno approfondire il linguaggio della performance potranno partecipare al laboratorio, che si terrà lo stesso giorno dello spettacolo a partire dalle ore 17.00 sempre al Quirinetta. In questa occasione sarà allestito uno speciale set fotografico condotto dagli artisti che, interagendo con i partecipanti, li renderanno protagonisti attivi. Dal laboratorio nascerà così un mondo di immagini, voci e suoni che saranno materia prima per la realizzazione di uno speciale video/performance, successivamente reso disponibile tramite i canali social degli stessi artisti.
Con l’aiuto del pubblico si svilupperà un percorso che culminerà nello spettacolo serale, con la grande voce di Irene, gli strumenti di lavoro dei Pastis e le proiezioni video: una simbiosi tra chitarre, pianoforte, macchina fotografica, canto. La musica prenderà forma dall’interazione viva con quel che accade, in cui “un occhio vede e l’altro sente” (sottotitolo fisso delle attività artistiche dei Pastis). Sarà una reinterpretazione in tempo reale che si avvarrà anche delle riprese sul pubblico per farsi musica.Uno spettacolo atipico in cui le immagini “si suoneranno e si canteranno”, una sorta di “fotoconcerto” dove ogni opera messa in scena rappresenterà un viaggio , concorrendo così a delineare il tema portante voluto dagli artisti e da cui nasce il titolo “Lungoviaggio”.
Colpita dall’originalità dello spettacolo, ho incontrato Irene Grandi per approfondire le caratteristiche di questo live innovativo. Ne è venuta fuori un’intervista in cui si parla non solo di Lungoviaggio, ma anche di viaggi, della voglia di conoscersi meglio, delle radio e dei locali, ma soprattutto della possibilità che questa esperienza visiva  e sonora possa andare oltre le quattro date in programam e magari spingersi fino alla Sicilia!

Benvenuta Irene! Ci presenti Lungoviaggio? Cosa dobbiamo aspettarci dallo spettacolo?
E’ uno spettacolo molto particolare, è una cosa nuova che sto facendo insieme ai Pastis, infatti è una collaborazione che nasce dalla mia conoscenza specialmente con Saverio Lanza, con cui abbiamo scritto, prodotto e lavorato molto negli ultimi anni, anche nel live, per tutti i miei ultimi progetti. Mi sono spinta oltre con questo personaggio, insieme al fratello Marco, che invece non è musicista e produttore come lui, ma è videomaker. Quindi sulla scena dello spettacolo vedrete noi tre, ma anche un video che diventerà il quarto elemento co-protagonista dello spettacolo, cioè uno schermo, dove verranno proiettati dei video molto particolari. Questo è un viaggio, più che un concerto, proprio perché in questi video non c’è solo un contenuto che racconta la canzone, ma semmai molte volte succede l’opposto, cioè dall’ispirazione e dall’immaginazione che viene fuori da questo video nasce la canzone. Sono spezzoni di vita reale, o backstage di momenti in cui scrivo una canzone, piuttosto che un mio viaggio vero o chi o cosa ho incontrato in quel viaggio, che diventa un pretesto, sapientemente elaborato musicalmente, che poi si trasforma in uno stimolo per una canzone, come un ritornello. Come tante volte nella vita reale ci accorgiamo che ci sono dei rumori ricorrenti, delle espressioni o delle parole che ricorrono, ecco quelle diventano il nostro leitmotiv e su queste vengono costruite le canzoni.
Il pubblico sarà protagonista. Ci spieghi in che modo?
Anche il pubblico è protagonista, perchè durante lo spettacolo ci saranno dei momenti di interazione con la gente in sala, perchè Marco, oltre ad essere videomaker, è fotografo e catturerà qualche momento del pubblico per farlo poi riassaporare insieme a noi in qualche maniera misteriosa, nel senso che rivedremo su questo schermo anche le persone del pubblico in un certo senso.
Ci sarà anche un laboratorio pomeridiano, che stiamo promuovendo in questi giorni, per cui chi prenota può partecipare alla costruzione di una nuova canzone di Pastis e Irene Grandi, perchè proprio grazie a questo piccolo incontro che faremo con il pubblico, li riprenderemo, faremo qualche foto insieme, qualche chiacchiera sul viaggio e da questa loro partecipazione nascerà poi un pezzo simile a quelli che faremo vedere la sera, dove una risata, una nota, un particolare paese, che suscita un’emozione o una faccia particolare, può diventare protagonista del video e quindi anche della nostra canzone.
Tu ami molto il tema del viaggio e sei un’appassionata viaggiatrice. Qual è stato il viaggio che ti ha cambiato la vita e perché?
Diciamo che quel viaggio che ripeto ormai da un po’ di anni è il viaggio in solitaria, il viaggio da sola, che io ho scoperto tardi verso i quarantanni, che però mi ha molto arricchita in quanto viaggiare da soli è un’altra cosa secondo me, è un momento che dedichi a te stessa, al conoscere le tue risorse e i tuoi limiti, i tuoi gusti, i tuoi orari. E’ un po’ un percorso verso se stessi, che aiuta molto in questa ricerca. Chi è interessato a sapere bene come è fatto, può trovare nel viaggio, in quello in solitaria soprattutto, un aiutante, un amico.
Che periodo stanno vivendo i live club, o comunque i luoghi in cui si fa musica dal vivo, e le radio? A volte mi sembra che stiano percorrendo due binari separati…
Beh sono molto d’accordo con te! Ne parlavo pochi giorni fa con Cristina Donà, che è una regina dei club e che nella musica ci sta da tanti anni. Lei ha girato un sacco di club, di posti che io non conosco perchè magari io ero un po’ più nel mondo della radio. C’è una distanza notevole, perchè credo che ormai la radio crea, con dei rapporti speciali che ha con le discografiche o con i propri stessi beniamini, un rapporto totalitario e non dà spazio a una certa musica, che invece è una realtà nell’Italia che ascolta musica e che va a sentire la musica dal vivo. Effettivamente non sempre hai una corrispondenza tra le radio più trasmesse e i concerti più affollati, e questo è un po’ un peccato, perchè la radio senz’altro potrebbe aiutare a crescere questi artisti, che si trovano ad autopromuoversi in maniera molto autogestita e nello stesso tempo potrebbe anche puntare un pochino di più sulla qualità che non solo nel commerciale.
Hai nuovi progetti in cantiere?
Al momento ci siamo concentrati in questo progetto Lungoviaggio. Sono stata recentemente in viaggio e, anche durante quest’ultimo viaggio che ho fatto, ho portato delle proposte per lo spettacolo; quindi è un lavoro che è nato sì nel tempo, però lo abbiamo elaborato negli ultimi mesi, perciò al momento siamo stati molto impegnati su questo.
Continuerete il tour, oltre queste quattro date, magari passando dalla Sicilia?
Ci piacerebbe molto, comunque questi quattro spettacoli a Roma, Firenze e Milano sono showcase per far vedere, per raccontare cosa facciamo in questo spettacolo, proprio perchè ci piacerebbe lavorare anche d’estate e quindi si spera molto che anche la Sicilia abbia voglia di vedermi in questa nuova veste e di vedere uno spettacolo che io credo di non aver mai visto da nessuna parte e che trovo molto originale, nuovo, ma anche contemporaneo; perchè in un momento in cui oggi si parla del poco confine tra le arti, internet, i video, o le immagini registrate non per forza bene, perchè anche le nostre immagini non sono per forza dei film di qualità, di bellezza, accade che la bellezza la acquistano proprio nel loro significato, nella contaminazione con la musica, con lo spettacolo. Quindi lo trovo anche molto attuale come forma d’arte o come forma di comunicazione. Tra l’altro c’è una piccola parte che è stata girata in Sicilia; “Roba Bella”, uno dei filmati, il più bello a mio avviso, ha un contenuto siciliano.
Egle Taccia
 
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