Musica
L'Intervista: Irene Grandi ci parla di "Lungoviaggio"
Benvenuta Irene! Ci presenti Lungoviaggio? Cosa dobbiamo aspettarci dallo spettacolo?
E’ uno spettacolo molto particolare, è una cosa nuova che sto facendo insieme ai Pastis, infatti è una collaborazione che nasce dalla mia conoscenza specialmente con Saverio Lanza, con cui abbiamo scritto, prodotto e lavorato molto negli ultimi anni, anche nel live, per tutti i miei ultimi progetti. Mi sono spinta oltre con questo personaggio, insieme al fratello Marco, che invece non è musicista e produttore come lui, ma è videomaker. Quindi sulla scena dello spettacolo vedrete noi tre, ma anche un video che diventerà il quarto elemento co-protagonista dello spettacolo, cioè uno schermo, dove verranno proiettati dei video molto particolari. Questo è un viaggio, più che un concerto, proprio perché in questi video non c’è solo un contenuto che racconta la canzone, ma semmai molte volte succede l’opposto, cioè dall’ispirazione e dall’immaginazione che viene fuori da questo video nasce la canzone. Sono spezzoni di vita reale, o backstage di momenti in cui scrivo una canzone, piuttosto che un mio viaggio vero o chi o cosa ho incontrato in quel viaggio, che diventa un pretesto, sapientemente elaborato musicalmente, che poi si trasforma in uno stimolo per una canzone, come un ritornello. Come tante volte nella vita reale ci accorgiamo che ci sono dei rumori ricorrenti, delle espressioni o delle parole che ricorrono, ecco quelle diventano il nostro leitmotiv e su queste vengono costruite le canzoni.
Il pubblico sarà protagonista. Ci spieghi in che modo?
Anche il pubblico è protagonista, perchè durante lo spettacolo ci saranno dei momenti di interazione con la gente in sala, perchè Marco, oltre ad essere videomaker, è fotografo e catturerà qualche momento del pubblico per farlo poi riassaporare insieme a noi in qualche maniera misteriosa, nel senso che rivedremo su questo schermo anche le persone del pubblico in un certo senso.
Ci sarà anche un laboratorio pomeridiano, che stiamo promuovendo in questi giorni, per cui chi prenota può partecipare alla costruzione di una nuova canzone di Pastis e Irene Grandi, perchè proprio grazie a questo piccolo incontro che faremo con il pubblico, li riprenderemo, faremo qualche foto insieme, qualche chiacchiera sul viaggio e da questa loro partecipazione nascerà poi un pezzo simile a quelli che faremo vedere la sera, dove una risata, una nota, un particolare paese, che suscita un’emozione o una faccia particolare, può diventare protagonista del video e quindi anche della nostra canzone.
Tu ami molto il tema del viaggio e sei un’appassionata viaggiatrice. Qual è stato il viaggio che ti ha cambiato la vita e perché?
Diciamo che quel viaggio che ripeto ormai da un po’ di anni è il viaggio in solitaria, il viaggio da sola, che io ho scoperto tardi verso i quarantanni, che però mi ha molto arricchita in quanto viaggiare da soli è un’altra cosa secondo me, è un momento che dedichi a te stessa, al conoscere le tue risorse e i tuoi limiti, i tuoi gusti, i tuoi orari. E’ un po’ un percorso verso se stessi, che aiuta molto in questa ricerca. Chi è interessato a sapere bene come è fatto, può trovare nel viaggio, in quello in solitaria soprattutto, un aiutante, un amico.
Che periodo stanno vivendo i live club, o comunque i luoghi in cui si fa musica dal vivo, e le radio? A volte mi sembra che stiano percorrendo due binari separati…
Beh sono molto d’accordo con te! Ne parlavo pochi giorni fa con Cristina Donà, che è una regina dei club e che nella musica ci sta da tanti anni. Lei ha girato un sacco di club, di posti che io non conosco perchè magari io ero un po’ più nel mondo della radio. C’è una distanza notevole, perchè credo che ormai la radio crea, con dei rapporti speciali che ha con le discografiche o con i propri stessi beniamini, un rapporto totalitario e non dà spazio a una certa musica, che invece è una realtà nell’Italia che ascolta musica e che va a sentire la musica dal vivo. Effettivamente non sempre hai una corrispondenza tra le radio più trasmesse e i concerti più affollati, e questo è un po’ un peccato, perchè la radio senz’altro potrebbe aiutare a crescere questi artisti, che si trovano ad autopromuoversi in maniera molto autogestita e nello stesso tempo potrebbe anche puntare un pochino di più sulla qualità che non solo nel commerciale.
Hai nuovi progetti in cantiere?
Al momento ci siamo concentrati in questo progetto Lungoviaggio. Sono stata recentemente in viaggio e, anche durante quest’ultimo viaggio che ho fatto, ho portato delle proposte per lo spettacolo; quindi è un lavoro che è nato sì nel tempo, però lo abbiamo elaborato negli ultimi mesi, perciò al momento siamo stati molto impegnati su questo.
Continuerete il tour, oltre queste quattro date, magari passando dalla Sicilia?
Ci piacerebbe molto, comunque questi quattro spettacoli a Roma, Firenze e Milano sono showcase per far vedere, per raccontare cosa facciamo in questo spettacolo, proprio perchè ci piacerebbe lavorare anche d’estate e quindi si spera molto che anche la Sicilia abbia voglia di vedermi in questa nuova veste e di vedere uno spettacolo che io credo di non aver mai visto da nessuna parte e che trovo molto originale, nuovo, ma anche contemporaneo; perchè in un momento in cui oggi si parla del poco confine tra le arti, internet, i video, o le immagini registrate non per forza bene, perchè anche le nostre immagini non sono per forza dei film di qualità, di bellezza, accade che la bellezza la acquistano proprio nel loro significato, nella contaminazione con la musica, con lo spettacolo. Quindi lo trovo anche molto attuale come forma d’arte o come forma di comunicazione. Tra l’altro c’è una piccola parte che è stata girata in Sicilia; “Roba Bella”, uno dei filmati, il più bello a mio avviso, ha un contenuto siciliano.
Egle Taccia
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