Musica
Cecco e Cipo live al Locomotiv Club di Bologna
Sabato 12 marzo 2016: Cecco e Cipo – all’anagrafe Simone Ceccanti e Fabio Cipollini – tornano a Bologna, al Locomotiv Club, per presentare dal vivo la loro ultima fatica discografica, Flop.
Dissolvenza incrociata, flashback: in principio era Vacca boia, una storia d’amore proibito tra un uomo e la sua mucca che, cantata durante le audizioni dell’ottava edizione di X Factor, aveva conquistato il pubblico italiano – quello giovane, almeno – grazie alla freschezza e all’ironia del brano e l’atteggiamento scanzonato del duo toscano. Questa fugace apparizione in tv – una manciata di puntate – basta a lanciare i due giovani nel panorama musicale italiano, rendendoli, di fatto, una realtà. Da lì in poi è tutto un crescendo: arrivano il successo sui social e l’inizio dell’apprezzato #Vaccaboia Tour, per cui vengono premiati, nell’ottobre scorso durante il M.E.I. di Faenza, con un premio speciale per la loro tournée infinita, riconoscimento che ha sancito i due ragazzi toscani come la band più attiva dell’anno. Ma torniamo ai giorni nostri: 12 marzo 2016, prima data del tour di Flop, il loro terzo ellepì, dicevamo.
Alle 22.25, con la band già schierata in attesa di un loro segnale per scatenare l’inferno (sicuramente ormonale nelle ragazzine in prima fila) irrompono sul palco Cecco e Cipo. La prima canzone della scaletta è Rosa, dal loro disco d’esordio, Roba da maiali. La successiva Amore a strisce viene cantata a squarciagola dal pubblico, che dimostra la familiarità con i nuovi pezzi, nonostante l’album sia uscito soltanto un giorno prima. Mentre il pezzo finisce e le coppie in sala sottolineano l’inciso “questa canzone è per te” con sguardi languidi e cellulari usati a mo’ di microfono, le domande semplici e comuni di La licenza di tuttologo (primo brano della serata tratto da Lo gnomo e lo gnù) fanno da contorno all’energica performance di Cecco, Cipo e la loro band. Sul palco è tutto un susseguirsi di sketch e scenetta, per la gioia di un pubblico (molto giovane) che ride e applaude di gusto. Ancora da Flop arrivano Uragano e Cita, e cominciano a scaldarsi anche gli over 26 presenti, per una musica che fa ballare mamme e figlie. Il duo toscano fa ripassare ai propri fan con alcuni brani del loro secondo cd, Lo gnomo e lo gnù, con Orazio e Minestrone sembra quasi di essere al karaoke.
La successiva Nostalgia viene presentata ironicamente come “una canzone rap…però più bellina delle canzoni rap”, quindi alcuni ragazzi tra il pubblico diventano parte integrante della successiva Fantasia. Tra un “e un, e due, eunduetrequattro” e l’altro è tempo della canzone che li ha proiettati dritti al successo, Vacca boia. Le parole sgorgano ovviamente dalle bocche di tutti i presenti, ma è ancor più incredibile vedere come anche le cinque canzoni successive, provenienti da Flop, vengano cantate con la stessa sicurezza da parte del pubblico: partono Vivere alla meglio, il nuovo singolone Non voglio dire e Ma l’amore che cos’è; quindi dopo una serie di aneddoti e gag, risuonano le note di Il centro commerciale, corredato da un sapiente lancio di rotoli di carta igienica. La lotta continua anche durante la seguente Rock ‘n’ Roll e non si conclude neanche durante Be’ e Jazz Club, brano travolgente, dedicato ad un locale fiorentino. Infine, chiude la prima parte della scaletta Stella d’Irlanda: Cecco e Cipo presentano la band e, come nella migliore tradizione, si presentano a vicenda, siamo ai saluti.
Puntuale come il canone Rai arriva il bis: tra applausi e urla di incitamento, i giovani cantautori tornano al primo album con L’inviato da Marte, poi ci si dondola tutti insieme sulle note di Ninna. Hanno fatto un monumento al grasso non ferma questo mare umano, ma è anche l’ultima canzone di Cecco e Cipo, almeno l’ultima cantata sul palco: dopo una foto di gruppo col pubblico, i musicisti scendono tutti tra la folla e si suona (e si canta) Buonanotte sua maestà, tutti in cerchio, come in spiaggia, per l’ultimo intimo augurio prima di concludere una splendida serata di musica.
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