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Musica

Filagosto: Andrea Mazzola ci presenta il Festival!

Redazione Urban

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Come vi abbiamo anticipato, quest’anno Urbanweek è partner del Filagosto Festival di Filago (BG), festival che dal 2 al 7 agosto vi proporrà una carrellata di artisti eccezionali come Bugo, Bandabardò, Il Teatro degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti e molti, molti altri.

Ho intervistato Andrea Mazzola per conoscere tutti i retroscena della manifestazione.

Ci racconti le origini del Festival?

Il festival nasce nel 2002 quando un gruppo di ragazzi di Filago, allora ventenni, dopo aver passato anni a girare per feste decidono di organizzarne una tutta loro, con l’idea di portare più gente possibile anche e soprattutto da fuori paese.
Alcuni di questi ragazzi organizzano ancora la festa, uno ad esempio è l’attuale Presidente dell’Associazione Filagogiovani, altri invece hanno smesso da poco.
Il Festival è cresciuto negli anni in maniera impressionante… il giro di boa probabilmente è stato nel 2007, quando abbiamo portato il primo artista internazionale, e poi nel 2008 abbiamo iniziato a farci conoscere da molti per essere stati gli artefici del grande ritorno in Italia di Alborosie.

Quanto tempo di preparazione richiede un evento come il vostro?

Il Filagosto viene preparato durante tutto l’anno: il Consiglio Direttivo dell’Associazione Filagogiovani, quella che appunto organizza il festival, si riunisce a partire da settembre un paio di volte al mese, e poi da febbraio ad agosto una volta a settimana.
Le cose a cui pensare e le idee che nascono in riunione sono talmente tante che un anno di preparazione è fin troppo poco!

È complesso realizzare un Festival in Italia?

Abbastanza. Al giorno d’oggi deve essere tutto perfetto, tutto certificato e, giustamente, tutto legale. I controlli sono tantissimi e il pericolo multa è sempre dietro l’angolo.
Inoltre bisogna spendere moltissima energia nella ricerca di sponsor che diano una mano a finanziare il festival; senza di essi diventerebbe molto difficile continuare a dar vita al Filagosto.
Poi, più la realtà diventa grande più le complicazioni aumentano.

Cosa si potrebbe migliorare a livello burocratico?

Quello della burocrazia è un grande problema che affligge l’Italia e colpisce anche il settore dei festival.
Eliminare una serie di certificazioni che non sarebbero assolutamente necessarie sarebbe un buon punto di partenza per migliorare la situazione.

In base a quali caratteristiche scegliete gli artisti che andranno a comporre la line up?

La scelta della line up è un processo estremamente complesso e delicato; il Filagosto è conosciuto principalmente per i concerti a ingresso gratuito che offre, dunque le scelte devono essere sempre di ottima qualità e gli artisti devono convincere noi e il pubblico.
Da molti il Filagosto è associato al reggae, forse perché siamo stati tra i primi a portare questo genere musicale a Bergamo, e per questo motivo la serata jamaicana è diventata un’istituzione. Il resto del calendario deve essere vario ma eterogeneo: i generi che ci piace portare sono il rock, l’indie, il punk e il folk.

Date spazio alla musica emergente?

Crediamo tantissimo nella musica emergente e gli diamo ampio spazio. Gli artisti che fanno da supporto agli headliner sono spesso affermati solo a livello locale, a volte nazionale ma comunque non abituati al grande pubblico. Ascoltiamo tanta musica e le band che ci convincono di più le portiamo al festival sperando che un giorno possano diventare qualcuno anche grazie a noi che abbiamo creduto in loro. A volte qualche scommessa di questo genere l’abbiamo vinta: sul nostro palco abbiamo avuto sia i Ministri (2007) che i Fast Animals And Slow Kids (2011) all’inizio della loro carriera, quando ancora non li conosceva quasi nessuno!

Il Festival è spesso un’esperienza di vita piuttosto che una serie di concerti. Mi parli delle attività collaterali?

Organizzare un festival è sempre un’esperienza di vita. Bisogna investirci tanto tempo per far sì che funzioni, ma il risultato è sempre bellissimo e tutta la fatica e le energie spese nel progetto passano in secondo piano.
L’Associazione Filagogiovani inoltre organizza ed è presente in molti altri eventi che prescindono dal Filagosto: concorsi nelle scuole, cineforum, eventi su commissioni (ad esempio il concerto di Giuliano Palma per l’anniversario dell’azienda Hidrogest), partecipa alle sagre di Paese.
Non ci si annoia mai insomma!

Quali sono le attrazioni principali della zona per chi, oltre alla musica, vuole conoscere nuovi luoghi?

A Marne, che è una piccola frazione di Filago, c’è un bellissimo Castello.
Spostandosi di qualche chilometro a sud troviamo Crespi D’Adda, un suggestivo villaggio operaio sorto nel 1875, oggi patrimonio dell’UNESCO.
Infine la bellissima Bergamo Alta è a un quarto d’ora di macchina.

 

Tre ottime ragioni per non perdere il “Filagosto”!

  1. Concerti di livello nazionale e internazionale a ingresso gratuito. Sempre.
    2. Cucina bergamasca, street food, selezione di 12 birre artigianali.
    3. Al Filagosto puoi sentirti libero e spensierato quanto vuoi!

Vuoi aggiungere qualcosa alla nostra chiacchierata?

Vorrei solo aggiungere che il Filagosto Festival fa parte di Bergamo Suona Bene, la rete che unisce i vari festival estivi bergamaschi che propongono musica originale e di qualità!
Per tutte le informazioni passate a trovarci sul nostro sito
www.filagostofestival.it, sulla nostra pagina facebook, o a Filago dal 2 al 7 agosto!

Intervista a cura di Egle Taccia

 

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