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Best New: Teo Manzo

Il Processo è l’unico brano de Le Piromani ambiguo, nel senso che serba una seconda lettura, indipendente dalle vicende raccontate nel resto dell’album”: così Teo Manzo presenta il videoclip del suo nuovo singolo realizzato dalla regista Francesca Manuele riprendendo una piccola storia evocativa narrata attraverso l’utilizzo manuale di alcune sagome di legno. Il brano è tratto da Le Piromani, disco d’esordio del cantautore milanese che, in questa intervista, ci racconta tutti i dettagli.

 

Il concept album Le Piromani è uscito lo scorso ottobre: come è stato accolto dal pubblico e dalla critica?

L’accoglienza è stata superiore alle mie aspettative, tutti coloro che hanno ascoltato il disco per intero ne sono rimasti colpiti, indistintamente tra pubblico e critica. Il problema di imbastire un lavoro come Le Piromani risiede nella sua natura trasversale, onnicomprensiva, che trascende il fatto musicale e interessa la letteratura, la poesia, il racconto. La critica musicale non sempre ha i mezzi per acchiappare tutto ciò, ma è un problema che mi sono scelto io e va bene così.

Le Piromani “narra” le vicende dell’astronomo Allen Meyer: raccontaci nei dettagli la storia e di come è nata questa idea.

L’idea è nata da una raccolta di poesie che ho iniziato a scrivere già diversi anni fa, dal titolo Delirio e sollievo dell’astronomo Allen Meyer. Le poesie che ne fanno parte accennano alla storia di un astronomo che deve convincere la donna che ama della mendacia di una teoria complottistica, secondo la quale la luna starebbe per collassare sul pianeta. Prima che lui riesca a dissuaderla da questa assurda speculazione, la donna muore improvvisamente, colta da un male fulminante. Allen Meyer, per disperazione, inizia a convincersi che quell’insana teoria possa verificarsi, affinché la sua amata, che come molti ci credeva, non fosse morta nel torto. Questo gesto d’amore è ciò che lo condurrà, infine, alla follia. 

Parlaci delle sonorità che caratterizzano il tuo lavoro d’esordio.

L’impianto sonoro del disco è sostanzialmente acustico, con qualche picco qua e là di varia derivazione. In generale però l’album non ha, e non vuole avere, un’identità musicale monolitica. La tensione che tiene le varie canzoni non è di natura musicale, ma lirica. Che è tutta un’altra faccenda.

Il videoclip de Il processo è stato realizzato dalla regista Francesca Manuele: di cosa parla il brano e come è stato “tradotto” in immagini?

Il brano, oltre ad avere un’interpretazione organica al concept, ne ha anche una slegata e indipendente. Il video percorre questa seconda lettura, raccontando un dialogo tra due amici di lungo corso, che fanno il punto sulla loro vita e sui successi conseguiti da uno e disattesi dall’altro. Il secondo chiede al primo di aiutarlo a trovare delle scuse, delle cause esterne che giustifichino il suo fallimento. L’amico di successo però, respinge la supplica, addossandogli le colpe che questi cerca di evadere. Il brano è cattivo, non adatto ad un ascolto consolatorio.

Qual è l’ultimo concerto a cui sei andato?

Concerto di Kaos One, al Magnolia. È uno dei pochi artisti che seguo da vicino.

A proposito di concerti, dove potremo sentirti live?

Ad agosto sarò fermo, i concerti riprenderanno in autunno. Seguendo la mia pagina Facebook è possibile rimanere aggiornati sulla mia attività dal vivo.

https://www.facebook.com/teomanzopage/

 

 a cura di Laura De Angelis
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