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Best New: il ritorno degli Outta Peak

Redazione Urban

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A distanza di 4 anni dalla pubblicazione del loro primo album Never Forget Never Regret, capace di riscuotere successo in tutta Europa, la band di Bassano In Teverina torna con la loro ultima fatica, Loveproof. È stato davvero un piacere intervistarli e, se non li conoscete ancora, ecco l’occasione per rimediare!
 
First Of All My Passion è il singolo che anticipa l’uscita del vostro secondo album Loveproof: potete darci qualche anticipazione?
Ciao Laura, innanzitutto grazie per questa intervista! Sì, “First Of All My Passion” ha anticipato l’uscita del nostro album che è ora disponibile su tutte le piattaforme digitali e sul nostro inseparabile banchetto del merch che ci accompagna ad ogni concerto. L’unica anticipazione è che ci sono mooolte chicche dentro questo album e va ascoltato non solo nel classico dei modi, ma molto minuziosamente per coglierne le sfumature. Per i più nerd: provate a girare al contrario la prima traccia e vedete che ne esce fuori!
Quando nascono gli Outta Peak? E qual è, fra tutti, l’elemento che più vi lega?
Gli Outta Peak nascono nel 2010 e hanno avuto moltissimi cambi di line up che hanno contribuito a trasformarci in quello che siamo adesso. Credo che la passione per la musica e il modo di ragionare completamente slegato dalla realtà in cui viviamo abbia fatto scattare questa sorta di scintilla che ci ha legato per sempre. Un’altra cosa fondamentale è la testardaggine di ognuno di noi, fare musica in Italia è difficilissimo e spesso dopo un concerto torni a casa stanco, demotivato e sottopagato. Ogni volta che ti stendi sul letto dopo una serata del genere e ti accorgi che le persone intorno a te non hanno la benché minima voglia di smettere, ma di andare avanti per dare ancora di più, capisci che nella band c’è qualcosa di speciale.
Come valutate l’attuale scena musicale italiana e in che modo la vostra esperienza si inserisce all’interno di essa?
Questa è una bellissima domanda che meriterebbe uno spazio ben più grande e che con difficoltà proviamo a riassumere in poche righe. Sicuramente l’Italia si trova in forte difficoltà dal punto di vista artistico. La scena musicale è prevalentemente la stessa da circa 20 anni e ogni gruppo che si affaccia alla scena musicale si trova a dover competere con band e cantanti che fanno la stessa musica da 20 anni e un pubblico che non cerca un ricambio generazionale. Infatti, succede spessissimo che figli e padri condividono gli stessi gusti musicali, uno strano paradosso che conferma la teoria appena posta. Questo però non si deve leggere come una critica ai grandi artisti, ma alle persone che non cercano novità negli ascolti e si accontentano del mediocre. Anche la situazione concerti e facilità di reperire musica nuova influisce molto, ma, come abbiamo anticipato, dilagare è un attimo quando si tratta di questi tempi. In ogni caso noi ci reputiamo “un sub in mezzo ad una via trafficata”, sicuramente fuori luogo, ma se qualcuno si accorge di noi è impossibile non notarci.
Parliamo delle sonorità che contraddistinguono i vostri brani
Il lavoro eseguito in studio è stato minuzioso e perfettamente calibrato, abbiamo passato mesi sui pezzi , dalla sala prove alle registrazioni, per tirarne fuori il meglio che abbiamo potuto. Sicuramente puntiamo su una grande qualità sonora, spesse volte scarsa sul suolo italiano, e su un impatto innovativo e trasversale. Facendo ascoltare il nostro album ad orecchie esterne, infatti, è stato difficile compararlo ad una band in particolare, a causa del nostro sound “multietnico”.
Siete tornati da poco da un lungo e impegnativo tour europeo: come è andata questa esperienza?
Il tour è l’espressione massima della vita di un musicista. Il viaggiare, lo scoprire posti nuovi e culture diverse credo sia una delle cose più belle al mondo. Non va però fatto l’errore di pensare ai Rolling Stone o agli Zeppelin,  i tour di una band emergente sono assolutamente un’altra cosa. Un viaggiare continuo, caricare, scaricare strumentazione, adattarsi a tutto in pochissimo tempo. Sesso, droga e rock ‘n roll lo lasciamo a chi lo sa fare! Allacciandoci alla domanda di prima, ogni volta che andiamo in tour notiamo quanto la gente, a differenza dell’Italia, abbia voglia di ascoltare gruppi anche mai sentiti prima e mettersi in gioco, contribuendo a creare un enorme flusso di empatia diversa da quella che si respira nei concerti nostrani. Riassumendo: la gente cerca sempre di ascoltare qualcosa di diverso, è sempre presente ai concerti, i promoter sono sempre in cerca della novita AND REPEAT. E per i più curiosi il 22 luglio uscirà il documentario del nostro ultimo tour con il lyrics video di “Give Me A Reason”, ennesimo singolo estratto da “Loveproof”!
E in Italia dove potremo sentirvi live?
Per l’Italia abbiamo qualche bellissima data a breve, a partire dal 22 Luglio allo storico Rock Garden Pub di Narni, data del rilascio del nostro Tour Documentary come accennato prima, al 6 Agosto al Fermento In Tour di Sabaudia, al 26 Agosto in concerto a Terni TBA (da fighi) al momento, appena possibile sveleremo l’arcano. Non ci resta che dirvi di andare su Spotify o Deezer ad ascoltare il nostro nuovo album “Loveproof”, supportarci su iTunes, Amazon o Google Play e seguirci sulla nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati su tutte le news, ce ne saranno delle belle!
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/OuttaPeak
Pagina Spotify: https://open.spotify.com/artist/5v6qgohMQzuwLVoAmPtnhO
Grazie ancora a Laura per l’intervista!
Grazie a voi, ragazzi!
 
 
a cura di Laura De Angelis
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