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Best New: Ni Na

Redazione Urban

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Abbiamo rivolto qualche domanda ai Ni Na, duo di Ferrara, in occasione del loro primo lavoro discografico. Only Ghosts, uscito il 3 maggio per Nimiq records, mostra al pubblico un’ulteriore sfumatura dell’elettronica italiana costituendo così un tassello di questa scena in forte espansione. Nella chiacchierata che segue abbiamo parlato con i Ni Na delle loro influenze, delle collaborazioni che caratterizzano il loro album e molto altro.
È uscito il 3 maggio Only Ghosts, il vostro primo album. Potete dirci prima di tutto qualcosa dei NI NA e del percorso che vi ha portato al debutto discografico? Che cosa significa il vostro nome?

Possiamo definirci come due rette parallele che per una serie di coincidenze si sono incrociate. Il progetto nasce circa tre anni fa, quasi per caso, davanti ad una birra e durante un concerto elettronico in uno dei circoli che amavano di più a Ferrara. In passato ci siamo ritrovati spesso a dividere il palco ma con progetti diversi; per anni ci siamo inseguiti per fare qualcosa di nuovo ma non riuscivamo a trovare tempo. Dopo quel fatidico concerto, decidemmo il giorno dopo di trovarci e giocare un po’ con la strumentazione che avevamo a disposizione…poi la cosa cominciò a diventare sempre più interessante…Oscure sono le origini del nostro nome, o meglio, non le ricordiamo perfettamente. Durante le registrazioni del nostro primo lavoro presso il TDE Studio, qualche birra di troppo mise in moto i nostri neuroni e così nacque l’acronimo “New Idea No Artist”. L’acronimo voleva un po’ simboleggiare la nostra ideologia di musica, ovvero qualcosa di astratto ma allo stesso tempo assoluto e puro. In quel periodo eravamo tra i primi a proporre un tipo di live del genere quindi presuntuosamente decidemmo di definirci “nuovi”.

Nell’album si avverte la presenza di molte influenze stilistiche. Quali pensate siano quelle principali?

Siamo amanti di qualsiasi genere musicale, e seguiamo molto il nostro istinto. Non abbiamo paletti mentali. Indubbiamente i guru dell’elettronica moderna hanno influenzato moltissimo i nostri gusti: Digitalism, Daft Punk, Soulwax passando anche da Bonobo, Moderat e MGMT ma la lista potrebbe comprendere almeno un’altra ventina di gruppi.

I NI NA sono un duo. Come vi siete divisi i compiti durante la produzione di Only Ghosts? Come avete impostato la “catena di montaggio”, dalla composizione fino alla registrazione dei brani?

Il bello di essere in due è che riusciamo a seguire entrambi tutti gli aspetti che ruotano intorno al progetto. Abbiamo la stessa vision. Nella quotidianità ovviamente c’è chi è più creativo, chi più burocratico visto che seguiamo veramente tutto. Ci completiamo da ogni punto di vista e ogni tanto ci scambiamo anche i ruoli.

L’uscita dell’album è stata anticipata dal singolo Amy, impreziosito dal featuring con Naïf Hérin. Ci parlate di questa collaborazione? Ci sono altri contributi da altri artisti in Only Ghosts?

Naïf Hérin é un’artista incredibile dotata di una voce immensa. Il nostro primo lavoro è stato realizzato proprio nel suo studio; è stato amore a prima vista. In tutto ciò c’è anche lo zampino del nostro caro amico Momo Riva che all’epoca seguì la nostra produzione. Il disco è impreziosito anche ad un’altra fantastica voce femminile: Clelia Antolini, frontgirl degli amici Dorobot.

Nonostante la compresenza di più elementi musicali, sono costanti i riferimenti a una scena elettro-rock piuttosto glamour, grazie soprattutto ai riffs di sintetizzatore. Come immaginate la dimensione dal vivo di questi brani? È un album, per voi, che deve essere più ballato o più ascoltato?

Il live che proponiamo è esattamente come il disco. Chitarra? Basso? Synth? Voci? C’è tutto, non ci facciamo mancare niente. Ci entusiasma vedere la gente ballare mentre suoniamo ma crediamo che sia un disco da assaporare e da cogliere. Ognuno deve trovare la propria dimensione e la pixelosa copertina realizzata da Carlo Costanzelli, esprime pienamente il concept del disco. Il top sarebbe avere un pubblico che balla, ascolta e canta con noi ma per il momento ci accontentiamo e accettiamo ballerini, ascoltatori, cantanti, passanti, venditori ambulanti, ecc…

Essendo Only Ghosts il vostro debutto, quali sono i vostri piani per il futuro?

Stiamo lavorando sodo per portare fuori un live d’impatto. Vorremo replicare la nostra magica annata live del 2014/2015 ma replicare un tour di trenta date diventa difficile; ci proveremo. Sicuramente abbiamo qualche piccola sorpresa e un entusiasmo da non sottovalutare. Siamo carichi.

Articolo di Giuseppe Tancredi

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