Musica
Best New: General Stratocuster and the Marshals
Dirty Boulevard è il titolo del nuovo lavoro dei GENERAL STRATOCUSTER and the MARSHALS uscito a febbraio ,il primo per l’etichetta Black Candy Records. La band nasce a Firenze nel 2010, ma i componenti sono volti già noti alla scena musicale: Jack Meille (voce) frontman dei riformatisi Tygers Of Pan Tang di Newcastle; Richard Ursillo (basso) colonna del prog-rock italiano 70’s con i Sensation Fix, gli Sheriff e i Campo di Marte; Fabio Fabbri (chitarra) session-man e autore negli anni 90′; mentre alla batteria e tastiere troviamo Nuto e Federico Pacini della Bandabardò. Curiosi di saperne di più? E allora buona lettura!
Dirty Boulevard è il vostro terzo lavoro in studio , dopo l’omonimo del 2011 e Double Trouble del 2013: cosa dobbiamo aspettarci di diverso rispetto agli album precedenti?
JACK: È sempre difficile pensare con la testa dell’ascoltatore. Dirty Boulevard è il frutto di una selezione tra 18 canzoni che abbiamo registrato. All’inizio doveva essere un doppio album. Siamo cresciuti con la musica degli anni ’70, e il terzo album è sempre stato un traguardo cruciale per le band che abbiamo amato, una sorta di “o la va o la spacca”, e noi abbiamo scritto e registrato con questa attitudine. Credo che sia il disco più maturo che abbiamo fatto; anche il più bilanciato tra impeti rock e melodia.
Raccontateci in che modo vi siete conosciuti e cosa vi ha spinti a mettere su una band
JACK: Ci conoscevamo tutti da anni ma non avevamo mai suonato insieme. Nuto – Alessandro Nutini – e il sottoscritto coltivavamo questo sogno da anni. È stato lui ad orchestrare il tutto, facendo in modo di fare incontrare me e il “Generale” Fabio Fabbri su un palco di un locale fiorentino e lasciare che la musica facesse il resto… Richard Ursillo è stata la “ciliegina sulla torta”. Quando poi abbiamo pensato ad allargare l’organico per i primi concerti, Pacio – Federico Pacini che suona nella Bandabardò con Nuto – è stato il primo ed unico nome a cui abbiamo pensato dato che suona tastiere, chitarra e, all’occorrenza la batteria. È nato come un puro e semplice divertimento extra impegni, ma è presto diventato un’esigenza oltre che una priorità.
Buscadero vi ha definito “la migliore roots-rock band in circolazione” : come definireste le vostre sonorità?
JACK: Le etichette servono ai giornalisti per facilitare loro il lavoro. Suoniamo rock’n’roll. Abbiamo l’esperienza, l’età e sopratutto il desiderio di suonare rock’n’roll… siamo molto esigenti con noi stessi. Le nostre devono essere prima di tutto “canzoni” non un semplice mezzo per mettere in evidenza le capacità e le doti dei singoli musicisti.
Cosa raccontano i brani di Dirty Boulevard?
JACK: Le parole spesso si presentano da sole mentre improvviso sulle note che i General stanno suonando. Solo dopo mi rendo conto che possono avere un senso… sono spesso un fluido di coscienza, un modo per esprimere sensazioni altrimenti sopite. Poi ci sono canzoni come Thank you Bob che altro non sono che un tributo al più grande cantautore del ‘900 o All My Pride, che è un tentativo di scrivere una canzone in stile, attingendo dal repertorio dei classici rock’n’roll dei primi anni ’50…
A chi è venuta l’idea di chiamarvi General Stratocuster And The Marshals?
JACK: La “colpa” è di Richard… È lui che ha suggerito per primo General Stratocuster, non a caso la “vera” rockstar del gruppo, un musicista da cui c’è solo e sempre da imparare. Il primo nome che ci era venuto in mente era stato “Old Farts” – vecchie scoregge – ma credo che sarebbe stato difficile farsi prendere in considerazione con un nome del genere, benché estremamente veritiero.
Dove potremo ascoltarvi dal vivo?
JACK: Non ci sono date pianificate nell’immediato. La Bandabardò è in tour così come i Tygers of Pan Tang, la band inglese in cui canto da più di 10 anni. Speriamo di partecipare a qualche festival estivo e di poi intraprendere un vero tour a partire dall’autunno.
a cura di Laura De Angelis
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