I Freschi Lazzi e Spilli sono nati nel 2010 a Potenza quando Alessandro Freschi incontra il resto del gruppo mentre militava in una cover band. Il primo successo della band è il primo posto all’Hyde Park Basilicata 2010 e alla Giornata della Creatività Studentesca. Poco dopo decidono di registrare il primo disco, che raccoglie alcuni dei brani ancora oggi più acclamati e graditi dal pubblico. Nel 2013 incidono il loro secondo album sempre dal titolo “Freschi Lazzi e Spilli”. La loro musica incontra il cinema nel film “Abbraccialo per me” di Vittorio Sindoni, il gruppo ha infatti scritto la colonna sonora.
Ciao! Avete tratto il vostro nome dal cognome di uno di voi e da una contrada vicina al vostro paese. Di questa contrada descrivete gli abitanti, metà coniugati e metà single, perché? E perché vi ha ispirato questo posto nella scelta del nome?
Ciao a te! Nella scelta del nome cercavamo qualche parola che suonasse bene insieme al cognome, e un po’ per caso pensammo alla contrada Lazzi e Spilli, particolarmente piccola, isolata e anche un po’ desolata. Ci piaceva l’idea di conservare un indizio sulla nostra provenienza senza sottintendere uno stile vernacolare che non ci appartiene. Riguardo le informazioni demografiche che diffondiamo, è semplicemente perché ci piace essere precisi.
Inizialmente eravate una cover band, poi avete iniziato a fare la vostra musica. Come è avvenuto questo passaggio?
Proprio perché ci piace essere precisi, inizialmente eravamo una cover band che suonava occasionalmente insieme a un cantautore (che è Freschi, appunto), anche da qui viene il nome composto della band. E’ stato tutto così naturale che, a distanza di anni, non ricordiamo di un vero e proprio “passaggio”, è successo, un po’ come quando si stringe amicizia con qualcuno, con la differenza che due amici non hanno bisogno di darsi un nome, in quel caso sarebbe un’amicizia quantomeno strana.
“Abbraccialo per me” è la title track dell’omonimo film di Vittorio Sindoni. Come è stato comporre per il film? Raccontateci dell’esperienza sul set.
Comporre per un film ci ha dato per la prima volta l’opportunità di lavorare per qualcosa di più grande nel nostro progetto, scrivere e recitare per una storia non nostra ha significato imparare a capire le intenzioni espressive di qualcun altro, farle proprie, e poi riconsegnarle al progetto complessivo. Tutto molto bello.
Cosa volete raccontarci con la vostra musica?
In realtà nulla di particolare. Il nostro scopo è quello di intrattenere, e molti tipi di racconto, molti contenuti possono farlo. Ed è proprio quello che cerchiamo di fare nel nostro album in uscita in autunno: trovare un’omogeneità, una linea comune, la nostra “identità” attraverso canzoni tematicamente e musicalmente anche molto diverse tra loro. Siamo persone che raccontano cose, in fin dei conti, e le persone sono a tratti tristi, felici, arrabbiate e assonnate, sempre a modo loro. Insomma è il modo che a nostro parere definisce l’identità, più che il contenuto.
Avete pubblicato due album omonimi, come mai?
Ci piace ripartire continuamente da zero, e tendiamo a considerare ogni nostro nuovo lavoro come un’opera prima. Il prossimo album, però, il titolo ce l’avrà, ma siamo sinceri, ancora non abbiamo scelto il nome.
In estate dove potremmo ascoltarvi?
Purtroppo il lavoro che ci aspetta in studio ci terrà lontani dai palchi questa estate, mettetevi la nostra musica sull’ipod e sentiteci mentre prendete il sole, abbronzatevi anche per noi.
Federica Monello