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Best New: Danio Manfredini
Attore teatrale e regista, ma anche cantautore: Danio Manfredini ci racconta Vivi per niente, il suo nuovo album, che raccoglie pezzi scuri e carichi di significati profondi ma che, tuttavia, lasciano trasparire ironia e speranza.
Vivi per niente è il titolo del tuo ultimo lavoro in musica: cosa raccontano i brani che lo compongono?
Raccontano d’incontri che hanno lasciato un segno nella mia esistenza. Si tratta di persone incontrate in contesti psichiatrici, in galera, in teatro, per strada, in casa nel caso di mia madre. In fondo ogni brano è un ritratto o un autoritratto.
Il titolo del disco ha un impatto emotivo forte, lascia un senso di smarrimento quasi di sgomento: quale sentimento ti ha guidato nella composizione delle tracce?
Nonostante i pezzi siano piuttosto scuri, sono diverse le sfumature che mi hanno suscitato la scrittura dei pezzi. Sicuramente sono “le facce che ho perso” che hanno ispirato il sentimento fondamentale e in quanto esistenze drammatiche hanno suscitato un fondale scuro, sul quale tuttavia io vedo anche venature di ironia, o di rassegnato distacco, qualche colore di speranza e di calore umano che nasce nella condizione coatta. È diverso il sentimento che mi suscita un’amica, un amico, una madre, un amore…
Attore, autore e regista teatrale: l’attività di cantautore e musicista è un’appendice o cammina parallelamente al tuo lavoro in teatro? Cosa hanno in comune questi due meravigliosi mondi artistici?
Solo da qualche anno, incoraggiato dall’incontro con Cristina Pavarotti e Massimo Neri, mi sono addentrato prima con le cover, poi con questi inediti nel mondo della creazione musicale. Posso dire che la musica è sempre stata una parte integrante anche nei lavori teatrali. Sia come motore di attivazione creativa durante le prove, per il suo potere di evocare l’immaginazione, sia nella messa in scena degli spettacoli, dove ha trovato di frequente il suo posto. Nel caso di “VIVI PER NIENTE” alcuni brani sono entrati a far parte dell’ultimo lavoro teatrale “VOCAZIONE”. Cosa posso trovare in comune tra il mondo teatrale e quello della canzone? Mi sembra che entrambi cerchino di tracciare un linguaggio artistico, un dettaglio di esperienza di vita. Il teatro lo fa attraverso la creazione di un quadro scenico, la canzone, che io sento più vicino al mondo della poesia, passa attraverso una sintesi, poche parole devono catturare e risuonare con ciò di cui si tratta…Per questo è stata molto importante la collaborazione con Cristina per la definizione del piano drammaturgico e compositivo, per trovare la parola giusta, la frase giusta. Anche Massimo ha contribuito a questo aspetto, anche se è all’invenzione musicale che ha dato una forte spinta. A qualche brano ho dato io la musica mentre nascevano le parole.
Chi ha collaborato agli arrangiamenti musicali di Vivi per niente?
Massimo, con cui abbiamo costruito la struttura delle canzoni, ha lavorato per gli arrangiamenti con Marco Simon Maccari (che è anche stato il fonico del progetto), Lucio Bruni e Mel Previte. Hanno suonato nel disco bravissimi musicisti -, Antonio Rigo Righetti, Marco Remondini, Gianfranco Righetti, Alice Montanari, Wilco Zanni, Marco Bedetti, Enrico Lazzarini, Max Marmiroli. Tutti hanno contribuito con passione e generosità. Ha eseguito il master Giovanni Versari, presso lo studio La Maestà.
Che tipo di musica ascolti solitamente?
Quando viaggio in macchina, e capita di frequente, ascolto tutto quello che passa la radio. Nella vita quotidiana non ascolto quasi mai la musica. Quando entro in sala per le prove teatrali, la musica è una costante compagna del training e quando cerco di catturare lo stato d’animo di un personaggio o l’humus di una scena, la musica giusta mi connette più facilmente. A seconda delle annate, ci sono cose che ascolto di più. I Pink Floyd tornano ancora oggi e anche Bob Dylan, insieme a Cat Power, Damien Rice, Beth Gibbons, Ben Harper, Nike Drake, Cohen, Anthony…mi rendo conto…un po’ vecchio stile.
Oltre che in teatro, dove potremo ascoltare dal vivo i tuoi nuovi brani?
Per ora, preso dagli impegni teatrali e seminariali, non ho in programma nessun live. Per adesso speriamo che le canzoni camminino con la loro forza, con l’aiuto di due video, uno (Ciao, Buon Natale) con immagini tratte da un mio spettacolo (“Cinema Cielo”) e uno di animazione (Per Passare un po’ il Tempo), della bravissima Mara Cerri, che accompagna in questi giorni l’uscita del disco. Al live, semmai ci penseremo più avanti…
a cura di Laura De Angelis
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