Musica
Speciale Sanremo: Mahmood
Vi presento Mahmood, una delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo da tenere d’occhio! Ascoltando il suo brano “Dimentica” è subito evidente che il ragazzo ci sappia fare, proponendoci un sound moderno, originale e ben strutturato, tale da non sfigurare neanche a confronto con il pop internazionale. Che quella dell’Ariston sia la prima tappa di una brillante carriera nella musica? Leggiamo insieme cosa ha da dirci!
Ci racconti il tuo percorso musicale che ti ha sta conducendo verso il palco di Sanremo?
Sono giorni belli intensi, anche se a dir la verità cerco di non pensarci più di tanto perché tendo a farmi prendere dall’ansia.
E’ innegabile il fatto che sono molto felice ma cerco comunque di tenere i piedi per terra continuando a scrivere le mie cose e a vedere i miei amici nel tempo libero.
Quali artisti hanno influenzato maggiormente la tua formazione artistica?
Ho ascoltato molti generi musicali distinti tra loro e devo dire che sono stato influenzato parecchie volte anche da artisti su cui mai avrei messo la mano sul fuoco.
Quelli di cui mi sono appassionato maggiormente sono Amy Winehouse, The Fugees e James Blake.
Porterai con te un brano dal suono molto moderno ed internazionale: “Dimentica”. Di cosa parla e che tipo di sperimentazioni si nascondono dietro i suoni del brano?
“Dimentica” è un brano autobiografico che parla di me ed anche del mio percorso musicale, ma sento che parlarne e descriverlo lo snaturerebbe, preferisco che la gente l’ascolti e tiri le somme da sè.
Cosa significa per te cantare a Sanremo? Era tra gli obiettivi che ti eri prefissato di raggiungere?
Mai e dico mai nella vita avrei immaginato di arrivare su questo palco.
E’ sempre stato uno dei miei sogni nel cassetto, sin da piccolo con mia madre ci sedavamo sul letto a commentare i nostri concorrenti preferiti.
Sono iniziate le interviste, la promozione, le prove con l’orchestra. Come stai vivendo l’inevitabile cambiamento che si nasconde dietro la partecipazione al Festival?
Tutto questo marasma lo prendo come un’esperienza di crescita personale.
Mi fa bene parlare con gente diversa ed esaminarmi insieme a loro, questo mettermi alla prova mi fa sentire vivo.
Chi è la persona che ti ha sostenuto di più lungo il tuo percorso musicale e a cui vuoi dedicare questa avventura?
Senza dubbio mia madre…che fin da piccolo mi appoggiava con le lezioni sia di canto che di pianoforte.
A lei devo molto e spero di non deluderla.
Dopo il Festival cosa dobbiamo aspettarci da te?
Spero tanta, tantissima musica.
Egle Taccia
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