Musica
Speciale Sanremo: Intervista a Bianca
Visto l’avvicinarsi dello spettacolo più nazional-popolare d’Italia, Urbanweek non poteva lasciarvi a corto di notizie ed anticipazioni e così abbiamo pensato di presentarvi alcuni artisti che parteciperanno alla settimana musicale più amata dalla nazione!
Vogliamo cominciare dalle nuove proposte con una ragazza speciale! Bianca, al secolo Emma Fuggetta, è una cantante giovanissima che ha iniziato cantando jazz e partecipando ad un coro Gospel e adesso si trova ad affrontare la grande sfida del palco più amato e temuto dagli artisti italiani. Ho avuto modo di parlare con lei e vi posso anticipare che è una ragazza dolcissima con una voce strepitosa. Il suo brano “Saprai”, che potrete ascoltare sul sito ufficiale del Festival, è davvero una bomba!
Ecco a voi il contenuto della nostra chiacchierata:
La tua carriera artistica inizia precocemente. Cosa ti ha fatto appassionare alla musica e spinta ad iniziare a frequentare una scuola di canto jazz, musica non comune tra gli adolescenti?
La passione per la musica nasce insieme a me soprattutto grazie alla mia famiglia; fin da quando mamma era in attesa di noi (ho un fratello e una sorella), la colonna sonora non è mai mancata. Qualsiasi attività in casa nostra veniva scandita dal vorticare del vinile sul giradischi. Decisi di iscrivermi a una scuola di canto jazz probabilmente seguendo l’esempio di mia sorella (anche lei è una cantante) e da quel momento non smisi più di cantare. Perchè proprio il canto jazz? In realtà non è stata una vera e propria passione per questo genere ad attirarmi verso il jazz, quella venne dopo grazie ai miei insegnanti. Mentre altri generi musicali mi erano abbastanza chiari, avvertivo nei confronti del jazz una strana curiosità e sentivo la necessità di comprenderlo. Non ci sono ancora riuscita.
Quanto è rimasto nella tua musica del jazz e del gospel, a cui ti sei accostata facendo parte del coro “Sweet Soul Singers”?
Il coro Sweet Soul Singers è stata la mia prima esperienza al di fuori delle lezioni di canto. Nella mia musica cerco sempre di far trasparire una vena di gospel, è piuttosto nella mia natura!
Come arrivi ad Area Sanremo?
Arrivo ad Area Sanremo sotto consiglio del mio “papà artistico” Alex Gaydou, mio produttore e vocal coach. Ero alle primissime armi e probabilmente non completamente pronta ad un’ esperienza puramente competitiva (come ad esempio al tentativo di entrare in un talent), quindi decido di provare con Area Sanremo che è sì una selezione ma anche un’esperienza estremamente formativa; inizia infatti con tre giorni di conferenze e incontri con gli addetti ai lavori e occasioni di confronto. Alex mi manda ad Area Sanremo chiedendomi di prendere il più possibile da questa prima parte di corsi e di vedere la seconda parte di selezioni come un “tastare il terreno” e iniziare a capire come funziona questo mondo di cui spero tanto di far parte un giorno. Così ho fatto…ed è andata meglio di quanto potessimo immaginare!
Cosa rappresenta per te questa imminente esperienza a Sanremo? Raccontaci le tue impressioni, le tue emozioni e, perché no, qualche piccola paura.
Questa imminente esperienza sanremese è per me una grandissima occasione di riscatto. Gli ultimi anni della mia vita sono stati molto confusi, poco capiti e poco felici. Non calcherò quel palco con la consapevolezza dei trent’anni ma nemmeno con l’incoscienza dei quindici; ho vent’anni, sono piuttosto consapevole dell’esperienza alla quale mi sto avvicinando e sento il peso di una grande responsabilità. Mi sento un po’ la Cenerentola della situazione e sono tanto tanto fortunata.
Cosa hai provato quando ti hanno detto che saresti salita su quel palco?
Il mio primo pensiero non è stato “Wow! Vado a Sanremo!” bensì “Aiuto…e adesso?”. Ero completamente ammutolita e il mio viso non tradiva alcuna emozione. Ero completamente incredula e impietrita. Lo step successivo è stato un pianto disperato ricco di paure la mattina dopo, una volta tornata a casa. La gioia è arrivata dopo, con calma e con qualche rassicurazione.
Parlaci di “Saprai”, il tuo brano sanremese.
“Saprai” nasce da un episodio risalente all’estate scorsa, quando ad una festa mi rinchiusi nel bagno e, senza un motivo avvertii una forte inquietudine. Una volta tornata a casa scrissi una mail ad Alex raccontandogli l’ accaduto e lui scrisse per me questa canzone. Una parte del video di “Saprai” è stato girato davvero in un bagno e la prima frase del testo dice:” Sto benissimo al riparo nel mio bagno rosso pallido”, il bagno in cui mi rinchiusi a quella festa era infatti completamente foderato di tessuto rosso. Da questo episodio si arriva poi a descrivere il mio carattere, la mia difficoltà a portare a termine i discorsi, di raggiungere gli altri come vorrei, il mio senso di inadeguatezza, la tendenza alla malinconia che mi accompagna da quando sono nata…
Cosa c’è nel futuro di Bianca?
Nel futuro di Bianca deve esserci musica. Senza la musica valgo la metà, senza la musica non so come fare a parlare con voi.
Urbanweek ti manda un caloroso abbraccio virtuale, cara Bianca. Faremo tutti il tifo per te!
A presto amici!