Seguici su

Musica

Quando musica e fumetti si incontrano: intervista a Ste Tirasso

Redazione Urban

Published

on

Capita, a volte, navigando in internet di scoprire delle belle realtà artistiche in cui si mescolano e si contaminano vari generi: è il caso di Verticalismi, il primo laboratorio/magazine di fumetti online che sviluppa un nuovo modello di web-comics basato sul formato verticale, perfetto per gli schermi di cellulari, tablet e pc, che permette la lettura tramite lo scroll del mouse, senza click e pop-up.
Verticalismi, inoltre, offre spazio ed organizza workshop e concorsi a premi come quello che chiedeva di realizzare un fumetto digitale dal titolo “Guardia ’82” ispirato all’omonima canzone di Brunori Sas.

Tra gli autori che mescolano note e baloon c’è Ste Tirasso un giovane disegnatore genovese (“Quanti anni hai?” “23, son del 1991” “COOOSA?”), che ha studiato illustrazione alla Scuola Internazionale di Comics di Torino, sta lavorando a varie storie, suona le percussioni in un gruppo chiamato Midori Rain, è una mente sveglia e curiosa che, su richiesta di un blog musicale genovese, ha iniziato a scrivere le recensioni dei cd che più gli piacevano, ma l’ha fatto nel modo a lui più congeniale: attraverso i fumetti. È nata, così, la prima Recensione Emotiva, una recensione che partisse dalla pancia e dal cuore e raccontasse il disco attraverso quello che gli aveva suscitato.
L’abbiamo chiamato per farci raccontare meglio questo suo progetto.

Raccontaci l’esperienza delle Recensioni Emotive che possiamo leggere su Verticalismi, com’è nata l’idea?
Quando i ragazzi mi hanno contattato, avevo già iniziato a pubblicare le recensioni emotive su un blog chiamato La Crisi Genovese, un blog di informazione musicale attorno alla provincia di Genova, da dove vengo. Conoscevo una delle fondatrici che mi aveva chiesto se volessi fare una rubrica a fumetti lì sul blog; non sapevo bene cosa raccontare se della mia vita di musicista suono le percussioni e scrivo i testi per il mio gruppo, i Midori Rain ma non sapevo bene di cosa parlare, che sarebbe stato interessante per conoscere meglio il mondo della musica, oppure semplicemente prenderlo come una cosa più leggera per parlare dei dischi che amavo; avevo voglia di raccontare “di pancia”, senza divagazioni tecniche ma solo parlando di cosa provassi sentendo quel disco; per cui ho iniziato a pubblicare le Recensioni Emotive per loro. Dopo qualche mese sono stato contattato dai ragazzi di Verticalismi per chiedermi se potessero esportare nel loro sito questa serie; dopo qualche tempo il blog ha chiuso e quindi ora pubblico in esclusiva per verticalismi.it.

Quando scrivevi per La Crisi Genovese, però le storie non erano verticalizzate, giusto?
No, infatti: questa cosa è successa quando sono passato su Verticalismi; prima erano storielle corte, forse da un paio di pagine A4, invece per Verticalismi, visto che l’impostazione della pagina cambia ho deciso di sfruttare completamente questa opportunità e lanciarmi su recensioni pienamente verticali. I primi esempi sono le ultime due, quella de Il Padrone della Festa di Fabi-Silvestri-Gazzè e quelle precedente Marinai, Profeti, Balene di Capossela.
L’idea delle Recensioni Emotive, quindi, è venuta a me. Quando ho creato non ho fatto riferimento a nulla, anche perché recensioni del genere non c’erano; in quel periodo c’era su XL una striscia di Baronciani in cui parlava di qualcosa della sua adolescenza e c’era un pensiero riguardo a un disco allora mi son detto che sarebbe stato bello fare una recensione raccontando ogni pezzo e cercando di capire cosa pensassi al riguardo; mentre Baronciani per problemi di spazio aveva raccontato tutto il disco insieme.

Rispetto allo stile delle storie si vede molto la tua evoluzione del tratto, dell’impostazione, la tua crescita come artista. Credo sia molto bello poter riguardare l’evoluzione personale; confrontare i lavori vecchi con quelli più recenti dà la concezione di come si sia evoluto lo stile dell’artista, no?
Sì, calcola che la prima dovrebbe essere del 2013, son passati due anni da quando ho iniziato. Le prime erano a cadenza mensile, per cui c’è meno differenza nello stile, poi col tempo si sono diradate fino ad arrivare all’ultima, quella de Il Padrone della Festa, che è uscita un paio di mesi fa su Verticalismi.it ma io l’ho disegnata a Gennaio, è già vecchia in pratica!

Rivedendo le prime mi fa abbastanza orrore quello che ho disegnato all’inizio, che era Anima Latina di Lucio Battisti. Da una parte c’è la cosa positiva che si riscontra un miglioramento, dall’altra alcune le ridisegnerei da capo.

L’idea delle recensioni a fumetti è molto florida, penso a Leo Ortolani, Giacomo Bevilacqua, o ancora ZeroCalcare con la sua rubrica su Best Movie. Credo che il taglio che hai dato alla tue recensioni occupandoti di musica sia molto interessante, non mi pare che questa cosa sia fatta anche da qualcun altro, almeno in Italia, no?

Sì, vari autori fanno recensioni, io non guardo molti film né serie tv ma ascolto tantissima musica mentre lavoro, per cui era una cosa di cui potevo parlare con un minimo di velleità. Non ho la pretesa di aver inventato nulla né di essere l’unico, però no, non vedo recensioni musicali di questo genere. Forse per qualche mese se ne sono occupati i ragazzi di Popper, una fanzine autoprodotta a cui ho collaborato per un mese, poi hanno chiuso per cui non son rimasti nemmeno loro. 

Per quanto riguarda gli artisti di cui ti sei occupato, accanto a Battisti, The Clash, Fabi-Silvestri-Gazzè, troviamo artisti meno conosciuti quali Il Pan del Diavolo, Ex-Otago, Capossela… Ti va di raccontarci perché hai scelto questi dischi, sono legati a qualche momento particolare della tua vita?

Ho iniziato con Battisti -anche se ho scelto Anima Latina, che è un album poco conosciuto-, poi The Clash e Tom Waits che sono abbastanza noti; però pensavo che fosse ancora più utile aiutare i lettori a scoprire delle piccole perle, dei lavori che non hanno avuto la fama che meritavano: ecco allora i Tre Allegri Ragazzi Morti, un must dell’indie italiano; gli Ex-Otago sono miei concittadini, conosco personalmente alcuni di loro, li ho recensiti con molto piacere ho adorato il loro Mezze Stagioni; in quel periodo stavano lanciando la campagna di crowdfunding per il loro ultimo disco per cui volevo dargli una mano, anche perché sono belle persone che fanno una bella musica; ho parlato dei SEA+AIR, un duo tedesco che ho ascoltato dal vivo senza conoscerli e ne sono rimasto folgorato: il cantante suonava contemporaneamente la chitarra, la batteria coi piedi e cantava, lei suonava il clavicembalo e cantava.
Capossela è un vecchio amore che mi porto dietro, poi essendo legato al tema del mare -non so se in quanto genovese o meno- ho dovuto recensire Marinai, Profeti e Balene che, anche in questo momento, è uno dei miei dischi italiani preferiti; il Pan del Diavolo li amo molto per i loro ritmi sincopati, sono i meno raffinati tra tutti ma fanno un genere che mi piace molto. Volevo trasmettere questo fracasso che fanno ad ogni concerto!

Il Padrone della Festa sì, è più mainstream, ma mi ha folgorato tantissimo già a livello visivo: la copertina dell’albero a testa in giù, poi le canzoni che ho amato tantissimo, volevo fare una recensione in cui scendevo da quest’albero capovolto attraverso ogni pezzo, raccontando le sensazioni che mi dava.

Rispetto alla scelta del disco, che è sempre una cosa abbastanza istintiva, c’è poco di ponderato: elaboro le emozioni solo dopo, quando sono davanti al foglio bianco.

È sempre difficile la scelta del disco: magari c’è un artista che vuoi recensire a tutti i costi ma non sai che disco scegliere perché ne ami più di uno, mi è capitato con i TARM ero indeciso tra Il sogno del gorilla bianco e La seconda rivoluzione sessuale.

Su Verticalismi ogni quanto escono le tue storie?

Purtroppo non hanno una cadenza precisa, vorrei fidelizzare il lettore ma in questo momento non ho molto tempo da dedicare al progetto allora ogni volta che ho la pazienza e il cuore mi metto a disegnare; piuttosto che farne una così, perché ho una scadenza, preferisco non farla!
Ho già deciso quale sarà il prossimo disco e appena ho un po’ di tempo mi ci dedico.

(Di questo prossimo disco posso solo dire che, appena ascoltato il titolo, il mio commento è stato “Mortacci! Un discone!”).

Ad inizio intervista hai detto che suoni in un gruppo, che tipo di musica fate?

Il mio gruppo si chiama Midori Rain, è un gruppo che ho fondato ormai 3 anni fa con Giorgio Cinquegrana, un vecchio compagno di suonate; lui suona la chitarra mentre io le percussioni e la batteria e da un paio d’anni canto, sono la voce principale. Facciamo un genere acustico-cantautorale, su myspace ci definivamo “indie-pop”. Io scrivo i testi, Giorgio la musica e recentemente si è unito a noi William al basso e alla chitarra di supporto. Quando suoniamo dal vivo, invece, ci seguono anche altri due membri e diventiamo cinque.

Inoltre mi occupo dell’aspetto grafico visto che non abbiamo un budget così esteso; mi piacerebbe coinvolgere colleghi e artisti bravissimi che ho conosciuto, mi piacerebbe coinvolgerli nell’immaginario grafico dei Midori Rain; per ora, però, me ne occupo io.

Suonate in giro o restate solo in zona Liguria?

No, per ora restiamo in zona; ma se ci portate a Roma arriviamo con un vagone di focaccia!

Ecco tutti i contatti per seguire Ste Tirasso:

http://stetirasso.tumblr.com/
http://www.verticalismi.it/lenews/recensioni-di-ste-tirasso-index/

Giorgia Molinari

ph. Anto Addorisio

N.B. Grazie a Ste Tirasso per la disponibilità e la gentilezza ma anche a Mirko Oliveri (e a tutto lo staff di Verticalismi) per la disponibilità e per avermi permesso di conoscere Ste Tirasso e i suoi Verticomics.

http://credit-n.ru/zaymyi-next.html

Continue Reading