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Musica

Live report: Italiani brava gente, Roma

Redazione Urban

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Roma è quel posto in cui succede che un venerdì la cosa più interessante da fare sia il torneo di freccette al centro anziani e il venerdì dopo vorresti avere il superpotere di essere in almeno 4 posti contemporaneamente -o, per lo meno, che le distanze della città fossero annullate, permettendoti di spostarti tra i luoghi e arrivare dovunque in 5 passi-.
Venerdì 16 Ottobre al Teatro Quirinetta, storico teatro tardo-liberty nel cuore di Roma da poco riaperto grazie a Viteculture, si è svolta la prima di una serie di serate organizzate in collaborazione con RockIt dal titolo Italiani brava Gente; che cosa vogliano essere queste serate ce lo avevano spiegato dalle pagine di RockIt: “un piccolo festival con tanti gruppi, tanti palchi, dj set, illustratori e molto altro ancora”.
La serata era stata annunciata da vari articoli, tra cui una presentazione grafica dei protagonisti interpretati dall’illustratrice Livia Massaccesi.
Quello che non ci avevano detto, invece, sono le emozioni intense della serata; non ci avevano detto quanto sarebbe stata eclettica: con i Viva Lion! a suonare affacciati al balcone del primo piano ed in seguito in un palco laterale, perfettamente incorniciati in una nicchia nel muro di una delle sale del piano inferiore, santi protettori delle atmosfere americane d’altri tempi.
Lo stesso palco che ha ospitato le atmosfere blues di Oh Petroleum e la voce perfetta dei The Shalalalas, da poco tornati da un tour tra Italia e Svizzera.
E non potevamo sapere che Appino, per la prima volta solista a Roma a presentare Grande Raccordo Animale avrebbe tentato di tirare giù la sala appena pitturata con le percussioni fortissime sulla traccia che dà il titolo al nuovo lavoro, e che alla fine del suo live, avremmo trovato le scale principali trasformate in un palcoscenico per i The Shalalalas, che ci hanno regalato una seconda esibizione assolutamente sorprendente; in seguito alla quale sono iniziati i dj set.
Ma soprattutto non potevamo immaginare la scossa percepita durante il live di DARDUST, una scossa elettrica che nasce nei piedi e attraverso la colonna vertebrale si diffonde in tutto il corpo, trasportandolo in una dimensione onirica in cui tutto è luce psichedelica, in cui i suoni del pianoforte si fondono con gli archi del violoncello ed esplodono nei suoni elettronici di pad e sintetizzatori. Sicuramente il live più riuscito della serata.
A impreziosire ancor di più il live ci hanno pensato le illustrazioni di Livia Massaccesi, con le quali era impossibile non sfidare qualcuno a “Indovina chi?”: l’illustratrice, infatti, rappresenta i cantanti soltanto attraverso i tratti e le caratteristiche peculiari di ognuno e accompagna l’immagine con il verso di un classico: ecco che Antonello Venditti è caratterizzato dai suoi mitici occhiali da sole e da Amici mai, gli Afterhours dall’inconfondibile sagoma di Manuel Agnelli e da Una pelle splendida e ancora Mina, Fiumani, David Bowie, i quattro Beatles
Tra un’illustrazione e un’altra, il pubblico si è scatenato sulle note dei classici italiani proposti dal dj set Italian Stail, un appuntamento molto amato delle notti romane.
La prima serata Italiani brava gente, insomma, è stata sorprendete e perfettamente riuscita; la qualità della proposta e l’atmosfera che si respirava non sono state rovinate dai piccoli rimbombi durante il live di Appino, né dalla temperatura un po’ troppo calda delle sale.
Non vediamo l’ora di partecipare ai prossimi appuntamenti!
Giorgia Molinari
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