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Musica

Live Report: Giorgio Canali & Rossofuoco @ Officine Corsare

Redazione Urban

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Della mia piccola esperienza “concertistica” torinese, da gennaio ad oggi, quello che mi aveva colpito meno positivamente rispetto agli altri fattori, era l’atteggiamento del pubblico. Sarà che a me piace muovermi a ritmo della musica, il più possibile vicino al palco anche sgomitando per arrivarci, cantare se sono preparata, saltare e se ci sta anche pogare. Ero abituata a questo anche grazie al mio passato da “concertista” in Sicilia, dove per la maggior parte delle volte il pubblico ha l’atteggiamento che ho descritto sopra. A Torino invece ho trovato un pubblico diverso: pacato, attento, educato, diversamente partecipe al live. Ieri però questo schema è stato spezzato e a farlo è stato il rock. Quello vero, sudato, maleducato, con una batteria martellante che ti fa saltare in aria e un cantato che ti fa ondeggiare fino a sbattere col tuo vicino di concerto. Per far pogare i torinesi ci voleva il rock vecchio stile, quello del maestro Giorgio Canali insieme ai Rossofuoco.
Il live di ieri, che ha incendiato e quasi sciolto il palco delle Officine Corsare, chiudeva la fortunatissima rassegna di musica indipendente “Indievolato” giunta alla sua ottava edizione. Beh…non poteva chiudersi in modo migliore. È stata un’ora e mezza di fuoco con un Giorgio Canali che si prendeva in giro per la sua età, che prendeva in giro il pubblico e che faceva antipolitica. Non sono sicura che abbiano seguito una reale scaletta perché quando Canali iniziava a suonare la chitarra lo sguardo del batterista intuiva e ci dava dentro. Quest’ultima sarà un’espressione poco felice e poco adatta al linguaggio musicale, ma credetemi che è quella che rende di più l’idea. Una forza che dalle sue braccia si propagava nei tamburi, nella cassa, nei piatti e ci colpiva come uno schiaffo.  I pezzi portati sul palco sono stati i suoi grandi classici: “Mostri sotto il letto”, “Tutti gli uomini”, “Sai dove” “Tutto è così semplice”. A sorpresa Giorgio Canali ha omaggiato Iggy Pop con “I wanna be your dog” e così ci ha ricordato che era il suo compleanno. Con “Mi vuoi bene o no” e “Pesci e sedie”,  ci presenta l’ultimo lavoro “Perle per porci”, un’antologia del suo piccolo mondo musicale come la definisce Canali stesso. Poi in coro il pubblico lo accompagna in “Nostra Signora della Dinamite” segue la deandreiana “Storie di ieri” e “Un giorno come tanti” che fa riesplodere il pogo e non si ferma con “Ci sarà”. Il concerto è quasi alla fine ma c’è ancora tempo per “Precipito”, “Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio” e “Messico senza nuvole”.
 
Federica Monello
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