Musica
L'intervista: Nadàr Solo
Chitarra, basso e batteria; formazione essenziale ma potente, quella dei torinesi Nadàr Solo. Dall’uscita della loro ultima fatica in studio Fame (novembre 2014, uno dei brani è stato stato candidato alla Targa Tenco Canzone Singola) non si sono fermati un attimo, portando il loro tour praticamente in tutta Italia.
Il 25 Settembre, a Linoleum di Milano, si è chiuso il loro tour estivo.
La vostra Cara Madre contenuta in Fame è stata candidata alla Targa Tenco Canzone Singola; come avete preso la notizia, ve lo aspettavate?
Non ce lo aspettavamo affatto. Non ci aspettiamo mai niente in effetti. Ci ha fatto piacere, ma non siamo passati alla cinquina quindi tutto è tornato subito nella norma 🙂
Avete suonato su moltissimi palchi sia di club che di festival, tra le due qual è la situazione che preferite?
Preferiamo le situazioni con tanta gente che canta, organizzate da belle persone ospitali e felici di fare quello che fanno, festival o club che sia.
Vi è mai capitato di sentire le vostre canzoni cantate (o condivise) da qualcuno che non vi sta simpatico o che è totalmente l’opposto di quello che siete voi? Come avete reagito?
Non che ricordi… se accadesse sarebbe un piacevole stupore, immagino.
Cosa fanno i Nadàr Solo quando non sono in tour o in studio?
Lavoriamo a casa continuamente su nuovi spunti e nuove idee o anche su altro, per campare. Per quel che mi riguarda, faccio spesso qualche capatina al call center, che mi aiuta con le spese.
C’è una canzone che vi convinceva meno in studio ma che invece live è stata una rivelazione totale?
La ballata del giorno dopo è un brano su cui puntavamo poco che ha avuto un percorso sorprendente. Così come non ci aspettavamo un tale apprezzamento del pubblico per I tuoi orecchini, ultima traccia di Diversamente, come?, che è diventata per acclamazione la chiusura obbligatoria di ogni live, forse la più cantata in assoluto dei nostri brani.
Giorgia Molinari
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