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Musica

L'intervista: Antonio Monforte

Redazione Urban

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Oggi ho intervistato per voi Antonio Monforte, cantautore dialettale siciliano, che mixa il pop con il dialetto e che si è fatto conoscere in giro con l’album  “Semu siciliani”.  E’ appena uscito il primo singolo, “U santu”, estratto dal nuovo album “Fuoco nero”. Vediamo cosa ci ha raccontato!

Come definiresti la tua musica?

Un viaggio, un racconto della vita di tutti i giorni con un commento musicale, una sorta di colonna sonora della mia vita stessa nella quale poi si rispecchia anche il pubblico ed è proprio quello il momento  in cui una canzone non è più mia ma diventa di tutti. Non mi pongo limiti nemmeno dal punto di vista degli arrangiamenti o del sound, passo senza problemi da una ballad rock a un brano folk per arrivare a una canzone funky e in questo sono coadiuvato alla grande da Anthony Panebianco, che ha arrangiato l’album come un sarto quando ti cuce il vestito addosso.

Parlaci del tuo nuovo disco.

Fuoco Nero prende il nome da uno dei brani contenuti nel cd, scritto a 4 mani con lo scrittore Alfio Grasso. E’ un disco che racconta due anni di Antonio Monforte ,l’inizio di una nuova vita ,quasi un passaggio intimo, artistico e culturale. Non vivendo in un mondo a parte è logico che scrivo e suono i temi, le passioni e le problematiche dell’era in cui viviamo. Molte canzoni saranno raccontate attraverso dei videoclip per descrivere meglio i temi trattati, avvalendomi della collaborazione di registi come Giacomo Maimone, Bruno Del Popolo, Francesco Lo Bianco e Simona Brancè. Il CD VERRà DISTRIBUITO IN TUTTE LE LIBRERIE perchè sarà allegato a un libro scritto dal sottoscritto e a cura di Alga Editore

C’è una canzone a cui sei più legato?

“E non passa mai” credo sia la canzone più intima e nella quale si rispecchieranno in tanti;  per me è come il finale di “Sugnu Pazzu”. C’è sempre un filo logico nelle mie canzoni, non scrivo se non ho niente da dire; non ho esigenze contrattuali  e questo mi rende molto libero.

Ti hanno mai chiesto di rinunciare al siciliano per vendere di più?

Si ma io scrivo come mi detta l’ispirazione del momento!

La gente ama etichettare tutto e quindi per tanti sono un cantautore che canta in dialetto e allora capita che mi si chieda come mai non produco canzoni  in italiano; la verità è un’altra: IO SCRIVO DA SEMPRE IN ITALIANO SIN DA RAGAZZO e lo dimostra proprio questo disco dove ci sono canzoni in italiano e in dialetto e senza un genere musicale definito, in verità seguendo di volta in volta l’istinto. In un certo senso è la canzone stessa a decidere in che lingua essere scritta. E in effetti “Fuoco Nero” è un po’ uno spartiacque per me che vengo dal precedente cd “Semu siciliani”, interamente in dialetto

Da cosa trai ispirazione?

Da sempre ho avuto l’esigenza di scrivere, di mettere in musica la mia vita; ciò che mi accade attorno, descrivendo quello che vedo senza mezzi termini, la bellezza e la bruttezza della terra dove viviamo, la vita di chi sta bene e di chi sta male e chi finge di star bene e viceversa, l’amore che esplode manda negli abissi.

C’è un artista che stimi in particolare nel panorama musicale italiano e con cui vorresti collaborare?

Sono tanti gli artisti che mi piacciono e a cui mi sono ispirato, naturalmente tutti i cantautori italiani, ma il mio sogno sarebbe scrivere una canzone multilingua siciliano, italiano e inglese cantata con Bob Dylan; diversamente sarebbe il solito duetto, la solita trovata pubblicitaria e non sarebbe credibile.

Cosa ne pensi dei musicisti che partecipano ai vari talent?

Non mi piace la formula, il messaggio e ciò che resta, ma è una vetrina, un modo per entrare nel giro che conta, quello delle tv. Oggi tutti ci provano, se non sei in tv non sei nessuno; lo ha deciso la nostra società, il pubblico stesso; ai musicisti che partecipano mando un grosso in bocca al lupo, io ho partecipato anche a due festival della canzone siciliana condotti da Salvo La Rosa  in tv,  ma la reputo una cosa migliore dal punto di vista artistico e della qualità stessa, perchè si suonava dal vivo con l’orchestra. Il vino si fa con l’uva e la musica con gli strumenti e i musicisti in carne e ossa.

Auguriamo il meglio ad Antonio Monforte per l’uscita del nuovo disco!

http://credit-n.ru/zaymyi-next.html

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