Musica
Le stelle non tremano, il nuovo album di Dolcenera
“Mentre scrivevo i testi del disco mi sono resa conto che stavo parlando sempre dello stesso tema: la paura del futuro”. Inizia a raccontarsi così Dolcenera durante la presentazione alla stampa del suo sesto album targato Universal, Le stelle non tremano. Il titolo svela immediatamente il modo in cui l’artista reagisce di fronte a quel senso di precarietà ed insicurezza che, soprattutto in questo momento storico, alberga in ognuno di noi, scegliendo il senso dinamico del sogno, la capacità che esso ha di stimolarci a cambiare in meglio la nostra vita. La speranza è passiva, diceva Monicelli, alla paura si reagisce con la passione, con l’adrenalina della lotta. E si sente tutto l’ardore adrenalico di Emanuela Trane, questo il vero nome di Dolcenera, nel suo ultimo disco. Non c’è spazio per le ballate perché le stelle non tremano, scalciano. E c’è energia, tanta, così tanta che, mentre componeva i nuovi brani, la cantante sfogava la sua eccitazione anche attraverso un’intensa attività sportiva: “Ho fatto di tutto: tennis, crossfit, nuoto, anelli, corsa”, racconta soddisfatta.
Una gestazione lunga quella che ha dato alla luce questi undici brani concepiti come antidoto all’ansia esistenziale, circa due anni e mezzo, affinché ogni singolo dettaglio venisse curato in maniera meticolosa; nulla è stato lasciato al caso, né i testi, frutto di letture importanti come Pasolini, Gandhi, Kant o Platone, né gli arrangiamenti. I suoni di Le stelle non tremano appaiono, al contempo, sia primitivi, con un evidente richiamo alla cultura orientale (in questo deve essere stato decisivo un viaggio fatto in Cina), ma anche futuristici e sperimentali, due aspetti che traducono anche in musica l’idea di Dolcenera secondo cui l’evoluzione dell’uomo parte sempre da una coscienza storica.
La data di uscita del disco, l’11 settembre, non è casuale: a partire da quel momento tutti abbiamo avuto un po’ più di paura nei confronti del mondo in cui viviamo, ma l’11 settembre è anche la data scelta da Gandhi per lanciare Satyagraha, il suo manifesto di lotta non violenta. Emanuela è una guerriera pacifica, ma anche un’aliena con tratti umani, immagine, quest’ultima, scelta per il concept della cover e del booklet dell’album e frutto della collaborazione con Guido Daniele, pittore, artista multimediale e body painter e il fotografo Paolo Cecchin. Senza veli e colorata, Dolcenera si mette a nudo, anima e corpo.
Niente al mondo apre la strada all’ottimismo, ci prepara ad affrontare un viaggio grazie al quale, alla fine, le paure saranno solo un lontano ricordo; Immenso, composto addirittura in due mesi, ha una progressione italiana e un ritornello e una melodia fusi tra loro dall’elettronica. Suoni primordiali dal sapore tribale, quasi fossimo in una jungla, e chitarre decise spiccano in Un peccato, mentre, in Figli del caos, a prevalere sono sonorità orientali, giapponesi e cinesi. Continua l’energia con Accendi lo spirito, un invito alla spensieratezza come elemento di sopravvivenza in una realtà spesso cupa e dolorosa, e al piacere come elemento intrinseco nella natura umana, necessario per affrontare la propria vita; l’anima socialmente impegnata di Dolcenera emerge in Credo : “Vige il perbenismo di finti e mascalzoni che prima ti sorridono e poi ti fanno fuori, vizi di potere, farsi benvolere solo per ricevere e per tirare avanti”, e ne Il viaggio, invece, torna prepotente la spinta ad abbandonare il pessimismo cosmico per non rimanere chiusi dentro ai propri incubi. L’ascolto procede piacevolmente e così arriviamo agli ultimi brani: 2vite, che mescola raggamuffin e reggae; Fantastica, che ha da poco ricevuto il premio Lunezia 2015, dalla struttura dance e il cui messaggio è quello di sorridere sempre anche se tutto intorno a noi è complicato; L’anima in una lacrima , canzone d’amore contornata da archi e fiati , cori gospel e una melodia incantevole , e , infine, Universale, che, con suoni elettronici più ovattati, chiude il disco.
Ovidio diceva che è la paura a rendere gli uomini audaci: in effetti, il timore per un domani incerto e la preoccupazione per una vita precaria, nel caso di Dolcenera, hanno generato un coraggio ed un’intraprendenza artistica ed intellettuale capaci di non far tremare più le stelle ma di farle semplicemente brillare.
Laura De Angelis
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