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Il Management del Dolore Post-Operatorio ci parla di No Ombrina

Redazione Urban

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Ombrina Mare è una piattaforma petrolifera che dovrebbe sorgere a 6 Km dalla Costa dei Trabocchi, località turistica abruzzese nota per le sue acque cristalline e per i trabocchi che sono delle complesse macchine da pesca issate su palafitte.
Facendo delle ricerche ho scoperto che la sua estensione dovrebbe toccare i 35 m x 24 m, dovrebbe essere alta 43,50 metri sul livello medio marino. Si prevede di collegarla a 4-6 pozzi, che dovrebbero essere perforati in un periodo di avvio del progetto della durata di 6-9 mesi.
Solo in questa fase verrebbero prodotti 14.258,44 tonnellate di rifiuti, soprattutto fanghi di perforazione, la cui esatta composizione è coperta da segreto industriale. Non è difficile credere che si tratti di sostanze tossiche, visto che in operazioni simili vengono spesso utilizzati elementi radioattivi.
Questa sarebbe la prima delle tante operazioni simili che dovrebbero interessare le coste abruzzesi e che, oltre ai danni all’ambiente, potrebbero comportare seri rischi a livello sismico.
La morte del turismo, gravi danni per la salute dei cittadini, un massacro a livello paesaggistico. Questo si appresta a diventare Ombrina Mare.
Combattere questa deturpazione è la ragione che ha spinto il Management del Dolore  Post – Operatorio e i 99 Posse, con la partecipazione di Giulio Ragno Favero de Il Teatro degli Orrori, a reinterpretare un brano di Lou X, Via da qua, per dare un supporto alla mobilitazione generale sul tema e per risvegliare le coscienze di chi ancora subisce passivamente questo tipo di scelte politiche.
Ho incontrato Luca Romagnoli, leader del Management del Dolore Post-Operatorio, per farmi spiegare come sia nata questa collaborazione.
Come nasce la collaborazione con i 99 Posse e il contributo di Giulio Ragno Favero?
Volevamo semplicemente rendere omaggio a LouX, un grande artista della nostra zona, allora abbiamo cominciato con Giulio Favero (il Teatro degli Orrori) la lavorazione di questo brano durante le registrazioni del nostro ultimo disco, I Love You. Abbiamo poi contattato i 99Posse, che a loro volta avevano conosciuto Lou X e con il quale hanno condiviso alcune situazioni. A volte le persone sentono il bisogno di omaggiare un artista che stimano, per simpatia e/o per amicizia. E’ bello così. Tante volte si corre il rischio di entrare nella sfera delle passioni di tutto quel pubblico che ha amato un gruppo e crede di possederlo. Ma la musica e le canzoni sono di tutti, e per quanto sia bello scrivere pezzi propri, è anche bellissimo confrontarsi con i tuoi miti e con i brani che hai amato.
Curiosando nella vostra pagina ho visto che durante le registrazioni è stata usata una chitarra speciale. Mi racconti le emozioni di quei giorni?
Finite le registrazioni del nostro disco e dopo una parte di tour, siamo entrati in studio a Napoli con la 99Posse, per completare questa collaborazione. Uno studio in centro a Napoli in un posto magnifico. Napoli, una città che abbiamo sempre adorato, dove la follia è di casa. I 99 sono persone incredibili e corrette, con uno spropositato senso di “gruppo”. Prendono tutte le decisioni insieme e con un dialogo serrato. Incredibile in tutti questi anni non aver perso questo senso di centralità del progetto. Tra un milione di caffè e di sigarette, abbiamo completato questo brano e siamo contenti del risultato. Finchè un giorno dovevamo registrare un riff di chitarra  e loro ci tirano fuori una chitarra particolare, una Fender che Pino Daniele aveva regalato ai 99Posse. Che figata. E’ stato un onore non solo aver suonato la chitarra di un grande artista, ma anche in quei giorni aver capito che i Posse hanno voluto farci questo regalo con piacere, evidentemente era scattato quel qualcosa, e quando in uno studio scatta quella simpatia e quella stima, vi assicuro che è un’emozione impagabile. 
Avete in mente un progetto più ampio per diffondere la campagna “no Ombrina”?
Abbiamo già partecipato alla realizzazione di un’altra canzone contro Ombrina, “Com’è profondo il mare”, con la collaborazione di tanti artisti Abruzzesi. Abbiamo colto l’occasione per parlarne di nuovo, insieme ad un gruppo come i 99Posse che ha appoggiato la causa e da sempre porta avanti piccole e grandi battaglie sopra e sotto i palchi. Abbiamo scelto di farlo proprio nel periodo in cui si sta parlando di una formale accettazione da parte delle istituzioni al progetto Ombrina.
Cosa si può fare in concreto per sostenervi?
Informarsi, dire la propria, partecipare. Ogni cittadino libero (che non abbia da guadagnare politicamente ed economicamente dal progetto Ombrina) lo rifiuta categoricamente. Visto che la democrazia dovrebbe essere il potere del popolo, perlomeno sul dizionario, se tutto il popolo esprime fortemente il proprio disappunto, prima o poi dovranno smetterla di fare finta di niente.
“Via da qua” ad un certo punto dice:“scappare non ti cambierà la sorte/ ciò che non ti uccide ti rende più forte”. È il coraggio di restare che fa cambiare le cose?
E’ il coraggio di fare qualcosa, quello che si può. Di solito i primi a parlare e a criticare sono quelli che non fanno mai un cazzo. Noi abbiamo detto la nostra e ce l’abbiamo messa tutta. Se tutti facessero il minimo indispensabile saremmo tutti molto più felici.
“Non può essere tutto perfetto, ma se ci provi elimini qualche difetto.”
So che il Management si è preso una pausa, ma presto tornerà in tour. Quali sono i progetti della band per i prossimi mesi? State scrivendo nuovi brani?
Siamo sempre a lavoro, il nostro lavoro è scrivere canzoni, ed ogni mattina ci svegliamo con questo pensiero. Faremo un bel tour nei mesi di Novembre e Dicembre e da Gennaio 2016 andremo in pausa per un bel pezzo. Almeno un anno e mezzo. In questo frattempo scriveremo, viaggeremo, e cercheremo di trovare idee per i prossimi lavori.
Egle Taccia

 
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