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Il Concerto: The Zen Circus

Redazione Urban

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Il Concerto: The Zen Circus
Continuano le mie incursioni nella vita notturna dell’indie-rock italiano.
Questa volta le mie “vittime” sono stati i The Zen Circus, arrivati al Barbara Disco Lab di Catania con il loro Busking Tour.
Inutile dirvi che stiamo parlando di una band che rappresenta un pezzo di storia del rock italiano. Dopo tantissimi anni in giro, senza sosta, i tre si sono presi una pausa di un anno, che hanno dedicato ai loro progetti paralleli, anch’essi ben riusciti. Dal 2014 si sono ritrovati con un nuovo album, Canzoni contro la natura e con un nuovissimo tour, da loro definito acustico, che li ha finalmente riportati a Catania dopo tanti anni.
“Eh si, finalmente vado ad assistere ad un bel tour acustico”…non l’ho pensato neanche per un attimo!!

Ma chi vogliamo prendere in giro? Di acustico c’è ben poco in questo tour ed il Circo Zen gioca a prenderci in giro con la propria reinterpretazione del concetto di live! Ci hanno provato a farsi beffa di noi, persino sostituendo la batteria con una washboard per qualche brano, ma no, non ci sono proprio riusciti!
Rock allo stato puro, tantissima energia, ma soprattutto tanti contenuti.
Non nascondono la gioia di tornare in Sicilia, spiegando che, se ci fosse una vera democrazia, non sarebbe trascorso tutto questo tempo dal loro ultimo concerto qui: La democrazia semplicemente non funziona. Arriva Postumia e ci dicono di non dimenticare di domandare al proprio nonno se questo è il futuro che sognavi tu, prima che sia troppo tardi. Viva viene introdotta spiegando che sono un po’ stanchi di chi parla tramite slogan e di chi dice viva questo e viva quello…a volte è meglio dire no! Così Appino chiede a Ufo di dire no alla droga!  Arriva il momento di festeggiare il Natale in ritardo con Canzone di Natale e la”simpatica” storia del loro amico di Tunisi. Poteva mancare secondo voi Andate tutti a fanculo?
Teoricamente in ogni concerto c’è il momento dei bis, dove la band si ritira e tutti urlano le proprie richieste…Agli Zen non servono questi inutili convenevoli e ci informano semplicemente che si stanno ritirando un attimo per poi tornare con gli ultimi brani, tra cui la bellissima L’egoista.
Arriva il momento dei saluti, ma Appino spaventa le prime file buttandosi a terra, salvo poi far capire che è tutto ok. Regala la propria chitarra al pubblico per qualche secondo, mentre imbraccia quella acustica per scendere poco dopo tra loro a suonare qualche brano, mentre il pubblico impazzito scatta le foto.
Dopo vanno via, per tornare tra la gente a divertirsi a fine serata…
Noi restiamo convinti di aver assistito ad un vero e proprio evento, di avere ascoltato una band che ha cambiato le regole, ma che sa ancora come ci si diverte sul palco; che ha iniziato a scrivere testi in inglese, salvo poi capire che erano troppo preziosi per non farli comprendere a tutti.
P.s. Anche oggi la chicca finale: “Dove sta andando l’indie-rock italiano?” “Ti abbiamo risposto tre album fa”!
Vi saluto con Viva, ringraziando Rocketta per avermi gentilmente invitata al concerto.
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Egle Taccia
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