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Oronero, il nuovo disco di Giorgia: 15 tracce intense, raffinate e dinamiche

Redazione Urban

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Oronero di Giorgia è un disco complesso, sfaccettato e dinamico, compromesso perfetto tra le due anime della cantante romana, quella dance già sperimentata in “Dietro le apparenze” (2011) e quella più raffinata e cantautorale di “Senza paura” (2013). Dopo oltre due anni di assemblaggio, registrazione e produzione sotto la supervisione di Michele Canova il disco ha preso forma. Si tratta di un lavoro coraggioso, intenso, tutt’altro che simile o riconducibile a qualcosa di già sentito. Quindici tracce, di cui dieci scritte da Giorgia, rappresentano la possibilità di sperimentare, di spostarsi dalla zona di comfort classicamente riservata alla musica italiana, che prevede in alcuni casi melodie, giri di accordi, testi simili, per aprirsi verso il nuovo senza tuttavia perdere la propria unicità. Ed in questo Giorgia è riuscita perfettamente, consegnando al suo pubblico un disco raffinato, ballabile e profondamente introspettivo. Di seguito la recensione del suo nuovo lavoro pubblicato il 28 ottobre.

Traccia 1 – Oronero 

Piano e voce combinati ad un arrangiamento moderno, conferiscono al primo singolo una certa imponenza mista a delicatezza. L’oronero a cui si allude è ciò che avvelena, allontana, infetta le relazioni umane. Il pregiudizio, l’odio, le parole come armi da scagliare per ferire l’altro sono ciò che inquina ed impoverisce.

“Parlano che non hai regole, la gente parla quando non ascolta neanche sé, parlano di me che non mi amo davvero ma una carezza sul mio viso è il mio primo pensiero, parlano di noi e abbiamo tutti contro ma tu sei come me, so che rimarrai al mio fianco, dicono di me non sono più come ero e questa sono io e loro sono oronero”

Traccia 2 – Danza

Scritto da Giorgia e musicato dai produttori americani Bryce Fox, Pete Nappi, Felicia Barton e Matt Parad. Il pezzo è accattivante, la musica è così travolgente e ballabile che il testo abbellisce soltanto. “Danza” è un vero e proprio inno al divertimento, potrebbe essere tranquillamente una hit ed in effetti suona internazionale. Tra i pezzi dance del disco è in assoluto il più riuscito.

“Nessuno può dirti chi sei, difendi la faccia che hai, niente resiste ma sai, non si può uccidere l’amore allora tu.. [Chorus] Danza sul pavimento o senza e se imparare, costa, segna i passi con la dignità, dentro l’anima sei già una star”

Traccia 3 – Scelgo ancora te

Malinconica. Scelgo ancora te descrive il precario equilibrio di ogni rapporto umano, pieno di incomprensioni e momenti di stallo, racconta del coraggio di chi sceglie di restare, rischiare ed amare qualcuno nonostante le difficoltà.

“Credevo che, sapevo che, che si cade in due e in due ci si rialzerà, tra mille rimpianti ed il perdono, io scelgo te. E scelgo ancora te anche oggi che, che non è facile, non è sufficiente abbracciarsi un po’ ..”

Traccia 4 – Credo

Coraggiosa, leggera nel sound, terribilmente profonda.

“E’ il tempo del risveglio, risalgo dal profondo dopo aver fatto a pugni con me stessa. E credo nelle lacrime che sciolgono le maschere, credo nella luce delle idee che il vento non può spegnere, io credo in questa vita, credo in me”

Traccia 5 – Per non pensarti più

C’è uno scarto piccolissimo tra dimenticare e rimaneggiare pensieri, c’è un margine indefinito tra andare avanti e restare invischiati in situazioni passate, per non pensarti più racconta proprio questo mondo che non ha confini netti.

“In questa relatività ognuno ha una verità è quel dolore in fondo a sé che non passerà”

Traccia 6 – Vanità.

La società dell’incomunicabilità, dell’individualismo, della solitudine latente. Vanità è una denuncia rigorosa ad un’umanità che ha perso le coordinate.

“Atomi unici, nudi, diversi e vibranti siamo distanti io e te, come migranti nascosti nell’evoluzione, siamo distanti io e te/Vanità illusione, docile si arrende al Dio migliore. Vanità lei non sa che è solo un altro imbroglio e tu lo chiami amore, mi spacca il cuore”

Traccia 7 – Posso farcela 

Intimista, profondo, struggente, scritto e musicato interamente da Giorgia. Il brano racconta in modo disarmante e nostalgico il dolore per la perdita di una persona cara. Posso farcela, sembra un monito, un incoraggiamento, qualcosa di auspicato ed è proprio per questo che la frase,  conclude la canzone.

“Come fosse il primo giorno quando tutto sembra bello, senza quello che c’è dopo e che mi fa più male adesso. Quando eravamo noi quelli di quella canzone, quando ancora la mia fede non voleva le sue prove, ma io non ci credo più”
Traccia 8 – Come acrobati

Sound potente ed energico. Tremendamente radiofonica ma non per questo banale, anzi.

“Pulisco il fango e le parole che mi macchiano e come un grido al cielo che si prende la mia ira e metto corpo e faccia nelle idee che segnano, tradimenti, amori e scritti sulla stessa pietra”

Traccia 9 – Mutevole 

Il pezzo da ballad classica si trasforma in uno sfogo, gridato, consapevole, maturo. Mutevole è un pezzo diretto, che parla di amore, di relazioni finite, senza cadere nel sentimentalismo facile.

“Ti stupirò, non piangerò, l’ho fatto già, adesso no sono mutevole. E’ una cosa che rimpiangerai di me”

Traccia 10 – Tolto e dato 

Altra perla del disco. Le sonorità dance calibrate con estrema precisione conferiscono al pezzo una leggerezza mainstream. Il testo, diversamente dal classico tormentone estivo, sembra una dichiarazione, una riconciliazione profonda ed autentica con il proprio sè. Tolto e dato riassume l’essenza della vita

“E anche se mi crolla il mondo addosso so rialzarmi e mi stupisco ogni volta che posso arrivarci, la luce dentro agli occhi che scalda come il sole, ribalto i miei pensieri e mi sento altrove”

Traccia 11 – Amore quanto basta

Potrebbe candidarsi come futuro singolo estivo. Fresco ed accattivante.

“L’amore quanto basta. L’amore che non basta mai, lo suonano alle radio, ci ballano allo stadio. L’amore che non passa mai di moda, mai di moda, mai”
Traccia 12 – Sempre si cambia

Pezzo scritto e musicato da Pacifico che affronta il tema del cambiamento come parte essenziale della vita. Delicato, incisivo, introspettivo. Probabilmente non diventerà mai un singolo, ma resta comunque una perla.

“Credimi si cambia anche quando non sembra, ogni giorno, ogni volta si cambia. Vedi che si cambia, niente al mondo si ferma ed ogni onda diversa ritorna”

Traccia 13 – Grande maestro

Delusione e consapevolezza sono gli ingredienti fondamentali del pezzo. Il grande maestro è colui che svuota, tradisce, ferisce emotivamente l’altro. La figura di “Giuda” viene attualizzata ed ha un forte impatto emotivo. Chiunque sentirà il brano un po’ suo.

“Che sei un gran maestro ti mostri come un miraggio, mi sono svegliata in tempo, Giuda non piangeva mai e in questo tu sei stato un maestro volevi soltanto il meglio eppure sparavi addosso tanto tu non sbagli mai”

Traccia 14 – Regina di notte

Dance ai livelli più estremi. Una Giorgia divertente e divertita, sperimentale. Rimane comunque il solo ed unico brano più debole di tutto l’intero progetto.

“Come un serpente seguirò l’istinto che mi dice no, di giorno io mi pentirei, my baby I’m the queen of the night”

Traccia 15 – Non fa niente
Chiude il disco un brano scritto e musicato interamente da Giorgia che sembra raccontarsi nella sua versione più fragile ed autobiografica.

“Ma non è lo stesso è un poco di trucco si scioglie in una lacrima e quando si asciugherà, un’ombra resterà di te, ma non fa niente”

 
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