Musica
BEST NEW: SCIMMIASAKI
Scimmiasaki è una scimmia!
Ha la faccia bionda e il resto del corpo bruno, dal quale spunta una lunghissima coda pelosa più lunga dello stesso animale. Il nome è stato scelto un po’ a caso perchè suonava bene.
Mi hanno incuriosito e così ho deciso di fare quattro chiacchiere con loro!
La vostra esperienza musicale insieme inizia nel 2012. Cosa è cambiato in questi tre anni?
Giacomo: Innanzitutto io e Cristian (batterista) suoniamo insieme da una vita, quindi la nostra evoluzione musicale l’abbiamo vissuta praticamente insieme. Abbiamo passato 3 anni chiusi nella nostra sala prove (che ora riposa in pace sepolta da una frana) fino a che abbiamo sentito la necessità di concretizzare il tutto in un progetto che ci permettesse di portare in giro la nostra musica. Ed è a questo punto che subentrano gli altri due componenti/fratelli (Niki e Peppe).
In questi tre anni non è cambiato praticamente niente, solo che abbiamo avuto l’opportunità di suonare insieme a gruppi già affermati nel panorama indie italiano (Management del dolore post operatorio e Lo Stato sociale su tutti) che ci hanno permesso di esibirci su bei palchi con impianti prepotenti…e con l’immancabile presenza delle amate groupie a fine concerto. Direi che per ora ci possiamo accontentare, voi che dite?
Quando avete capito che potevate fare sul serio? Ammesso che lo abbiate capito 😉
Purtroppo in Italia c’è poco da fare sul serio devi “semplicemente” crederci ed amare follemente quello che fai, per riuscire ad accettare il fatto che dovrai “spalare merda” per anni… Purtoppo la cultura dell’ascolto e del live in Italia si sta perdendo sempre di più e ormai la proposta musicale è nella mani dell’esercito dei Talent Show e dei Dj. E questa è una cosa tristemente seria.
Cosa c’è di ognuno di voi in “Collasso”?
Ci sono tutte le nostre insicurezze, tutti i nostri malesseri per un mondo che va sempre più a rotoli, ma allo stesso tempo l’estrema voglia di riprendercelo per riiniziare “a fotterlo e non a farci fottere”.
Siamo dei romantici.
A quale delle cinque tracce siete più affezionati?
Giacomo: “Collasso”. Perchè me la sento addosso particolarmente in questo periodo.
Cristian:” Stringere”. Perchè è l’unica canzone che tratta di un pezzo della mia vita.
Niki: Non c’è un pezzo al quale sono affezionato più degli altri, in generale posso dire che “Voglia” è quello che preferisco.
Peppe: “Voglia”. Perchè è l’unica che ha la strofa in minore e le strofe in minore sono le più fighe!
(Per Anna: in seguito a questa risposta di merda, Peppe è stato preso per il culo a dovere. Ci scusiamo per lui 🙂 )
Che importanza ha avuto il produttore e amico Andrea Di Giambattista?
Innanzitutto vorremmo ringraziare pubblicamente Andrea che è stato un elemento essenziale per la realizzazione di questo disco, sia a livello artistico che personale.
Abbiamo lavorato molto sui suoni per ottenerne uno bello “saturo” e potente già in fase di preproduzione.
Ci ha aiutati a risolvere determinati dubbi durante la registrazione cercando di capire e di farci capire, quello che veramente cercavamo, senza imporre il suo modo di fare, ma cercando di far uscire il nostro modo di essere. E questa, secondo noi, non è una cosa così banale.
Inoltre, Andrea,è stato molto importante anche per una nostra crescita musicale generale, ci ha fatto capire che fare musica non è una cazzata e quindi, per raggiungere la tua idea di sound, bisogna lavorare e sbattersi fino a che non sei pienamente soddisfatto perchè, come dice lui, “la musica è una cosa seria”.
Questa esperienza è stata molto importante e ci ha dato stimoli che vanno oltre il lavoro svolto per “Collasso” che, senza dubbio, influiranno anche nel futuro.
Poi, parlando di cose veramente importanti, abbiamo trovato una grande persona, un grande cuoco e un grande compagno…soprattutto di bancone.
Gli vogliamo bene.
C’è un gruppo a cui dovete qualcosa materialmente o idealmente?
Non crediamo ci sia uno o più gruppi che ci abbiano influenzato in particolare.
Ascoltiamo tutti molta musica senza porci limiti di genere, quindi ci piace credere che il suono finale sia il prodotto di tutto questo.
Come pensate di promuovere il disco?
Da parte nostra cercheremo di fare più Live possibili, con tutte le difficoltà che ne conseguono per gruppi emergenti come il nostro. Poi ovviamente viviamo nell’era della globalizzazione, quindi si ha la possibilità di arrivare a qualsiasi persona, in qualsiasi momento e in modo gratuito, per questo cercheremo di sfruttare al meglio Internet e i vari Social.
E per fortuna il nostro buon Dave e la “Vina Records” ci aiutano molto in tutto questo visto che non siamo poi cosi Social.
Grazie ragazzi per questa bellissima e divertente intervista.
Anna Acconcia
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