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BEST NEW: PERIMETRO CUBO

Redazione Urban

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Perimetro Cubo è un sorprendente duo romano nato dall’incontro tra il  cantautore Luigi Santilli e Andrea Orsini, chitarrista, arrangiatore e polistrumentista.
Ho avuto il piacere di intervistarli, leggete per credere.
Cosa volete raccontare con il vostro EP intitolato “ Il Dubbio”?
E’ un disco che continua il percorso già iniziato con il primo lavoro “L’ultima ovvietà”, in modo forse più maturo, sia dal punto di vista dei testi che della realizzazione musicale. E’ un viaggio tra ragione e sentimento, con “il dubbio” e la difficoltà di certi momenti di transizione nella vita che fanno da sfondo ai nostri pezzi.
Quale la traccia preferita e perché?
E’ difficile sceglierne una. Siamo molto legati a Tipo Come Quando, sia per il suo significato, sia per la splendida emozione legata alla collaborazione con Beppe Carletti. E’ un pezzo che, al di là dell’aspetto artistico, continua a regalarci anche piccole soddisfazioni, da giovani cantanti che lo stanno preparando per usarlo ai saggi di fine anno in alcune scuole di musica, fino a, per citare un esempio recente, un ragazzo brasiliano che lo ha sentito per caso in radio (non so come, in Sud America) e mi chiedeva il testo per dedicarlo alla donna della sua vita.  Inoltre, a entrambi piace molto “il Dubbio”, la title track.
Se doveste descrivere con tre aggettivi questo lavoro quali scegliereste?
Chiedi una estrema sintesi ad uno abituato a fiumi di parole…  “maturo”, come detto sopra, “riflessivo”, e, per usare un termine che usa spesso Beppe Carletti con riferimento a quello che scriviamo, e di cui siamo davvero onorati ,elegante”  (speriamo…)
Il miglior pregio e il peggior difetto di Luigi ( deve rispondere Andrea) e di Andrea (deve rispondere Luigi).
Luigi su Andrea: pregio – molto versatile e sa sdrammatizzare; difetto: è un musicista …..va capito e preso così …;
Andrea su Luigi: pregio: sa essere ironico e serio al tempo stesso; difetto: non è un musicista ma pretende di capirci qualcosa …
Un aneddoto della vostra esperienza musicale che volete raccontare ai nostri lettori?
L’esperienza che ricordiamo con più piacere, recentemente, è la partecipazione alla due giorni di Novellara (Nomadincontro e tributo ad Augusto), davanti ad una marea di persone. Tutto estremamente bello, intenso e molto formativo. In generale cerchiamo di prendere tutto con leggerezza. Per esempio, in occasione del primo lavoro decidemmo di chiamare “dieci” quella che sarebbe stata poi (ma non lo sapevamo … ) la nostra prima canzone mai suonata in pubblico o passata in radio. Per mesi ci hanno chiesto quale fosse il profondo significato di quel titolo: in realtà era semplicemente il numero con cui la canzone compariva sui nostri elenchi, ed in mancanza di un titolo la chiamavamo così (dieci) tra di noi.
Come vi siete conosciuti e come siete cresciuti rispetto all’album di esordio : “L’ultima ovvietà”?
Andrea, tra le altre cose, è anche maestro di chitarra. Ho provato a migliorare un po’ nel  rapporto con la chitarra, studiando con lui, ma con pessimi risultati (non per colpa sua). A un certo punto, per non rendere del tutto inutili le lezioni, gli chiesto di iniziare ad arrangiare alcuni miei pezzi. Da lì, da quel gioco nato quasi per un mio moto di orgoglio , di fronte a un maestro che non faceva che farmi notare i miei “non progressi”, sono nati due album, ed ancora continuiamo a scrivere. Sicuramente i brani attuali sono più curati, e riusciamo a scrivere, arrangiare e registrare, con più consapevolezza rispetto al primo album, ma mantenendo lo stesso spirito e la stessa voglia di divertirci. 
Quanto sono importanti le collaborazioni con altri artisti? Ed in particolare quella con Beppe Carletti leader dei Nomadi per la realizzazione del singolo “Tipo Come Quando”?
Le collaborazioni sono fondamentali, e per un duo lo sono ancora di più. In entrambi i nostri dischi abbiamo avuto la fortuna di suonare con dei musicisti straordinari, da Pierpaolo Ranieri (basso), a Pasquale Angelini (batteria), Alessandro Forte (tastiere, oltre che arrangiatore insieme ad Andrea di alcuni brani e nostro “produttore artistico”), Giuseppe Tortora (violoncello) e Stefano Semprini (violino). Poi la collaborazione con Carletti è stata un’esperienza straordinaria, sia dal punto di vista artistico che umano; e speriamo tanto possa continuare in qualche modo.  
Avete organizzato un tour e quali i progetti per il futuro?
Dopo Novellara stiamo lavorando per dei live da fare nei prossimi mesi, con le canzoni dei due album. E continuiamo a scrivere. 
 
A cura di Anna Acconcia
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