Seguici su

Musica

Best New: NONHOSONNO

Redazione Urban

Published

on

Ci sono degli album che sono delle vere e proprie narrazioni in musica: è il caso dell’omonimo disco dei NONHOSONNO, band di Terni che, attraverso le proprie canzoni, ci conduce in un viaggio bello e affascinante che inizia da una domanda: “Com’è il mondo senza me?” Curiosi? Allora non perdetevi questa intervista! Buona lettura!
 
Il vostro omonimo concept album racconta una storia, un viaggio introspettivo alla ricerca di se stessi. Raccontateci meglio le tracce che lo compongono!
L’album si apre con la title track, “Trip to Mondo”, ovvero il viaggio che inizia grazie ad una domanda: “com’è il mondo senza me?”. Il secondo brano, “Beluga”,  rappresenta l’esplorazione sottomarina, o per meglio dire, sotto pelle, all’interno di noi stessi. Questa esplorazione è affidata simbolicamente a questa specie di balena, il beluga, che ci porterà alla scoperta del nostro Io. Nascosto nelle profondità dell’oceano troviamo “Atlantide”, il terzo brano dell’EP. Atlantide, naufragata ed abbandonata da millenni nel fondo del mare, raffigura la parte più nascosta di noi stessi. In un istante, il beluga, trovandosi di fronte al suo vero Io, capisce chi è veramente e quale è lo scopo del suo viaggio. (“rimandando al silenzio/ rimando indietro te/Avis Rara/Dea senza età/chiara mi è Atlantide”). Mielina, il quarto brano dell’EP, descrive lo sforzo nervoso, ma entusiasta , di riportare alla luce questa città perduta, di far riaffiorare il nostro vero Io. Il recupero di noi stessi però, viene abbandonato nell’ultimo brano dell’album: “Velo di Maya”. Il Velo di Maya è un luogo utopico dove non esistono le regole umane,  non esiste il linguaggio o le classi sociali, dove possiamo essere noi stessi senza il bisogno di indossare delle maschere. Il viaggio dunque finisce con la perdita dell’illusione, con la consapevolezza dell’impossibilità di essere veramente se stessi.
Quando nascono i NONHOSONNO?
Lorenzo : Il progetto NONHOSONNO nasce nell’estate del 2014 ma io e Gianmarco suoniamo insieme dal 2006. Ci siamo conosciuti per la prima volta nel garage di un nostro amico, un batterista con cui abbiamo messo su il nostro primo gruppo. Siamo cresciuti insieme, non solo musicalmente. Questo percorso ci ha portato alla consapevolezza  che noi due siamo tutto ciò che ci serve per creare un progetto che ci rispecchi al 100%, almeno artisticamente. Poi un incontro/scontro fortunato mi ha fatto conoscere Marco (siamo stati coinquilini in una residenza universitaria di Torino) e man mano che ci conoscevamo, l’idea di dare un volto visivo al progetto ci ha preso sempre di più…ed eccoci qui.
La scelta del vostro nome è un tributo al film di Dario Argento? Siamo curiosi di saperne di più!
Gianmarco: L’idea originale era quella di creare una musica che evocasse nell’ascoltatore delle immagini surreali, o che comunque trasportasse la sua fantasia verso qualcosa di inesplorato. Abbiamo preso ispirazione dai film di Dario Argento, regista innovativo e dalle trame surreali.
Anche se etichettare la musica spesso è davvero riduttivo, come definireste il genere a cui appartenete?
Lorenzo: Ambient/elettronica con sfumature psichedeliche. La chitarra psichedelica di Gianmarco è stata la costante in ogni nostra evoluzione musicale.
Gianmarco: Io la definirei soundtrack. Analogamente al cinema, dove in base a determinate scene si adatta una musica per enfatizzare quel momento, la nostra musica vuole suscitare il processo inverso: creare immagini nella mente dell’ascoltatore.
 Il video di Trip to Mondo, il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, è stato girato da Marco Cataffo in computer grafica: come è andata questa esperienza?
Marco: Tutto il video è costruito intorno ad un’unica scultura digitale, con diversi livelli di dettaglio. La sfida è stata comporre delle inquadrature con la stessa densità di informazioni a qualsiasi distanza le camere si trovassero dalla scultura. È stato molto bello poter immaginare il soggetto del video come capitolo di una storia più articolata, ma tentare comunque di dargli una sua indipendenza in quanto Singolo.
Partirete in tour?
Lorenzo: Ci stiamo lavorando. È difficile. Ma con il “duro lavoro” e l’aiuto della nostra etichetta inglese “Spaceal Orbeats” , di Riccardo Cavalletti della Meteora press & Management, nostro ufficio stampa, e degli amici di sempre, cercheremo di chiudere il maggior numero di concerti possibili. Presto ci saranno delle novità. Il Viaggio è Iniziato!!
 
a cura di Laura De Angelis
 
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html

Continue Reading