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Best New: Manuel Rinaldi

Redazione Urban

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Ho intervistato il cantautore emiliano Manuel Rinaldi! Il 29 gennaio è uscito il suo secondo album – Faccio quello che mi pare – che contiene  11 tracce  realizzate con la produzione artistica  di Fabio Ferraboschi. Abbiamo parlato dell’album e nel frattempo Manuel mi ha svelato che gli piacerebbe collaborare con i Verdena…mica male come idea eh?!
Ciao Manuel! Allora, è finalmente uscito il tuo secondo disco – Faccio quello che mi pare – un bel titolo ribelle… Racconta ai lettori di Urbanweek come nasce e di cosa parla…
Ciao Simona! E’ un disco che è maturato in brevissimo tempo, in 3 mesi avevo scritto una quindicina di canzoni e poi ne ho scelte 11 che ora fanno parte dell’ album. Mi sono lasciato andare ai momenti che stavo vivendo e a quello che stavo sentendo e mi sono accorto che dovevo esprimere dei concetti che mi toccavano da vicino. L’insofferenza e l’insoddisfazione dello Stato in cui vivo, la formula magica per la ricerca della felicità, i rapporti sociali e le mie paranoie mi hanno spronato a rendere questi concetti vivi e li ho fatti vivere attraverso le mie canzoni…così è nato questo disco.
Il disco è stato realizzato come il precedente con la collaborazione di Fabio Ferraboschi, raccontami qualche aneddoto relativo alla fase di registrazione in studio… come avete affrontato le varie decisioni?
Fabio ha ascoltato i miei provini che solitamente produco nel mio “home studio” e come sempre è stato molto schietto nel dirmi quali fossero per lui i pezzi più forti e quali meno. Abbiamo scelto 11 brani e deciso che atteggiamento dargli, poi abbiamo cominciato a registrare prima le batterie, basso, chitarre e per ultimo le voci. Un aneddoto? Fabio ha suonato una parte di chitarra nel brano “La tua faccia come quella di Courtney”.
Ti seguo spesso sulla pagina facebook, mi sembri un tipo molto solare, divertente. Poi salta spesso fuori la storia che le persone più allegre sono quelle più umorali, con i pensieri più pesanti. E’ quello che riscontro ascoltando i tuoi album, da un lato l’ironia, la determinazione, dall’altro forse emerge la parte più arrabbiata, la voglia di ribellione e un senso di insoddisfazione. Si potrebbe dire che la musica è la tua valvola di sfogo, che poi ti permette di affrontare il mondo con il sorriso?
A volte credo che la musica sia proprio una valvola di sfogo, altre mi fa così incazzare che mi verrebbe voglia di mandare tutto all’aria. Alla fine fa sempre parte della mia vita e anche se cerco di nasconderla per un po’, lei prima o poi si ripropone bussando alla porta…e io sono lì a pensare, ti faccio entrare questa volta o ti lascio fuori? Alla fine lei ha sempre la meglio…credo che senza di lei probabilmente sarei già morto.
Di insoddisfazione nei confronti del nostro Paese se ne parla nel brano – Lo Stato Dei Soldi – di conseguenza la voglia di evasione in “ Compro un volo per la libertà in Inghilterra”…Preferiresti realmente andare a vivere in un altro Paese?
Ho già vissuto in un altro Paese poi però sono tornato…ci penso a volte di andarmene ancora, molto probabilmente però, se non l’ho fatto è perché devo concludere delle cose qui; c’è un cerchio che non si è ancora chiuso, quindi vuol dire che attualmente la mia vita è qui in Italia, anche se è dura sopportare questo Paese in questo momento…dura a tal punto di pensare di comprare un volo per la libertà (che in Italia non c’è).
La tua faccia è come quella di Courtney”, vuole essere una sorta di omaggio a Kurt Cobain? Esiste davvero una persona nella tua vita che assomiglia a Courtney Love?
In un certo senso sì, questo Album ha delle sonorità che possono essere ricondotte al periodo Kurt e i Nirvana e indirettamente può essere un omaggio a questo immenso Artista…sì nella mia vita c’è una persona che in determinate situazioni e condizioni assomiglia a Courtney, per questo è nato questo pezzo.
L’ultima volta che ti abbiamo intervistato ci hai detto che ti piacerebbe partecipare al Festival di Sanermo, ma alle tue condizioni… la pensi ancora così?
Parteciperei solo ed esclusivamente alle mie condizioni, quindi so per certo che proprio per questo non accadrà mai. Ma mai dire mai.
Che progetti hai nei prossimi mesi? Ci sarà un tour di presentazione del disco?
Sto cercando di organizzarlo, alcune date sono pianificate ma è tutto molto complesso, purtroppo ci sono dei limiti non dipendenti direttamente dalla mia volontà quindi vedremo.
 C’è qualche artista o band con cui ti piacerebbe collaborare?
 I Verdena. Credo che con loro potrebbe uscire un’interessante collaborazione.
C’è qualcosa che vorresti aggiungere?
Ringrazio Te Simona e Urbanweek per questa intervista e tutti quelli che avranno voglia di ascoltare la mia musica…perchè la musica prima di essere capita va ascoltata. 
 
A cura di Simona Bascetta
 
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