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Best New: Lucio Leoni

Redazione Urban

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La tradizione non è l’adorazione della cenere ma il propagarsi del fuoco sacro” diceva il direttore d’orchestra Fabio Luisi quando, nel 2003, doveva presentare al pubblico l’enorme produzione dell’opera di Verdi che si apprestava a portare in giro per l’Europa.
Fa proprio questo, Lucio “Bu Cho” Leoni: nel suo Lorem Ipsum prende le ceneri degli stornelli della tradizione romana e li veste con suoni nuovi, con la malinconia tipica dei romani racconta una Roma che è diversa da come era ed è come se non ci fosse più, saltando dal reggae al pop  al teatro-canzone senza problemi.
Lucio Leoni è il cantagallo dei giorni nostri e lo Zerocalcare della musica (e se nessuno l’ha ancora detto, lo dico io, “come quelli bravi”).
 
Rispetto a Baracca e Burattini, il tuo primo lavoro, in Lorem Ipsum ti ritroviamo più scanzonato ma anche più adulto, più maturo, “portavoce di una generazione” direbbero quelli bravi (che, potrebbero probabilmente aggiungere che sei “lo Zerocalcare della musica”). Cosa è cambiato dal 2011 ad oggi?
Ne è passata di acqua sotto i ponti. Per quanto riguarda la sfera “personale” è cambiato molto nella mia vita e ho fatto in tempo a prendere un bel po’ di schiaffoni prima di arrivare alla stesura del disco. Baracca e Burattini era il prodotto di un giovinotto non esattamente centrato col proprio mondo. Lorem Ipsum sicuramente è più ragionato. Di mezzo c’è l’inizio del percorso di Lapidarie Incisioni: confrontarmi con la produzione dei dischi degli altri sicuramente ha modificato il mio modo di lavorare sulle cose mie, aiutandomi ad avere uno sguardo d’insieme più calibrato. Forse.
(Volevo ringraziare “quelli bravi” per avermi definito lo Zerocalcare della musica, roba fortissima.)
 
Lorem Ipsum vordì tutto e ‘nvordì gnente”, hai (paraculamente) scritto nella presentazione del tuo nuovo album; ma per te “lorem ipsum” che vor dì?
Al di là del significato stesso di Lorem Ipsum è il concetto che gli sta dietro che apre infinite piste interpretative (nella quarta di copertina ne segnalo alcune) e che per me sono tutte valide ed interessanti, giacché mi hai spinto in un angolo risponderò diretto: Lorem Ipsum significa “che vordì?” era un modo per spingere a farsi delle domande rispetto al senso stesso del disco e poi delle canzoni: se non capisci che significa ti interroghi e per me già questo è un risultato! Era anche un modo per polemizzare rispetto al fatto che ormai dei contenuti non frega più un ciufolo a nessuno e allora tanto vale che scriviamo in sanscrito, tanto che cambia? Insomma questo e tanto altro.
 
Oltre a scrivere le tue canzoni attraverso l’etichetta Lapidarie Incisioni produci altri artisti. Qual è la veste che preferisci tra produttore e musicista?
Mettiamola così: se il disco fosse andato male e non avesse suscitato interesse avrei risposto: “È normale, il mio posto ormai è un altro e chiaramente preferisco fare il produttore”.
 
Prima di Lorem Ipsum ti abbiamo conosciuto come Bucho con Baracca e burattini, ora, invece, hai pubblicato il nuovo album col tuo nome; da cosa deriva questa scelta? C’è una consapevolezza maggiore o è una scelta puramente artistica?
Alcuni passaggi forzati (un po’ dall’età, un po’ da quello che l’età fa succedere intorno a te) un po’ era necessario gettare la maschera per provarci fino in fondo. Abbiamo fatto dei sondaggi e abbiamo scoperto che Bucho faceva tanto ridere ma solo nel Lazio, appena usciti fuori era un problema, e allora ci siamo adeguati.
 
In Lorem Ipsum ritroviamo Amami, che avevamo già conosciuto nel disco precedente, in una versione nuova e più reggae; Amami è l’unica canzone presente in entrambi gli album: è un legame col (tuo) passato reso, però, in modo nuovo?
No in realtà non voleva essere un legame con ciò che è stato; il problema di Baracca & Burattini è che è uscito fuori quando ancora Lapidarie Incisioni non era costituita e in grado di stare sulle sue gambe, e dunque quel disco, quella musicassetta non ha goduto di ufficio stampa e promozione alcuna. Ci sembrava giusto rendere onore a qualcosa di quel disco li, che per me è stato fondamentale.
 
Indubbiamente questo album è molto intimo, a quale canzone di Lorem Ipsum sei più affezionato?
È dura; sono combattuto tra Luna, Fuori da qui e Na Bucia, ognuna delle tre per un motivo diverso.
 
Il tuo amore per Roma è innegabile: se dovessi guidare una persona che non è mai stata a Roma, dove la porteresti?
Gli farei fare il giro delle statue parlanti: Pasquino, Madama Lucrezia, Marforio, Babuino, Facchino e Abate Luigi. Mò ti copio-incollo Wikipedia così spieghiamo a tutti cosa sono:
“Le statue parlanti di Roma sono una serie di statue (tradizionalmente sei) su cui, fin dal sedicesimo secolo, i Romani affiggevano (e continuano tuttora ad affiggere) messaggi anonimi, contenenti per lo più critiche e componimenti satirici contro i governanti, messaggi spesso detti “pasquinate” dalla statua parlante più nota, il Pasquino.”
(qui il link per chi volesse approfondire ancora! )
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html

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