Musica
BEST NEW: CECILIA QUADRENNI
Raramente ho avuto il piacere di chiacchierare con delle anime così leggere ed intense e sono felice di farvi leggere la mia intervista ad una grande artista italiana, Cecilia Quadrenni. Mi auguro possiate percepire dalle sue parole, oltre che dalla sua musica, le stesse vibrazioni che ho sentito io.
Quanto ha inciso la tua formazione musicale nel tuo percorso artistico?
Sono cresciuta in Toscana e ho sempre respirato un’atmosfera artistica anche se non propriamente musicale. La natura che ci circonda è sicuramente fonte di ispirazione per ogni ambito artistico e, nonostante abbia sempre avuto la passione per il canto, mi sono avvicinata anche ad altre attività artistiche come il teatro, il mimo e lo studio del violino e tutte hanno contribuito alla mia crescita e alla formazione della personalità artistica.
Il brano inedito “Esco nuda”, che ha raggiunto le 130 mila visualizzazioni, cosa ti ha dato in più rispetto alle precedenti esperienze da interprete?
E’ stata una grande emozione capire che il mio brano veniva apprezzato un po’ in tutto il mondo nonostante fosse un inedito. Mi avevano detto di aspettarmi poco, visto che sono le cover ad avere più visualizzazioni ed invece mi sono piacevolmente ricreduta. Come ogni canzone da me scritta, c’è tanto di me e quindi, come dice il titolo, “Uscire nuda” con tutte le mie emozioni, è stato difficile ma anche entusiasmante.
Come nasce la passione di rielaborare brani scritti da altri? Cosa ti affascina in modo particolare?
Le considero delle vere e proprie sfide. E sono fermamente convinta che si possa essere più originali con una cover che con un inedito scritto a tavolino per piacere o per ottenere consensi. Fare una cover stravolgendo il brano, significa mettere la propria anima per rielaborare qualcosa e questo è sempre qualcosa che risulta personale.
Perchè la scelta di “ Papaoutai”? C’è qualche motivo in particolare?
Papaoutai è uno dei brani più belli che abbia mai ascoltato negli ultimi anni. La storia triste che ha guidato Stromae per la stesura, abbinata ad un ritmo electro-dance, quindi allegro e ritmato, mi ha fatto capire che potevo rielaborarlo , proponendo a modo mio il tema della solitudine di chi non riesce a trovare un”padre” , ovvero la difficoltà di comunicare con il mondo. L’idea è nata con il mio collaboratore chitarrista Edoardo Daidone, il quale mi fece sentire come sarebbe venuto il brano in una calda serata d’estate…con il telefonino abbiamo registrato e ci siamo accorti che sarebbe stata adatta alla mia voce. Poi la collaborazione è continuata con Salvatore Petrone, che è l’arrangiatore. Un lavoro con grandi musicisti, che col loro talento hanno contribuito alla realizzazione del brano.
Il video nasce dalla collaborazione con il regista Francesco Paterni, come è stata questa avventura in cui ti sei cimentata?
Francesco Paterni è un giovane regista con tanta umiltà e talento, due ingredienti che hanno fatto venire fuori un bel lavoro improntato sulla passione e sul rispetto della musica e del messaggio che volevo esprimere. Un grande e raro esempio di sensibilità.
Che peso hanno avuto nella tua carriera gli incontri e i tour internazionali?
Mi hanno dato la possibilità di capire che la mia musica poteva avere un suo pubblico e quindi la consapevolezza di doversi dare da fare per farsi conoscere senza rimanere confinata per forza nelle “ quattro mura” di casa. Mi sento cittadina del mondo ma al tempo stesso amo il mio Paese e sono felice di cantare e portare in giro la mia musica anche qui.
Quali i prossimi appuntamenti in programma?
Un nuovo album in francese con Edoardo Daidone e ancora promozione live del mio lavoro.
http://credit-n.ru/zaymyi-next.html