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Best New: Nero debutta con Lust Soul

Marco Mezzadri, in arte  Nero Kane,  dopo l’esperienza nella band punk The Detonators e in quella garage-rock The Doggs, debutta con  Lust Soul:  la lettura di questa piacevolissima chiacchierata è assolutamente consigliata!!

 

Cominciamo dall’inizio: raccontaci qualcosa di te e di quella volta in cui hai capito che nella vita avresti voluto fare il musicista

Ho iniziato a far musica intorno ai 22 anni quando misi per la prima volta le mani su di un basso elettrico regalatomi dalla mia ragazza di allora. Amo ricordare quel momento come una seconda rinascita. Perché questa è la sensazione che mi porto dentro da allora. Il momento in cui decisi di intraprendere questa strada avvenne però poco prima. In una notte d’estate parlavo del futuro con amici con i quali avevo iniziato a provare qualche cover. Al tempo non sapevo suonare nessuno strumento, non avevo una band e non avevo la minima idea di cosa volesse dire scrivere una propria canzone. Ricordo che in quella notte, dispersi in una cittadina greca,  parlammo del futuro. Ricordo tutto il loro entusiasmo per le scelte universitarie intraprese e ricordo la mia sensazione di vuoto. Di non appartenenza a quel mondo. E lì capii che la musica era la mia strada. Non avevo ancora nulla ma sentivo qualcosa di indefinito e certo che mi diceva, che spingeva verso questa scelta. Poco tempo dopo tornai a Milano, iniziai a suonare il basso e a scrivere i miei brani fondando così la mia prima band.

 In passato hai suonato con i The Detonators e i The Doggs, di cui sei stato compositore, cantante e bassista. Come mai hai deciso di intraprendere la carriera solista?

Quello che fondamentalmente mi ha portato a questa decisione è stata la delusione che ho avuto dalle passate esperienze. Avere una band è difficile e ci vuole tanta determinazione e sacrificio nonché un certa dose di incoscienza visto che si sta puntando tutto su qualcosa dall’esito incerto. Sin dall’inizio ho sempre messo tutto me stesso in quello che facevo e questo mi ha portato a scontrarmi con le persone che non la vivevano nel mio stesso modo. Questa svolta solista è stata semplicemente un’evoluzione naturale di quello che già stava accadendo in passato. La fine del progetto Doggs mi ha messo semplicemente nella condizione forzata di fare una scelta. O fermarmi e abbandonare tutto o andare avanti cercando di creare qualcosa di nuovo. E alla fine, più o meno inconsapevolmente, ho iniziato a registrare autonomamente del materiale a casa. Da li è partito tutto.

Lust Soul  è il titolo del tuo album d’esordio: cosa racconti nelle dieci tracce che lo compongono?

Amo definire “Lust Soul” un diario personale fatto di emozioni espresse sotto l’impeto della necessità. Tutti i brani che compongono l’album parlano strettamente della mia vita e del mio modo di affrontarla. L’amore, la solitudine, il conflitto con il mondo che sta là fuori e la difficoltà di farne parte. Annotazioni fugaci, scarabocchi e momenti più profondi e meditati si susseguono raccontando fondamentalmente una parte di me, di quello che sono e vivo ogni giorno.

 Perché la scelta di chiamarti Nero Kane?

Volevo una sorta di nuova identità e decisi di crearmi un profilo Facebook con un nome diverso. Scelsi Nero perché mi sembrava un nome semplice e molto in linea con l’animo che stavo sviluppando, mentre Kane è una sorta di omaggio alla canzone “ I Wanna Be Your Dog”  degli Stooges e al mio precedente gruppo The Doggs. All’inizio non ci facevo caso ma poi vidi che le persone iniziavano a identificarmi con questo nome e a riconoscermi come Nero. Da lì il nome è rimasto anche per il mio nuovo progetto.

 Nero è fondamentalmente rock’n’roll scuro, denso di atmosfere dark e di suoni garage-rock”, così hai definito le tue sonorità: quali sono i tuoi riferimenti musicali?

Nell’enorme calderone  degli  ascolti  scelgo Velvet Underground, Bowie, Stooges, Iggy Pop, New York Dolls, Nick Cave, Neil Young, Suicide, Primal Scream, The Jesus and The Mary Chain, Black Sabbath, Einstürzende Neubauten.

 Ho letto che nella realizzazione dei brani di Lust Soul, nati con l’intento di mischiare un sound rock a basi dark/new wave, la decisione di dare ampio spazio anche alla parte elettronica, curata da Dario Vergani, è arrivata in un secondo momento. Raccontaci come è andata!

Quando decisi di registrare da solo i brani avevo solo delle pre-produzioni grezze nelle quali, su riff di stampo essenzialmente rock, mi ero divertito a sperimentare un po’ con drum-machine e synth vari. Entrato in studio si pose quindi il problema di quale strada seguire, se scegliere di fare un album più rock inserendo una batteria acustica oppure se provare a sperimentare e vedere cosa ne sarebbe venuto fuori. Scelsi così di staccarmi da quanto fatto in precedenza con i miei progetti e puntai sull’elettronica. All’inizio la cosa doveva essere solo una prova, un tentativo di dare una forma più compiuta ai brani, ma più li ascoltavo e più sentivo che l’unione del mio sound rock si accostava bene a quegli arrangiamenti wave. Da qui la scelta di dare ampio spazio alla parte elettronica pur concependo il disco come un lavoro di base rock e incentrato sulle chitarre.

Ti vedremo in giro per l’Italia?

Sì  abbiamo già confermato un po’ di date in Italia e stiamo cercando di organizzare qualcosa all’estero. Potrete trovare tutti gli aggiornamenti sulla pagina

www.facebook.com/neroloudpower

 

A cura di Laura De Angelis
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