Musica
L'intervista: Tommaso Di Giulio
L’intervista: Tommaso Di Giulio
L’ultima volta l’abbiamo incontrato nella calda Tindari e ci raccontava di avere in mente di pubblicare un nuovo album. Il tempo passa e quel progetto è diventato realtà. Credo che L’ora solare di Tommaso Di Giulio, sia uno di quegli album che riesce a mettere d’accordo tutti. La sua innegabile bravura gli ha permesso di spaziare tra i generi e le sonorità, costruendo un lavoro eccellente, mai scontato e maturo. Curiosi di leggere l’intervista? Vi accontento subito!
Che rapporto hai col tempo?
Pessimo. Cerco sempre di ingannarlo, ammazzarlo, batterlo. Ma vince sempre lui.
Qual è la canzone dell’album che ti rappresenta di più?
Beh, essendo un album volutamente composto da quattordici canzoni una diversa dall’altra, la vedo dura. Era mia intenzione proprio attestare l’impossibilità di catalogare, sintetizzare, omologare… Però, attualmente, mi sento particolarmente in empatia con l’ultimo brano dell’album, Universo: Ora Zero, in cui suona Enrico Gabrielli, perché si tratta di una canzone che lascia aperte molte porte e possibilità, per me e per chi ascolta, spero.
Spesso e volentieri…ti capita di?
Parlare da solo, mangiare cioccolata e leggere fumetti.
Tante le collaborazioni nel disco, ce le presenti?
Francesco Forni: chitarrista, autore, amico, maestro zen. Suona in quasi tutti i brani; Ilaria Graziano: voce incredibile che proviene da un altro pianeta e attitudine al crinale tra classicità e sperimentazione continua; Giorgio Baldi: chitarrista, arrangiatore e storico co-autore di molte canzoni di Max Gazzè; Roberto Angelini: prestigiatore della slide guitar, ha sparso un po’ di psichedelica spaziale in qualche brano e ha portato spesso le birre durante le registrazioni; Enrico Gabrielli: polistrumentista genio, membro di Mariposa, Calibro 35, ha creato arrangiamenti per mille progetti incredibili, tra cui Capossela, Baustelle, Morgan, Nada e molti altri; Fabio Rondanini e Gabriele Lazzarotti, batterista unico e bassista altrettanto eclettico, sono la ritmica di una marea di realtà importanti, e suonano – assieme o rispettivamente – per autori come Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Roy Paci, Cesare Basile; Andrea Ruggiero: violinista che passa dal rock più oscuro alla music popolare con grande agilità, presta il suo archetto a centinaia di progetti, tra cui Il Muro Del Canto, Nada, Riccardo Sinigallia; Bottega Glitzer: sono una band fantastica meticcia nella provenienza e nella commistione tra i generi, rendono il brano “Ragazzo per agosto” un gioiellino d’altri tempi. Alessandro Chimienti: chitarrista e arrangiatore noto per aver caratterizzato, specialmente dal vivo, il sound di Mannarino, ma è anche un incredibile musicista rock, dotato di grande sensibilità.
Anche le influenze non mancano nell’ album, oltre a quelle già sviscerate in molte recensioni, ho sentito un Battiato in versione elettro/rock in Poveri Posteri. Sbaglio?
Non sbagli. Battiato è da sempre uno dei miei punti di riferimento. Volente o nolente entra spesso nelle mie canzoni. In “Poveri Posteri”, che è un brano post-punk molto aggressivo, forse si può avvertire l’eco del Battiato più incazzato, come quello di “Sarcofagia”.
In molti brani sveli una visione molto ironica dell’amore e dei sentimenti. Sei così anche nella vita di tutti i giorni?
Si, citando i Bluvertigo posso affermare di essere molto vicino all’idea di “Sono come suono”.
Siamo curiosi di ascoltarti dal vivo, dove potremo trovarti nei prossimi mesi?
Un po’ in tutta Italia, per non occupare troppo spazio, consiglio a chi volesse venirci a vedere dal vivo di seguire la pagina Facebook, sempre molto aggiornata, anche sui concerti: www.facebook.com/tommasodigiuliomusic
Egle Taccia
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