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Best New: Nails&Castles
Vi presentiamo i Nails&Castles e il loro primo EP omonimo che si compone di 7 tracce, tutte suonate con batteria, basso, contrabbasso. Caratteristica della band è l’assenza totale delle chitarre che vengono sporadicamente sostituite da un ukulele. Seppur composto da brani molto diversi tra loro il sound dell’EP risulta comunque compatto e omogeneo, un indie pop a tratti oscuro e con richiami alla new wave e all’emo anni ‘90
Il vostro primo EP, omonimo, si compone di sette tracce: quali tematiche hanno ispirato la composizione dei brani?
Nella composizione dei brani, sia per sonorità che per contenuti, ci siamo ispirati molto all’immaginario post punk e new wave dei primi anni Ottanta, sfruttando un set strumentale atipico che ci ha permesso di enfatizzare alcuni degli elementi che riteniamo più interessanti nella composizione di brani pop rock; come ad esempio la costruzione armonico-ritmica dei giri di basso che non obbliga una sovrastruttura armonica costante per tutto lo sviluppo del brano.
Quando nascono i Nails&Castles?
I Nails&Castles nascono nel 2014 ma militiamo da 15 anni in band attive nella scena underground milanese. Dal lavoro congiunto sul progetto sono nati questi primi 7 brani completamente prodotti e registrati nel nostro studio casalingo. I Nails&Castles nascono come duo ma, da fine 2015, la band si è arricchita di altri 2 elementi che ci accompagnano nei live.
Le tracce del vostro EP sono tutte suonate con batteria, basso e contrabbasso; caratteristica della vostra band é l’assenza totale delle chitarre che vengono sporadicamente sostituite da un ukulele. C’è una ragione in particolare che vi ha portato ad elaborare questa scelta?
Gli strumenti che abbiamo utilizzato per compore i brani hanno una variabilità timbrica e un’estensione che può facilmente coprire ogni necessità compositiva e sonora legata all’idea di sound che avevamo in testa. Inoltre, l’essenzialità delle composizioni si presta agli strumenti scelti, che, se utilizzati nel corretto registro, pensiamo possano dare una fisionomia più interessante al progetto.
Nails&Castels risulta essere un mix di indie pop, wave, shoegaze e down tempo: quali sono i vostri modelli di riferimento?
Spaziamo dai mostri sacri anni ‘70 e ’80, come Talking Heads, The Cure, Joy Division, New Order, Depeche Mode, The Smiths, The Police, Ramones, The Clash, Jesus and mary chain, ma siamo influenzati anche dall’alternative rock/emo made in USA di fine anni ‘90, come Jets to Brazil e Texas is the Reason.
La formazione della band dal vivo prevede, a parte voi, altri due elementi: chi sono i musicisti che vi accompagneranno?
Ci accompagnano Claudio Chiodi (basso, ukulele) e Marco Rizzini (batteria). In quattro riusciamo a ricreare il sound dell’EP suonando praticamente tutto live e limitando moltissimo l’utilizzo del computer.
A proposito del live, quali tappe prevede il tour?
Abbiamo suonato con regolarità per tutto il 2016 nel milanese, ma ora ci fermiamo per una breve pausa estiva durante la quale lavoreremo ai nuovi brani per il primo LP. Cerchiamo comunque date a partire da settembre. Se interessati potete contattarci direttamente nailsandcastles@gmail.com o sulla nostra pagina www.facebook.com/nailsandcastles
a cura di Laura De Angelis
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