Musica
L'Intervista: Motta
In questo periodo non si fa altro che parlare di lui e del suo album “La Fine De Vent’anni” e proprio oggi è stata annunciata la sua partecipazione al Mi-Ami Festival 2016, il 27 maggio. E’ in tour con una strepitosa band composta da Cesare Petulicchio (batteria, elettronica), Giorgio Maria Condemi (chitarra, basso) e Leonardo Milani (tastiere, basso).
Vi presento la mia intervista a Motta!
Ogni fine porta con sé sempre un nuovo inizio. Parlaci di ciò che ti sei lasciato alle spalle e di ciò che ti aspetti dal futuro grazie a questa nuova avventura.
Ho lasciato alle spalle l’adolescenza, si apre davanti a me un nuovo modo di stare bene, più vero e più mio.
Cosa è cambiato nella tua musica e nel tuo modo di scrivere?
Passo molto più tempo a lavorare sui brani, non mi accontento (quasi) mai e soprattutto ho capito che l’errore, se giustificato, rende la musica e i testi sinceri. Devo ringraziare tantissimo Riccardo Sinigallia per avermelo fatto capire e accettare.
Nada, Pan Del Diavolo, The Zen Circus e Giovanni Truppi. Ci dici in che modo ognuno di questi artisti con cui hai collaborato ha arricchito il tuo bagaglio musicale?
Sono tutti artisti molto diversi fra loro e ognuno ha qualcosa di speciale che nessun altro ha. E’ stato un piacere e un onore aver collaborato con loro.
Come ti sei trovato a lavorare e collaborare con Riccardo Sinigallia, tuo produttore in questa nuova avventura?
Ci siamo conosciuti grazie a Manu Fusaroli, amico e produttore degli album dei Criminal Jokers. Ha ascoltato i pezzi e ha deciso di accettare la produzione. A Riccardo devo veramente tantissimo e spero un giorno di ripagarlo.
Hai suonato qualsiasi strumento in questo album, quindi immagino sia stato faticoso registrarlo, ma credo che alla fine sarai contento del risultato finale. Che tipo di suono hai voluto ricercare in questo lavoro?
Ho registrato e lavorato molto da casa, stare molto al computer è una cosa che mi appaga e mi stimola tantissimo. Dopo aver fatto una selezione delle tracce da tenere siamo andati agli “Artigiani Studio “ con Maurizio Loffredo, Riccardo e tutti i musicisti che ci hanno dato una mano. Sono stati indispensabili, perchè sono arrivati là dove non potevo arrivare da solo.
“Mio Padre era comunista” è un brano che mi ha molto colpita. Cosa vuoi dirci?
Mio padre colleziona ornitorinchi di peluche, cartine delle arance, pinocchi e altre varie assurde amenità. E’ una canzone dedicata a lui, a mia madre e a mia sorella. Sono persone fantastiche che mi hanno sempre, sempre aiutato. Il finale musicale è una delle cose che mi piace più in questo disco e ci sono i cori della mia ragazza, che ha una sopportazione a stare davanti a un microfono di circa 10-15 secondi, per cui non è stato facile farla cantare. Insieme a lei Lello Arzilli e suo nipote Manuel Sinigallia ( figlio di Riccardo ) ed è molto emozionante sentire che ci sono tutti loro.
Cosa dobbiamo aspettarci da un tuo live?
Stiamo provando e sono circondato da musicisti incredibili che non si accontentano mai. Faremo tutti i brani de “ La fine dei vent’anni “ e a volte suonerò la batteria, in piedi.
A tal proposito, ecco le date del tour.
15/04 PISTOIA – H2NO
16/04 ROMA – Quirinetta
20/04 Segrate (MI) – Magnolia
22/04 Genazzano (ROMA) – Fuochi nella notte
06/05 Sant’Egidio della Vibrata (TE) – Dejavu
07/05 BOLOGNA – Locomotiv
13/05 Seregno (MB) – Tambourine
19/05 FERRARA – Zone K
20/05 BRESCIA – Lio Bar
21/05 TORINO – Spazio 211
28/05 Morbegno (SO) – Morborock
Intervista a cura di Egle Taccia