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Best New: Malvezzi

Redazione Urban

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Lorenzo Malvezzi, cantautore genovese, ha riportato in auge la canzone satirica, stile  inconfondibile di artisti come Gaber e Jannacci.
Il suo album d’esordio “Canzoni di una certa utilità sociale”, è arrivato al 31° posto nella classifica di gradimento radiofonico di tutto il circuito indipendente, con il singolo “Manifesto Popolare” entra nella top 100 dei migliori video dell’anno e diventa anche uno show teatrale che nel 2014, in soli 6 mesi è stato replicato ben 40 volte, il tutto in modo totalmente autonomo e indipendente.
Nel suo secondo album “Filastrocche per bambini cattivi”, Malvezzi analizza in maniera diretta e poetica le contraddizioni degli esseri umani, che nell’ immaginario dell’autore si trasformano in bambini cattivi.
Nel nuovo album troviamo il sarcasmo sognante del brano “Da padre a figlio”, l’ironia della canzone “Nerone” , il cinismo di “Cinicittà”, le cavalcate armoniche di “Ardiciocca” e il rissunto in musica del capolavoro di Orwell “La fattoria degli animali”, ma soprattutto è presente il singolo che ha anticipato l’uscita del disco “Maledetto sia l’amore” e su questo argomento è stata incentrata la nostra chiacchierata con Lorenzo Malvezzi:
“Maledetto sia l’amore”, il titolo di questo nuovo singolo si presta a molte interpretazioni , di cosa parla questo brano?
E’ bello che un brano abbia più interpretazioni, vuol dire che ha toccato più corde del nostro animo. Per quel che volevo esprimere io come autore, parla dei molteplici stati d’animo che l’amore è in grado di farci provare. Farci volare a mille metri e poi risbatterci giù all’altezza dei tubi di scappamento…e allora Maledetto sia l’amore.
Maledetto  perchè rende migliori persone che non avevano nessuna intenzione di migliorare, Maledetto perchè ci rende vulnerabili….Maledetto perchè ci fa vivere e vivendo si soffre…Siccome l’ironia è un concetto che spesso sfugge sottolineo che questo è un messaggio IRONICO ossia sottintende l’esatto contrario di quel che proclama.
Come mai hai scelto proprio questo singolo come anteprima?
Perchè è un brano che mi ha dato molte soddisfazioni vincendo  alcuni concorsi nazionali, e perchè parla di cose molto differenti rispetto ai precedenti lavori.
Il linguaggio è il mio , ma il messaggio è differente, quindi è identificativo di questo nuovo album.
Il singolo anticipa il tuo nuovo album, Filastrocche per bambini cattivi, ci parleresti un po’ di questo progetto?
I bambini cattivi chi sono? Ognuno può dare la sua visione. Nel mio immaginario sono gli esseri umani in generale. Con queste canzoni/filastrocche, parlo di argomenti che toccano più sfere dell’umano sentire. Almeno ci provo…
Il disco è strepitoso, è suonato in modo molto istintivo. Con musicisti  eccezionali e ospitate non consuete… è un mondo in cui perdersi, per trovare il calore che oggi la musica mordi e fuggi NON dà più. 
Il tuo album di esordio è stato “Canzoni di una certa utilità sociale”, in effetti i brani inseriti richiamano alla mente tanti problemi che assillano gli italiani e l’umanità in generale. Quale era il tuo stato d’animo mentre scrivevi queste canzoni, quale messaggio hai voluto lanciare?
“Canzoni” è un concept album, una vignetta di quello che siamo . Ero schifato ed indignato mentre lo scrivevo, ma volevo trasformare queste energie negative in qualcosa di propositivo, tramite la risata ed il sorriso, sfruttando la funzione catartica della risata tanto cara ad Aristotele…Attraverso la risata, ogni nefandezza  viene accettata meglio e rielaborata con critica.
Chi sono gli artisti a cui ti ispiri sia nella stesura che negli arrangiamenti delle tue canzoni?
Ho la fortuna di essere molto libero e seguire l’istinto , per cui mi vien difficile capire a chi mi sono ispirato.
Certo è che per alcuni passaggi armonici ho sentito l’influenza di Rota, e Piovani. Per altri brani ho avuto  un approccio che io sento alla Marta sui tubi, o a Bennato. Mondi diversi dove chi parla è l’aspetto evocativo della musica o delle parole.
Il chitarrista classico Pietro Uliana ha inserito anche te nel suo progetto sui cantautori liguri. Il tuo nome farà parte di una lista che comprende nomi come Tenco, De Andrè, Paoli e Lauzi, come ci si sente ad essere avvicinato a questi nomi che hanno fatto la storia della musica italiana?
E’ un onore, quando ho ricevuto il messaggio di Pietro che mi chiedeva “ti scazza se inserisco il brano nel mio progetto e la faccio così?” e ho visto il video  ho pensato “belin se era ubriaco quando l’ha sentita”.. poi è venuto anche a suonare nel disco… e ho scoperto che beve poco, e quindi forse qualcosa di buono nella canzone c’è. 
 
 
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