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Best New: Majakovich
Majakovich è un trio ternano con all’attivo un album interamente in inglese Man is a political animal by nature (2010) ed uno in italiano Il primo disco era meglio (2014); nel 2011 i ragazzi sono partiti per un lungo viaggio negli Stati Uniti lungo la Route 66 con gli Afterhours; hanno suonato e collaborato, inoltre, con Giulio Ragno Favero, Sollo, The Zen Circus, Bud Spencer Blues Explosion; abbiamo fatto due chiacchiere con Francesco Sciamannini, cantante del gruppo, in occasione dell’uscita del loro nuovo disco Elefante, ascoltabile on line da qualche giorno.
Majakovich, perché questo nome?
Non c’è un perché effettivo, ci piaceva. Majakovich è un nome.
Nel 2009 avete prodotto Songs for pigs in cui alcune tracce erano in italiano ed altre in inglese, l’anno dopo è uscito Man is a political animal by nature, un disco di 7 tracce di cui una in italiano; nel 2014 Il primo disco era meglio era interamente in italiano, tra poco uscirà Elefante, l’unica traccia diffusa è in italiano (e, se indoviniamo, tutto l’album dovrebbe essere in italiano). Con quale lingua vi trovate meglio a comporre e a cantare?
Esatto, anche Elefante sarà in italiano.
Diciamo che negli ultimi due anni con l’italiano, per una serie di vari ed ovvi motivi tra cui la comunicazione, ci divertiamo di più.
Come sono cambiati i Majakovich dal 2009 ad ora?
Sono cambiati, questo è certo; come non ne abbiamo idea.
La vita è stronza e ti forgia come meglio crede, lei.
Dall’ascolto di Diecimila ore, Elefante sembra uno di quei dischi che bisogna ascoltare qualche volta prima che ti entri nella pelle e che poi non si stacca di dosso per un bel po’. Che cosa potete/volete anticiparci di Elefante?
E’ un disco profondo. Una presa di coscienza.
Hai presente la sensazione che hai quando sei consapevole che tutto va di merda, ma sei comunque felice?
Di sicuro se lo metti ad una festa, ti diverti.
Dal vivo sarà ancora meglio. 🙂
Di Elefante avete detto che “ …È un viaggio lungo sette mesi. … Un viaggio profondo come la terra, dove ogni canzone ci ricordava quel passo, pesante. L’equilibrio tra la calma e la furia. Un Elefante“; che cosa avete scoperto in questi 7 mesi di viaggio?
Che lo sbaglio più grande che puoi fare è dimenticarti di te stesso.
Ed oggi può succedere…
Avete curato la produzione di Elefante insieme ad Andrea Sologni (Sollo, dei Gazebo Penguins, ndr); come è iniziata questa collaborazione?
Con Andrea e i Penguins ci si conosce da tempo, la stima è molta sia per quello che han fatto e che continuano a fare, sia per come lo fanno.
Andrea ci ha seguito diverse volte come fonico per Il Primo Disco Era Meglio e già da lì era chiara l’idea di collaborare al nuovo disco.
Il suo modo di lavorare ci rappresenta e ci ha fatto sentire a casa. ed era proprio quello che cercavamo.
Poi l’igloo audio factory è una casa magnifica.
Cosa fanno i Majakovich a Fornole, Amelia e San Gemini quando non sono in studio o in tour?
Domandona!
Te lo diciamo quando iniziamo a fare qualcosa davvero 😉
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