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Best New: Orelle

Redazione Urban

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Fascino d’oltralpe per Orelle, cantautrice pugliese, ma con una forte propensione per la musica internazionale. Il suo ep, “Primulae Radix”, è stata una delle mie ultime scoperte. Ve lo consiglio per quel suo stile originale che mixa vari generi e spazia tra rock, elettronica e pop sperimentale, con dei richiami al dream pop. Un disco di un’eleganza estrema, piacevole da ascoltare, che vi conquisterà sin da subito. Potevo farmi sfuggire l’occasione di scambiare due chiacchiere con lei?
Come è nata la tua passione per la musica?
Non ci crederete ma è nata per una cotta, a 14 anni. Mi piaceva l´insegnante di chitarra e “taaaac” improvvisamente mi piacque anche lo strumento. Ma si sa queste cotte lasciano il tempo che trovano e già dopo un mese il fuoco che ardeva per l´insegnante era spento, ma in compenso cresceva la passione per la chitarra. Inoltre devo dire che mio padre già da quando non pronunciavo 2 parole in croce mi faceva ascoltare di continuo dischi di Beatles , Elvis e Jazz, questo indubbiamente mi ha influenzata.
Ci racconti il percorso che ti ha portata alla pubblicazione del tuo primo EP “Primulae Radix”?
Primulae Radix è stato come stappare lo spumante a capodanno, ma uno spumante shakerato. Infatti avevo tanto da dire, avevo l´ansia di dirlo e non riuscivo a trovare né il modo né il contesto giusto. Ho aspettato, aspettato, aspettato… prima di registrare e quindi pubblicarlo. L’ho sentito crescere e maturare nella direzione in cui volevo andasse.
Per far ciò devi trovare le persone giuste per te, che entrino in sintonia con ciò che vuoi dire e come lo vuoi dire. Per fortuna tutto ciò è avvenuto in maniera naturale, dopo un lungo percorso e sono contenta e soddisfatta delle scelte fatte perchè c´è la giusta energia; mi sento coerente.
Com’è stato scelto il titolo dell’album?
Il titolo racchiude proprio il significato del periodo in cui l´ ho scritto. Non avevo scelta : il titolo era “Primulae Radix”. Con questo titolo intendevo proprio “radice di primula” o “ prima radice” il che è la stessa cosa dato che la primula è uno dei primi fiori a sbocciare in primavera e quindi era come specificare che era un primo passo, un inizio o nascita di un percorso mio e solo mio nel panorama della musica italiana e soprattutto che non me ne fregava una benamata di come potesse andare. L´ho fatto per me e questo sicuramente è arrivato al pubblico. In più “Radix” nell’ambito della Radiologia è proprio il diminutivo di “radiazione X” ed essendo io laureata in Tecniche di Radiologia Medica l´ho visto come un segno.
Quali sono gli ascolti musicali da cui hai attinto per creare i suoni dell’album?
Potrei essere banale dicendo qualsiasi genere e lo sarò: qualsiasi genere musicale. Alcuni artisti o sfere musicali tra loro molto diversi mi hanno influenzata tanto, con un ´influenza strana , quasi inconscia e che sicuramente nei miei pezzi riuscirei a riconoscere solo io, o forse no, non saprei. So per certo però che ci sono molti anni ´90 in Primulae, e tuttora mi ci rivedo molto in quelle sonorità. Credo sia stato un periodo gravido di innovazioni soprattutto nella sfera pop/rock/soul. Vedi Radiohead, Portishead, Pearl Jam , Erikah Badu, Fiona Apple, ecc…
Hai un artista di riferimento?
No, non c´è un artista di riferimento e non mi piace neanche dover scegliere. Di base c´è un certo tipo di sonorità che mi piace, che mi emoziona e sulla quale poi ritorno…ma non distinguo gli artisti. Nella mia testa tutto ha un suo posto e non c´è classifica che tenga. Abbiamo talmente tante emozioni che non sarebbe giusto fare compartimenti stagni anche e soprattutto nell’arte. Ti rispondo solo che la scena musicale inglese e un po´americana degli anni ´90 – inizi 2000 la sento molto vicina a me, come detto nell´altra domanda. Devo dire però che con lo studio del contrabbasso, ultimamente mi sto avvicinando, almeno come ascolti, molto alla scena del rock/jazz moderno che ormai è pura contaminazione, vedi Brad Mehldau, Hiatus Kaiyote , Snarky Puppy, Aaron Parks, ecc..
Hai già avuto i primi importanti riconoscimenti. Qual è stato finora il traguardo che ti ha resa più orgogliosa?
Sicuramente i tour che stiamo facendo in trio (voce/contrabbasso, piano e batteria), sono una vera e propria palestra anche di vita.
Sono faticosi, devi essere al top sempre e comunque, devi lasciare fuori i problemi e gli scazzi per dare tutto ciò che hai sul palco. Non è facile ma sicuramente bellissimo ed elettrizzante e alla fine di ogni tour, quando penso che ce l´ho fatta , ce l´abbiamo fatta e che ogni volta ci sono miglioramenti, più affinità tra noi , il repertorio migliorato è sempre un orgoglio a dir poco enorme.
Dove potremo ascoltarti nei prossimi mesi?
Nei prossimi mesi suonerò un po´ in Puglia (Gravina, Altamura , la mia Bisceglie , ecc…) ma sono in programma per marzo , aprile e maggio altre date in tutta Italia e toccheremo anche Roma , Milano  e Firenze.
Egle Taccia
 
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