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Zibba a Catania: Live Report + Intervista

Redazione Urban

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Fare del bene ascoltando buona musica è sempre stato il modo migliore di aiutare il prossimo. Deve averlo pensato anche Zibba, visto che ha deciso di prestare la sua splendida voce per l’evento di chiusura di “South4South”, la Fiera della Cooperazione organizzata a Catania da CoPE Cooperazione Paesi Emergenti.
La serata, in cui Zibba si è esibito nel suo Farsi Male Tour, ha visto due artisti precederlo sul palco, i Miqrà e Vincenzo Di Silvestro, progetti diversi e molto interessanti, forse un po’ penalizzati da qualche problema tecnico.
Fortunatamente il live di Zibba è andato avanti alla perfezione e si è rivelato eccezionale in ogni sua fase.
Lo spettacolo è stato un crescendo di suoni e di strumenti. Il live è infatti iniziato in acustico, voce e chitarra intervallate da alcune parti in cui l’artista ha interagito col pubblico, raccontandosi, spiegando gli stati d’animo, i sentimenti, gli avvenimenti, che si nascondono dietro i brani.
Senza di te, splendida canzone sanremese dell’artista, ci ha emozionati in questa sua veste acustica.
La parte centrale del live si è vestita di suoni elettrici ed elettronici, anche grazie all’aiuto di una particolarissima drum machine, che ha attirato da subito la nostra attenzione. Il pubblico ha fatto la sua parte, applaudendo a tempo e cantando rispettosamente insieme a Zibba.
Proprio la partecipazione con cui il pubblico l’ha seguito nell’immenso teatro che ospitava il live, ha creato un’atmosfera magica, che sembra essere stata percepita dallo stesso artista, il quale ha spiegato come, anche grazie al sole che l’ha accolto al suo arrivo sull’isola, questa gli è sembrata una serata speciale.
Come vi anticipavo, ci sono stati vari momenti in cui l’artista ha parlato col pubblico, regalandoci degli attimi tra l’interazione e il reading, narrando delle storie volte a spiegare i brani attraverso la sua voce calda.
Le canzoni di Zibba conquistano, prendono il cuore, muovono sensazioni e sentimenti profondi; potrebbe definirsi come un live in cui la componente emotiva prende il sopravvento e ci porta dove non ci aspettavamo di arrivare. Forse è questo il motivo per cui l’artista si sta affermando sempre più anche come autore.
Il live cresce molto sul finale; è strano pensare come la tecnologia, fusa ad una forte dose di preparazione e talento, riesca a trasformare un one man show in un concerto che sembra suonato da una band al completo.  Uno degli ultimi brani eseguiti è, Farsi male, pezzo a cui l’artista ha dichiarato di sentirsi particolarmente legato.
Dopo un’ora e mezzo di live e un bis reclamato, siamo costretti a separarci dal grande Zibba, con l’impressione che senza i tempi imposti dagli orari di chiusura della struttura, probabilmente quel live avrebbe voluto continuare ancora, per la magia che lo ha accompagnato lungo il suo percorso.
Poco prima del concerto ho scambiato quattro chiacchiere con l’artista.
Ecco l’intervista!
E’ uscito da poco il video di Farsi male, com’è nata la collaborazione con Niccolò Fabi?
Come nascono quasi sempre queste collaborazioni che faccio nei miei album; casualmente ci si incontra e casualmente ci si innamora un po’ reciprocamente e quindi si ha voglia di fare qualcosa insieme. Con Niccolò è nata l’idea di cantare insieme questa canzone e lui è stato fondamentale per la riuscita finale del brano, anche per le idee che ha avuto. Sono contentissimo di aver condiviso con lui questo brano, che è uno dei miei preferiti dell’album.
Hai scelto l’animazione per il video del singolo. Chi lo ha realizzato e che storia ci racconti?
Lo ha girato Uolli, Tomas, che è uno dei film-maker più visionari tra gli italiani. Ho scelto lui perchè mi sono sempre piaciuti i suoi lavori. Volevo un video che raccogliesse l’emotività del brano e la portasse in un’altra dimensione, quindi l’animazione mi sembrava la scelta ideale. Infatti sono contento perchè il video mi piace molto ed è molto raffinato.
Cosa vuoi dirci col tuo ultimo album, Muoviti svelto?
E’ un disco che ho scritto in viaggio, in un anno molto complesso di tanti spostamenti e tante cose nuove, come diventare padre. Tante cose che sono capitate tutte insieme, che mi hanno sicuramente accompagnato in questo viaggio e mi hanno dato modo di scrivere queste canzoni. E’ un album che continuo a considerare come il più importante fatto ad oggi, come ogni volta che pubblico un album, e che guardo con molto affetto, nonostante la voglia di fare cose nuove. Rimango fortemente ancorato all’idea di questo disco e a tutto quello che porta con sè come messaggio. E’ un album particolare, perchè è entrato subito nel cuore delle persone e di chi mi ascolta. Sono felice, ci sono all’interno dei contenuti in cui gli altri si possono rispecchiare e di questo sono molto molto contento.
Tra le collaborazioni non c’è solo quella con Niccolò Fabi, ci presenti anche gli altri ospiti?
C’è Leo Pari, che è un cantautore romano amico mio molto molto bravo, che ha cantato con me Vengo Da Te, brano che chiude il disco; c’è Bunna che canta con me il brano Le distanze, che tra l’altro è un brano che ho dedicato a lui, quindi è bello che abbia scelto proprio di interpretarlo con me; c’è Patrick Benifei, il cantante dei Bluebeaters, una delle voci più belle secondo me, un artista molto interessante e Omar Pedrini che è un caro amico da tanti anni ed ha cantato con me  Il giorno dei santi e che per me è stata una delle collaborazioni più sofferte, perchè è da tanti anni che vogliamo fare qualcosa insieme e finalmente abbiamo trovato il modo in questo album. Sono contento perchè ha segnato fortemente la mia giovinezza coi Timoria e quindi mi fa molto piacere.
Di recente hai scritto per Emma ed Alex Britti. Ti senti più libero quando scrivi per altri?
No, no decisamente. Mi sento più libero quando scrivo per me stesso. Scrivere per altri è un ruolo che mi piace molto. Mi sta appassionando tanto quanto cantare e anche, a volte, di più per il modo, per come nascono le canzoni. A volte sono delle poesie, sono degli spaccati di vita e di condivisione molto interessanti, per cui le canzoni nascono quasi sempre in un ambiente etereo. E’ anche sempre molto divertente; fare l’autore mi piace molto ed avere scritto per degli artisti così importanti, per me, è un vanto ed una cosa di cui vado molto fiero, anche perchè le canzoni mi piacciono molto.
Sono da poco stati resi noti i nomi dei big di Sanremo. Per chi farai il tifo?
Farò il tifo per Patty Pravo, perchè ho scritto una canzone per lei in questo album, che si intitola Qualche cosa di diverso, brano a cui sia io che lei siamo molto legati e perciò sono contento che sia al Festival, per celebrare cinquantanni di carriera e perchè è una delle persone più incredibili che abbia conosciuto nella mia vita. Farò il tifo per lei e per altri amici che sono al Festival, come Lorenzo Fragola e Annalisa, persone che ho avuto modo di conoscere in questi anni e di apprezzare molto come esseri umani. Mi piace molto l’idea che si stiano giocando una carta importante anche quest’anno.
Mi racconti un aneddoto o qualcosa di curioso capitato in tour?
E’ molto difficile perchè in realtà ogni giorno mi capita qualcosa di mirabolante e quindi scegliere un aneddoto è complicato. Non saprei da dove partire per raccontarti qualcosa. Quello che mi viene da dire è che finito un tour ne parte subito un altro da tanti anni e la cosa bella di continuare a viaggiare è ritrovare i posti, tornare dove sei stato magari qualche anno prima, qualche mese prima e trovare un pezzo di casa a farti sentire un po’ più a tuo agio. Devo ammettere che la cosa più bella del mio mestiere è quella di viaggiare e quindi si sprecano gli aneddoti e le cose da raccontare, ci vorrebbe un anno di tempo per raccontare un viaggio solo.
Egle Taccia
https://www.youtube.com/watch?v=c0-iJejMykI
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