Musica
"Oceano", l'esordio degli Züth!
Quando mi capita di recensire il disco di esordio di un artista, o di un gruppo, mi affido innanzitutto all’emozione, e la ragione la metto completamente da parte, pronta a chiamarla in causa qualora il primo ascolto dovesse convincermi ad andare avanti. Gli Züth!, al debutto con Oceano, ci sono riusciti. A convincermi, intendo. L’impatto con le dieci tracce che compongono l’album scivola via con leggerezza, lasciandomi la curiosità di riascoltarle più volte per cogliere quei dettagli e quelle sfumature che la ragione (eccola!) riesce a scovare.
Si inizia con Sushi Samurai , un invito a cena in un ristorante giapponese, un pretesto che sfrutta la moda culinaria del momento per organizzare un incontro galante. L’amore e il sesso sono presenti nei testi degli Züth! e raccontati nelle loro molteplici sfaccettature: in Amorevolver è l’aspetto masochistico dei sentimenti a prevalere, quel sentirsi totalmente in balìa del proprio oggetto del desiderio, una specie di versione moderna di Minuetto della splendida Mia Martini; la voce di Irene Laslo si fa sensuale e il ritmo della musica sembra ricalcare quello delle pulsioni, dell’istinto che abdica completamente alla passione. Bella e trascinante è Dentro l’oceano, canzone che vede la partecipazione di Gianluca De Rubertis (Il Genio) di cui avvertiamo l’influenza soprattutto nelle sonorità del ritornello. Il testo del brano è ispirato al romanzo di Wells La macchina del tempo, diventato un film, un classico della fantascienza, nel 1960 ed intitolato, in italiano, L’uomo che visse nel futuro; in questo caso, però, a differenza del protagonista del film, quello della canzone degli Züth! vive la sua esperienza nelle viscere dell’oceano. C’è spazio anche per tematiche sociali nel disco d’esordio della band marchigiana: Alba nucleare descrive la paura e l’angoscia che, negli anni ’60, in Svizzera, portarono la popolazione a costruire bunker antiatomici sotto le proprie case per paura di attacchi nucleari. Rumore bianco, in un crescendo di voce, chitarre e batteria ci parla di un incontro d’amore clandestino, mentre Musa, dal suono scuro e rock, si sofferma sul senso effimero della bellezza. L’atmosfera sembra addolcirsi e la musica, in Luna di carta, ci culla per raccontare la relazione tra una prostituta ed un suo cliente abituale. Arrangiamenti e testi più vicini alla tradizione musicale italiana caratterizzano Distanze e Giorni di sabbia, mentre Drive, l’ultima traccia del disco, riprende, nel refrain, il sound generale dei brani precedenti.
Gli Züth! – Irene Laslo (voce), Antonio Berdini (chitarra), Gaetano Marinelli (chitarra), Matteo Sanguigni (chitarra), Marco Fioschini (keyboard), Romina Marcelli (basso), Federica Cotognini (batteria e percussioni) – hanno scelto come immagine di copertina di Oceano una barchetta di carta in un mare increspato: a me, dunque, non resta che augurare vento in poppa a questo promettente esordio.
Laura De Angelis
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