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L'intervista: Gianluca De Rubertis

Redazione Urban

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Ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Gianluca De Rubertis, che conoscerete sicuramente come frontman de Il Genio, ma che ha anche alle spalle un’importante carriera solista. E’ da poco entrato nel roster di MarteLabel, etichetta con la quale sta per pubblicare il suo secondo ed attesissimo lavoro solista che si intitolerà Universo Elegante e la cui pubblicazione è prevista per l’autunno del 2015.
Curiosi di sapere cosa mi ha raccontato?
Stai per pubblicare il tuo secondo album da solista e da poco sei entrato in MarteLabel. Com’è nata questa collaborazione?
I ragazzi di MarteLabel li conosco da un po’, essendo molto amico di Dellera (per il quale ho scritto alcuni testi dell’ultimo album) è stato semplice entrare in contatto con loro. Poi l’idea di lavorare assieme per questo nuovo album ha prevalso sul buonsenso, e mi pare ovvio per chi di buonsenso è completamente sprovvisto.
Il titolo del tuo prossimo album è “Universo Elegante”. Cosa puoi anticiparci su questo tuo nuovo lavoro?
Che sarà un disco più diretto, meno criptico del primo e, sebbene sempre con una mira al cuore delle cose, alla sostanza che le stesse parole contengono, più scorrevole e più pop. Questo, almeno, è quello che viene da dire ora che ho appena ultimato le riprese. Dal mix in poi si vedrà.
Che sonorità dobbiamo aspettarci dal disco?
Sicuramente più fluide, credo, in generale, più mature, con un’attenzione spiccata all’essenziale. Ho fatto un lungo lavoro di scelta dei brani (ne avevo scritti molti) e credo di avere stilato, infine, una scaletta con le cose più interessanti.
Sarà un concept album?
No, sebbene l’universo, il multiverso, il concetto del maiuscolo, del gigante e del minuscolo ritornino spesso come tema legante tra le canzoni.
Hai già deciso la band che ti accompagnerà in questa nuova esperienza?
Sicuramente ci saranno Lino Gitto alla batteria e Giovanni Pinizzotto al basso, loro hanno già suonato in studio le relative parti e sono per me splendidi amici oltreché notevolissimi musicisti.
Come riesci a coniugare la tua carriera solista con gli impegni che hai con Il Genio?
Il Genio ora è in pausa, credo che anche Alessandra stia preparando qualcosa da sola, e ne sono molto contento, e curioso di ascoltare cosa ha in serbo.
Ti emoziona di più esibirti come solista o in una band? In quale delle due vesti ti senti più esposto?
Non ho mai patito troppo l’emozione da palco, sebbene poi non sia uno che sul palco si dimena e trascina la folla. Credo di sapere cosa fare con in tasti di un pianoforte, o con un basso in mano. Da soli c’è più fatica, si è più esposti e bisogna essere ancora più bravi. Ma è una sfida che non mi preoccupa affrontare. L’esperienza in questo senso è fondamentale.
Egle Taccia
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