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Best New: Marco Selvaggio

Redazione Urban

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La scorsa settimana ho avuto l’onore di poter partecipare alla presentazione di un album, che in un certo modo ho visto nascere. Ricordo ancora quando, più o meno un anno fa, Marco Selvaggio mi raccontava del suo primo lavoro e di tutti i sogni e le aspettative che vi riponeva. Il tempo passa e adesso sono qui ad intervistarlo per presentarci The Eternal Dreamer, album che ha come protagonista uno strumento magico, l’hang, fatto vibrare dalle mani esperte di questo meraviglioso percussionista e compositore catanese.
Molti di voi sono curiosi di conoscere meglio questo raro strumento e di scoprire molti dei segreti nascosti in questo bellissimo album, che vede la partecipazione di numerosi artisti internazionali, i quali hanno voluto rendere omaggio al progetto di Marco, prestando la loro voce in molti brani del disco.
Ci spieghi cos’è un hang e dove viene fabbricato?
L’hang è considerato dai più lo strumento più raro al mondo. Questo poiché prodotto artigianalmente in Svizzera, esattamente a Berna. L’hang è composto da due semisfere appiattite in acciaio temperato che, unite, gli conferiscono la tipica forma lenticolare. Ha un diametro di 53 cm e un’altezza di 24 cm. Nella parte superiore troviamo una protuberanza centrale e sette piccole cavità laterali, la parte inferiore è liscia con un’apertura al centro. È uno strumento incredibile dal suono magico che sembra un piccolo ufo. I costruttori hanno brevettato sia la lega metallica di cui è composto sia lo strumento.
Come hai conosciuto questo strumento?
Non è semplice spiegare da cosa nasca la passione per la musica in genere e per questo strumento, l’hang! Io dico sempre che è stata serendipità. Il termine serendipità indica la fortuna di fare delle scoperte felici per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra. Io non cercavo l’hang, mi è semplicemente capitato davanti un suonatore dell’est d’Europa mentre cercavo un locale di Roma per Trastevere! Da lì è iniziata la sfrenata ricerca per lo strumento e l’amore folle per lo stesso che mi ha portato oggi a suonare e comporre tante musiche e canzoni e che al tempo stesso mi tiene incollato 4 ore al giorno, o meglio a notte, sullo stesso. È uno strumento incredibile che riesce ad evocare sensazioni mistiche. È quasi ipnotico ed è difficile separarsene. Non è semplice descriverlo, io dico sempre che se la magia è presente nella musica, per quanto mi riguarda, è dentro questo scrigno di metallo chiamato Hang. Non esiste una vera e propria filosofia dell’hang, ognuno vive la musica a modo proprio. Posso solo dire che per quanto mi riguarda è surreale suonare questo strumento.
 The Eternal Dreamer, il tuo album, vede la partecipazione di molte voci importanti del panorama internazionale, ce le presenti?
The Eternal Dreamer è un album pop molto sognante! Lo strumento cardine del disco è chiaramente l’hang, e in questo siamo stati un po’ pionieri dato che nella musica pop non si riscontrano ancora produzioni con l’utilizzo dell’hang, o perlomeno saranno davvero pochissime e a noi sconosciute. Ho ascoltato moltissime voci per far interpretare le mie canzoni (io non canto, son davvero stonato, anche se mi sarebbe piaciuto molto) e al disco collaborano cantanti di tutto rispetto! Daniel Martin Moore, che canta il singolo “The Eternal Dreamer”, è stato il primo a venir fuori proprio perché il singolo è uscito prima del disco. È un cantautore statunitense che personalmente adoro, dalla voce calda e soffice, a tratti nostalgica. Ritroviamo la jazz singer Anne Ducros (che ha inciso con Battiato) e canta l’unica canzone in francese dell’album, a The Niro, unico italiano presente nel disco uscito dall’ultimo Sanremo ma che ha sempre cantato in inglese tranne che nell’ultimo lavoro discografico. Dan Davidson leader del gruppo canadese Tupelo Honey che sta andando fortissimo, a Sidsel Ben Semmane dalla Danimarca la quale ha partecipato all’Eurovision alcuni anni fa, a Haydn Cox e Hazel Tratt dall’Inghilterra. Ho fatto molta attenzione insieme ai produttori e a Toni Carbone a cercare degli interpreti ideali per questo progetto e soprattutto madrelingua. In ogni caso The Eternal Dreamer è un disco curato non solo nei suoni ma anche nella sua veste grafica grazie alla collaborazione artistica di un’illustratrice alla quale son molto legato: Valentina Indelicato. I suoi disegni sognanti e poetici si son sposati perfettamente con il mood del disco.
 Come ti sei trovato a lavorare con Toni Carbone alla produzione artistica del disco?
Toni è una persona che stimo moltissimo. È lui il produttore artistico dell’album, ma è stato anche il fonico, l’arrangiatore, ha fatto lui i missaggi e ha registrato il basso (lui è lo storico bassista dei Denovo). Mi son trovato molto bene ed è nato un bellissimo rapporto di amicizia. Abbiamo trascorso intere giornate insieme chiusi in studio di registrazione e i suoi consigli son stati molto utili per farmi crescere artisticamente. Gli devo molto e gli voglio un gran bene. Faremo molto altro insieme. Il viaggio è appena iniziato!
C’è un brano a cui sei particolarmente legato?
“I’m gonna be beautiful, when you look at me, I’m gonna be beautiful, an eternal dreamer you will see” . The Eternal Dreamer è la canzone che rappresenta pienamente l’album e me stesso; una di quelle alla quale son particolarmente legato. É una di quelle canzoni che forse si scrivono una volta sola nella vita. Ha con sè la carica di un sognatore che guarda in cielo con i piedi per terra. Sa bene che gli potrà cadere un giorno il mondo addosso, ma ha la forza di non cadere mai sulle proprie ginocchia per andare verso l’amore incondizionato e per il raggiungimento del suo sogno. L’arrangiamento è molto delicato e l’hang appare e scompare tra le calde note della voce di Daniel Martin Moore. Lui l’ho conosciuto online e mi ha subito colpito per la particolarità della sua voce! Calda, soffice, dolce ma anche nostalgica e malinconica! Le sensazioni che maggiormente mi appartengono! Ho scritto “The Eternal Dreamer” circa un annetto fa e credo che Daniel Martin Moore abbia interpretato la canzone in maniera unica.
Se dovessi usare un aggettivo per descrivere il suono dell’hang, quale useresti?
Mistico e sognante.
I Coldplay ti hanno reso omaggio sul loro sito, ce ne parli?
È stato un bel colpo di fortuna! C’era la possibilità di inserire all’interno del loro sito un link video di Youtube ed io l’ho fatto. Il premio era essere inseriti nel loro sito come video del giorno. Loro, o chi per loro, mi hanno scelto ben tre volte nell’arco di un anno e mezzo circa. La fortuna è stata più che altro vedere le visualizzazioni su Youtube crescere di molto in un solo giorno!
 Hai in mente un tour per presentare il disco?
Abbiamo presentato il progetto The Eternal Dreamer insieme alla Waterbirds Records giorno 11 dicembre presso il Centro ZO di Catania con la presenza di 4 dei 7 interpreti presenti nel disco! Hanno partecipato The Niro, Anne Ducros, Hazel Tratt ed Haydn Cox. Eravamo 7 musicisti sul palco! Insieme a me, Marco Asero alla tastiera, Sergio Nicotra al basso, Giuliano Fondacaro alla chitarra acustica, Nicolò Borgese al violino, Denis Marino alla chitarra elettrica e Fabio Nicotra alla batteria. E’ stata una bellissima data alla quale pensavo ormai da tempo! Dopo questo concerto penserò, a partire da gennaio, alla promozione del disco e a un eventuale tour.
Se quel musicista, incontrato da Marco per caso, sapesse che talento ha generato…
 
Egle Taccia

 
 

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