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L'intervista: I Park Avenue

Redazione Urban

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Ciao a tutti!
Oggi vi presento i Park Avenue, gruppo di Novara, la cui musica presenta delle sonorità rock e qualche sfumatura pop.
Questi ragazzi hanno già suonato nei più grandi festival internazionali, dividendo il palco con artisti famosissimi. Il primo album era composto da testi in lingua inglese, ma da qualche tempo hanno cominciato a scrivere brani anche in italiano ed il risultato è l’ultimo disco “Alibi”, uscito ad Aprile. Non voglio più anticiparvi nulla!
Ecco l’intervista!
Come è nato il gruppo?Il gruppo è nato nel 2006 con l’intento di trasformare le idee di Federico (chitarra e voce) in qualcosa di completo e concreto. Abbiamo subito creduto nelle possibilità e potenzialià dei brani proposti da Fede e  perciò abbiamo deciso dopo pochi mesi di registrare il nostro primo EP composto da 6 pezzi. Dopodichè abbiamo suonato veramente dappertutto, proponendoci in qualsiasi concorso e andando a portare la nostra musica ovunque ce ne fosse concessa la possibilità.Qual è l’aggettivo migliore per descrivere la vostra musica?Rock: semplicemente rock con sfumature pop.
Avete suonato su palchi internazionali di grande livello, come lo Sziget Festival ed il Rock for People. Avete notato differenze nella reazione del pubblico straniero, rispetto a quello nostrano? Secondo voi all’estero hanno un approccio diverso alla musica?
Eh purtroppo devo ammettere che l’approccio del pubblico straniero alla musica dal vivo è diverso. Racconto un aneddoto esemplificativo per fare capire cosa intendo: a Praga al Rock for People, noi eravamo i primi a suonare, alle 2 del pomeriggio… di solito in Italia tutta la gente che viene a sentire gli headliner( in quel caso erano Offspring e Massive Attack) ascolta poco o per niente i gruppi di apertura, soprattutto se sconosciuti e che propongono musica propria. Invece lì a Praga la gente era attenta e partecipativa come se fossimo stati il gruppo principale!!! Sono stati veramente calorosissimi, e sinceramente non ci saremmo mai aspettati un’accoglienza del genere.
Avete condiviso il palco con dei grandissimi della musica internazionale, chi vi ha colpiti o emozionati di più?
Beh abbiamo avuto la fortuna di dividere palchi con nomi veramente grossi: Antonacci, Mogwai, Baustelle, Offspring, Massive Attack, Ligabue e Skunk Anansie per citarne alcuni. Ammetto che l’esperienza di suonare però in uno stadio pieno di 45000 ( anche se non per noi, ovviamente) come ci è capitato a Messina e Pescara nel tour di supporto a Ligabue negli Stadi nel 2010, è qualcosa che rimarrà per sempre impresso in maniera indelebile in noi.
Parlateci del nuovo album “Alibi”.
“Alibi” è frutto del lavoro negli anni successivi al nostro primo Cd, “Time To” (2010). E’ un disco molto più diretto del predecessore, suonato appositamente quasi tutto “dal vivo”, senza troppe sovraincisioni o post-produzioni. Era nostro intento cercare di trasmettere la carica che sprigioniamo durante i nostri live. In questo modo le canzoni le abbiamo sentite molto più “nostre”, molto più vere.
Il precedente album era in inglese, mentre adesso avete cominciato a scrivere in italiano. Ci spiegate questo cambiamento?
E’ una scommessa.  Era naturale e normale per noi scrivere in inglese, ma ci teniamo a provare anche a esprimerci nella nostra lingua, per poter arrivare davvero a tutti. Abbiamo comunque mantenuto 3 pezzi in inglese, perchè vogliamo comunque ribadire che cercheremo di proseguire parallelamente con le 2 lingue.
Dove vi potremo ascoltare nei prossimi mesi?
Le date ed il tour sono ancora in fase di allestimento. Sicuramente porteremo la nostra musica in giro per l’Italia e, perchè no, anche all’estero se ce ne sarà ancora la possibilità. L’importante per noi è e sarà sempre suonare dal vivo, perchè quella è sicuramente la cosa più importante per i Park Avenue.
Speriamo di sentirli presto, non solo in Italia!

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