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Aurous – Free Music, Whenever, Wherever

Novità in vista nel mondo delle piattaforme musicali in streaming : nasce Aurous, un’App che farà contenti coloro che ritengono sia ingiusto pagare per ascoltare musica ma che, purtroppo, andrà a colpire il mercato discografico già fortemente provato da  una crisi che ormai dura da anni.

Aurous funzionerà ricercando i file musicali negli archivi di Torrent “ospitati” illegalmente dagli utenti; non solo, questa nuova diavoleria, darà anche la possibilità di importare le playlist di chiunque da qualunque piattaforma, come Spotify, Pandora, YouTube , oltre a poterne creare di nuove. Non è un database, ma è un vero e proprio motore di ricerca per i Torrent, paragonabile solo a Google, dato che esclude dai search tutto ciò che non ci serve aiutandoci in maniera mirata. Grazie ad Aurous, sarà possibile ascoltare musica illimitatamente senza pagare alcun abbonamento o sentire degli spot pubblicitari tra un brano e l’altro come accade, ad esempio, con la versione free di Spotify. “Al massimo potrete trovare qualche banner ma non ci saranno messaggi audio ad interrompere il vostro ascolto”, ha dichiarato Andrew Sampson, l’ideatore del servizio, già noto per il motore di ricerca Strike. Questa nuova App, versione musicale di Popcorn Time – un software che permette di vedere film in streaming tramite BitTorrent – pare provocherà danni più ampi di quelli generati da Napster, Kazaa, Limewire e Grooveshark in quanto, non essendoci una sede centrale e controllabile che gestisce i file, l’identificazione del nemico da stanare diventerà praticamente impossibile. Aurous, infatti, potrà sfruttare a suo vantaggio l’Online Copyright Infringement Liability Limitation Act, che limita le responsabilità degli Online Service Provider e degli altri intermediari e scansa il pericolo di denunce per violazione del copyright. L’unico modo per fronteggiare questa nuova forma di pirateria, sarebbe quello di risalire agli IP di tutti coloro che mettono a disposizione i propri file scaricati illegalmente con Torrent, ma si tratterebbe, chiaramente, di  un’ impresa titanica e, alla fine, inutile.

Il sito di Aurous è già visibile online nella sua versione embrionale, mentre il lancio ufficiale della piattaforma, previsto per il 10 ottobre, probabilmente, slitterà a data da destinarsi: l’applicazione, infatti, ha bisogno di 25000 dollari per accelerare il proprio processo di sviluppo e per raccogliere questa somma i promotori, negli scorsi mesi, hanno addirittura (!) lanciato una campagna di crowdfunding , ovviamente interrotta da Indiegogo che ha restituito agli investitori i soldi raccolti sino a quel momento.

Aurous, nella versione definitiva disponibile per Windows, Mac, Linux, Android e iOS, promette un’interfaccia personalizzabile, la possibilità di caricare  la propria libreria musicale offline e di avere a disposizione un sistema incorporato di ricerca e correzione per evitare di lasciare file con nomi errati, o album senza copertina.

Insomma, non ci resta che aspettare e osservare le reazioni dell’industria discografica a questo ennesimo attacco da parte della pirateria e di un modo di concepire la fruizione musicale, senza dubbio avanzato e, per certi aspetti, interessante, ma che se ne frega altamente della legalità e del rispetto “morale” del lavoro di chi sta dietro la realizzazione di un disco.

 

Laura De Angelis
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