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Best New: Be a bear

Un brano al mese lanciato nel web per tutti per circa un anno e mezzo, questo il progetto iniziale del bolognese Be a Bear, ovvero Filippo Zironi. La selezione di questi 10 brani, creati con un iPhone, sono stati raccolti in un free download uscito per La Sete Dischi. Questo lavoro si chiama “Push-e-Bah” e rappresenta la chiave d’accesso per il mondo musicale di Be a Bear, universo fatto di elettronica mista al rock di vecchio stampo.

Ciao! Il tuo passato musicale è ska-punk, ma adesso ti sei lanciato sull’elettronica. A cosa è dovuto questo cambiamento?

L’esperienza con Le Braghe Corte è stata straordinaria e mi ha insegnato veramente tante cose. Anche se facevamo ska-punk ho sempre comunque avuto l’interesse e la curiosità per la musica elettronica e quindi, non avendo più un gruppo con cui suonare, ho deciso di “crearmene uno”, lanciandomi in questo progetto solista. Mi interessava molto anche mettermi alla prova, “spremermi” a livello musicale e vedere cosa ne sarebbe venuto fuori. Ho scoperto poi che “l’elettronica di Be a Bear” mi permetteva di esprimere veramente quello che avevo dentro, emozioni, riflessioni, pensieri ed energie… E mi diverte un sacco!!!

Hai piazzato sui social un brano al mese per circa un anno e mezzo, li avevi già composti prima o li lanciavi man mano che li creavi?

Volevo fare un progetto diverso e scegliere un’altra strada musicale, non la classifica “faccio uscire un singolo, poi l’album e infine un’altro singolo”. Mi interessava coinvolgere e “coccolare” la gente sin dall’inizio, volevo essere accompagnato e seguito passo per passo nel mio viaggio musicale. Ho iniziato senza avere troppi obiettivi, solo per tirare fuori quello che avevo dentro. Questa leggerezza mi ha portato a pubblicare una canzone al mese senza nemmeno volerlo, non era una cosa calcolata o studiata a tavolino. All’inizio avevo solo un paio di canzoni più o meno pronte, tutte le altre sono nate mese per mese. Riflettendoci ora, credo sia un modo molto interessante di fare musica, più diretto, più istintivo, più vero.

Hai creato i brani con il tuo iPhone, spiegaci meglio questo processo di produzione.

Non sono un nerd o un fissato di cellulari. La scelta dell’iPhone deriva semplicemente da una necessità: unire le tante idee al pochissimo tempo disponibile. La fortuna, la realtà, è che ognuno di noi ha sempre un cellulare dietro che tira fuori e smanetta nei momenti “morti”…io lo faccio creando musica o costruendo video. I cellulari di oggi sono praticamente dei computer veri e propri su cui si può fare veramente di tutto, ci sono tante applicazioni serie e in fin dei conti non è poi così difficile attaccarci una chitarra o un microfono e tirarci fuori qualcosa di buono. Basta avere delle belle idee…

Ti definisci un orso e da questo hai anche tratto il tuo nome d’arte, che rapporto c’è tra Be a Bear e l’album “Push-e-bah”?

Non so se definirmi un orso…forse è più corretto dire che “provo ad essere un orso”.
Vivere da orso significa tirare fuori la parte più SELVAGGIA, quella che di solito nascondiamo meglio. L’orso è l’animale che dovrebbe venire fuori da ognuno di noi, ognuno ha un “animale” dentro, dovremmo essere tutti più animali e meno uomini, più legati alla nostra terra, più in contatto con la natura. Più selvaggi. Questo è il filo conduttore di “Push-e-bah”! L’album è una sorta di viaggio spirituale legato all’ultimo periodo della mia vita. Tutte le canzoni sono nate semplicemente lasciandomi trasportare da quel che mi passava in quel preciso momento…mi piace improvvisare, lasciarmi guidare dall’istinto, dalle emozioni, dalle energie.

Che progetti hai per l’estate?

Domani parto per la Grecia per un po’ di vacanza!! Poi diversi concerti e…quel featuring con Calcutta! 😳

 

Federica Monello

 
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